domenica 11 agosto 2013

THE KNIFE: dalla Svezia l’invettiva pop contro il capitalismo!


THE KNIFE “Shaking The Habitual” (Rabid, 2013) – www.theknife.net

Tracklist:
01. A Tooth for an Eye (guarda/ascolta: http://youtu.be/W10F0ezCTIQ)
02. Full of Fire (guarda/ascolta: http://youtu.be/DoH6k6eIUS4)
03. A Cherry on Top
04. Without You My Life Would Be Boring (guarda/ascolta: http://youtu.be/OXZRfgrorjc)
05. Wrap Your Arms Around Me
06. Crake
07. Old Dreams Waiting to Be Realized
08. Raging Lung
09. Networking
10. Oryx
11. Stay Out Here
12. Fracking Fluid Injection
13. Ready To Lose (guarda/ascolta: http://youtu.be/Rn5q6FgIOeQ)


"Il benessere, piuttosto che la povertà, è il vero problema per la società". Così i The Knife criticano il mondo contemporaneo nel nuovo album. Olof Dreijer e Karin Dreijer Anderson sono fratello e sorella, si fanno chiamare The Knife e vengono da Stoccolma, Svezia. La loro omonima opera prima vedeva la luce nel 1999. Ora, 14 anni dopo quell’esordio e con altri 2 album alle spalle pubblicati tra il 2003 e il 2006, tornano sulle scene con “Shaking The Habitual”, uscito sul finire dello scorso aprile per la loro etichetta “Rabid Records”, che rappresenta ancora una volta un passo avanti nella costruzione di un’estetica musicale assolutamente particolare. La scena musicale nordeuropea, da sempre molto florida, ha conosciuto negli ultimi 10 anni il successo mondiale grazie proprio a gruppi quali gli stessi The Knife, a Röyksopp, Kings Of Convenience, Fever Ray (side-project di Karin) e molti altri. Al di là delle tipicità del suono del duo di Stoccolma, che mischia gelido pop, beat elettronici ed elementi d’avanguardia, la vera particolarità dell’amalgama dei The Knife è insita nel retroterra politico ed ideologico che traspare dai loro lavori. L’elemento della critica sociale è colonna portante dei loro testi e diventa espressione di un disagio diffuso. E “Shaking The Habitual” nasce proprio, lo si legge nelle loro interviste, “dalla necessità di riuscire a studiare più a fondo socialismo, ideali femministi e i loro problemi correlati”. Il risultato è, nemmeno a dirlo, un monolite di oltre un’ora e mezza di pura sperimentazione sonora. Si passa dalle atmosfere techno-claustrofobiche del singolo di lancio “Full Of Fire”, ai tribalismi di “With You My Life Would Be Boring”, fino ai 19 minuti di “Old Dreams Waiting To Be Realized”. I testi, ispirati dagli inni politici degli anni ’70, sono caratterizzati dalla critica nei confronti della società, come spiega infatti Karin: “Il diritto di scrivere la storia è stato tolto a moltissime persone. Alle donne, per esempio, ma anche al sottoproletariato e alla classe operaia” (www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/01/the-knife-e-shaking-the-habitual-dalla-svezia-linvettiva-pop-contro-capitalismo/575058/).
I due schizzano un po' a destra e a manca, sia nel ritmo, sia nelle presunte e poche "melodie", sovrapponendo agilmente le loro deviazioni elettroniche senza intaccare la resa e l'insieme reso perennemente mutevole e discordante. “Shaking The Habitual” è in definitiva un disco che dividerà formalmente tutti coloro che seguono il duo fin dalle origini, deludendo sicuramente chi si aspetta una maggiore fruibilità melodica e una pulsazione più lineare, ma emozionando quella fetta di ascoltatori disposta a seguire qualsiasi rotta intrapresa dagli svedesi. L’intrigante viaggio musicale della coppia più bizzarra dell’elettronica scandinava procede dunque a gonfie vele, e senza cedere a fermate accomodanti prive di una qualsiasi identità artistica (www.ondarock.it/recensioni/2013_knife_shakingthehabitual.htm).
In un mondo fatto di influenze, di rimandi, di citazioni, quando non proprio di revival spudorato, i Knife sono tra i pochissimi gruppi che non solo non somigliano a nessuno, ma non sono neppure mai stati imitati da nessuno e dopo oltre una decade di attività, si candidano nell’olimpo dei binomi sacri dell’elettronica, insieme a Daft Punk, Chemical Brothers, Boards of Canada, Air e compagnia bella. I Knife sbalordiscono critica e pubblico con un suono inconfondibile, eppure in costante evoluzione. Partiti con i pulsanti sogni adolescenziali raccolti nell’eponimo album di debuttoThe Knife”, i fratellini Dreijer diedero voce ai ventenni tristi e ribelli di “Deep Cuts”, li fecero crescere nella rabbia gelida di “Silent Shout, e invecchiare nella dolorosa ribellione dell’ultima prova, “Shaking The Habitual”. I video che accompagnano i singoli “Full Of Fire” e “A Tooth For An Eye” puntano il dito sul conformismo sessuale e sull’ipocrisia delle politiche sociali. Insomma un disco sovversivo, e se non vi sentite altrettanto sovversivi, non vi piacerà. Ancora una volta, però, la musica dei The Knife riesce a toccare il cuore come un coltello “molto affilato”. Impossibile restare indifferenti (www.ondarock.it/elettronica/knife.htm).


“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


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