venerdì 29 agosto 2014

URIAH HEEP - Ritorno in grande stile per delle autentiche leggende del rock inglese!

Uriah Heep “Outsider” (Frontiers, 2014) – www.uriah-heep.com

TRACKLIST:
01. Speed Of Sound
02. One Minute
03. The Law
04. The Outsider
05. Rock The Foundation
06. Is Anybody Gonna Help Me?
07. Looking At You
08. Can’t Take That Away
09.
Jesse
10. Kiss The Rainbow
11. Say Goodbye

I leggendari Uriah Heep sono ritornati nei negozi il 6 giugno scorso con un loro nuovo album, “Outsider”, affidandosi, ancora una volta, al made in Italy di prestigio della Frontiers Records.
Le leggende sono nuovamente in città, ed ecco che l’hard rock vero, quello puro e incontaminato, trova nuova linfa e ragione d’esistere ancora oggi, più di quaranta anni dopo la sua nascita. E così, gli Uriah Heep si riconfermano punte di diamante di questo movimento musicale, e “Outsider” ha il sapore di un nuovo grande lavoro, da incorniciare nella discografia perfetta di questi giganti (http://www.melodicrock.it/2014/06/uriah-heep-outsider-recensione/).
Intramontabili, inossidabili e chi più ne ha più ne metta! Proprio come il classico sano hard rock che continuano a suonare. La produzione, affidata a Mike Paxman, non cerca di modernizzare una virgola, quanto piuttosto di restituire atmosfere che appartengono alla decade in cui gli Uriah Heep hanno cominciato, quella degli anni ’70. L’album numero 24 dell’onorata carriera della band segna l’ingresso del bassista Dave Rimmer (già con Zodiac Mindwarp), che sostituisce lo scomparso Trevor Bolder. Notevole la copertina, opera di Igor Morski, che contribuisce con efficacia a portarci senza troppi giri di parole nel mondo musicale perfettamente riconoscibile dipinto dagli Uriah Heep.
Niente fronzoli, si parte con “Speed Of Sound” in perfetto Heep-style: hard rock classico, ottimo senso della melodia senza per questo risultare levigati o laccati, Mick Box e soci continuano a dar voce ad una concezione della musica genuina e sincera, senza preoccuparsi minimamente delle mode.
L’hammond crea un contesto magico per la successiva “One Minute”, uno dei pezzi migliori dell’album, brano che curiosamente ricorda pure gli UFO, altra band dell’epoca che non sembra volerne sapere di invecchiare. E per fortuna! La grinta di Bernie Shaw e i caratteristici cori celestiali accompagnano la ruvida “The Law”, prima dell’epica e ficcante title track, anche questa uno dei passaggi migliori della release (http://www.metallus.it/recensioni/recensione-the-outsider/).
Un disco di sostanza, insomma, che non potrà non essere apprezzato dagli storici seguaci del gruppo né dai neofiti dell’ultima generazione, affacciatisi all’universo hard rock da pochi scampoli di tempo.
Certo, un nome come quello degli Uriah Heep è un “affare di cuore” riservato per lo più ai molti sostenitori della vecchia guardia, eppure, chiunque si porrà all’ascolto di “Outsider” non potrà che ricavarne l’unanime impressione di un buonissimo album. Non eccelso, forse, ma comunque del tutto degno di una storia lunga, gloriosa e rispettabile come quella di Mick Box e della sua grande band! (http://www.truemetal.it/cont/articolo/outsider/70513/1.html).

“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


JACK WHITE - Ancora una volta è sempre e solo rock’n’roll!

RADI@zioni / Disco Hot N° 15:
JACK WHITE “Lazaretto” (2014)

Ci sono voluti ben 18 mesi … un anno e mezzo di registrazioni per completare il 2° album da solista di Mr. White.
“Lazaretto” riflette in pieno la natura onnivora del suo vulcanico creatore che trasforma in oro tutto ciò che tocca. Un album disarmante, intenso, denso, ricco e straordinariamente diretto. Un disco che trasuda tanta professionalità quanto devozione alla musica.
Emergono ancora echi dei compianti White Stripes, come anche, è inevitabile, richiami ai Led Zeppelin o ai Rolling Stones. Undici canzoni figlie di una vena compositiva davvero strabiliante, del resto non si contano nemmeno più gli esperimenti e le partecipazioni con altri gruppi o altri personaggi del mondo del rock.
Grazie, Mr. White! Grazie per averci ricordato ancora una volta che è sempre e solo rock’n’roll!

(A cura di Carmine Tateo)

Tracce consigliate:


sabato 23 agosto 2014

KASABIAN: esperienza, astuzia e un po' di sana spavalderia!

RADI@zioni / Disco Hot N° 14:
KASABIAN “48:13” (2014)

“Fortyeight – thirteen” è il 5° lavoro per i Kasabian. Di fatto è il disco che proietta la band ai vertici dell’attuale rock britannico. È facile intuire il significato dell’apparentemente enigmatico titolo: 48 minuti e 13 secondi è la durata dell’intera raccolta.
Il suono inconfondibile e l’integrità artistica dei Kasabian sono un vero e proprio marchio di fabbrica raggiunto portando avanti un progetto evolutivo durato 4 dischi in ben 10 anni di attività.
L’intento sarebbe quello di intrattenere il proprio pubblico mescolando sonorità che risultino orecchiabili e ci riescono pure, ma secondo il nostro modesto parere sembra che manchi qualcosa … un filo conduttore … un po’ di omogeneità. Nel giudizio finale questo comporta un mezzo punto in meno … ma ci può stare. Non ci pare nulla di grave.
In questi tempi in cui l’elettronica la fa da padrona in campo musicale, utilizzarla e saperla manipolare secondo il proprio stile e secondo particolari canoni significa anche riuscire a realizzare un buon prodotto ed in questo, i Kasabian, ci sono riusciti benissimo!

(A cura di Carmine Tateo)

Tracce consigliate:


sabato 16 agosto 2014

JUDAS PRIEST - Gli dei del metallo si difendono ancora bene… ma il meglio è ormai stato consegnato alla storia!

JUDAS PRIEST “Redeemer Of Souls” (Sony Music, 2014) - www.judaspriest.com

Tracklist:
01. Dragonaut
02. Redeemer Of Souls
03. Halls Of Valhalla
04. Sword Of Damocles
05. March Of The Damned
06. Down In Flames
07. Hell & Back
08. Cold Blooded
09. Metalizer
10. Crossfire
11. Secrets Of The Dead
12. Battle Cry
13. Beginning Of The End
+ Limited deluxe edition bonus tracks:
14. Snakebite
15.
Tears Of Blood
16. Creatures
17. Bring It On
18. Never Forget



I Judas Priest raggiungono i 40 anni di carriera e forti di un’esperienza incredibile sfornano con “Redeemer Of Souls” un album dalle molteplici sfaccettature che forse non renderà felice alla follia nessuno ma che allo stesso tempo propone quanto di meglio i nostri sappiano fare, unendo quasi tutti gli stili che gli inglesi hanno vissuto e interpretato durante la loro lunga militanza.
Il precedente doppio album “Nostradamus” (2008) non aveva riscosso un successo planetario e non erano mancate critiche pepate all’approccio eccessivamente cupo e cadenzato dei brani. Questo sound lo ritroviamo anche in pezzi come “Secrets Of The Dead” (track fin troppo tronfia e pesante); si tratta di canzoni dal ritmo cadenzato in cui la potenza vocale di Halford non esplode e non convince in pieno.
Il meglio del CD è rappresentato da quei brani più tosti e taglienti che presentano la coppia di chitarre Tipton / Faulkner (che troviamo per la prima volta in un full length dopo la fine del sodalizio con K. K. Downing) e Rob Halford in grande spolvero. Parliamo, ad esempio, di “Battle Cry”, track poderosa caratterizzata da un riffing eccelso e da linee vocali in crescendo che permettono al metal singer per eccellenza di tornare ai livelli d’un tempo.
Altro pezzo che ci consegna i Judas migliori è “Metalizer”, un vero e proprio inno al metallo che pone ancora sugli scudi un ottimo Rob Halford ed anche Scott Travis, che finalmente può sfogarsi un po’ di più al drum kit; il bridge è da brividi e gli assoli di chitarra sono all’altezza della fama del gruppo.
Nella tracklist abbiamo poi una serie di brani che ci ricordano l’approccio anni ’70 e ’80 dei nostri, come ad esempio la rock/blues-oriented “Crossfire” (comunque non uno dei pezzi più riusciti) o il classico melodic anthem “Down In Flames” caratterizzato da una buona prestazione di Halford (senza strafare) ed una ritmica mai eccessiva che ci ricorda i brani più patinati dei nostri. Non mancano, inoltre, pezzi di grande spessore epico come la potente “Halls Of Valhalla” (qui anche i Judas si fanno attrarre dalle tematiche vichinghe) o la trascinante “Sword Of Damocles”, in cui il drumming di Travis diventa ancora una volta determinante per sottolineare l’incisività del riffing.

A conti fatti i brani meno attraenti sono, oltre a quelli già citati, alcuni fra i primi della scaletta come ad esempio la scialba “March Of The Damned”, cadenzatone poco brillante che propone un Halford decisamente fuori forma. Se consideriamo poi che i Judas Priest presentano, oltre alla versione normale, anche una limited edition con ben cinque pezzi in più, possiamo affermare che di fronte a tanta abbondanza ogni vecchio e nuovo fan della band troverà, senza dubbio, un buon numero di canzoni che saranno in grado di soddisfarlo (www.metallus.it/recensioni/recensione-redeemer-of-souls).

A cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


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