sabato 28 giugno 2014

EELS - Gli errori di gioventù del Signor Everett


EELS “The Cautionary Tales Of Mark Oliver Everett” (E Works / Vagrant Records, 2014) – www.eelstheband.com

Tracklist:
01. Where I'm At
02. Parallels
03. Lockdown Hurricane
04. Agatha Chang
05. A Swallow In The Sun
06. Where I'm From
07. Series Of Misunderstandings
08. Kindred Spirit
09. Gentlemen's Choice
10. Dead Reckoning
11. Answers
12. Mistakes Of My Youth
13. Where I'm Going



Facile dire che l’importante è imparare dai propri errori. Anche un po’ consolatorio, tutto sommato. Il fatto è che, con il passare del tempo, si finisce per costruirsi forme di autogiustificazione sempre più impenetrabili. Tanto da non essere nemmeno più capaci di guardarli negli occhi, i propri errori. Ecco perché, una volta tanto, l’uomo chiamato “E” ha deciso di mettere la sua faccia in copertina, con tanto di nome e cognome: “The Cautionary Tales Of Mark Oliver Everett” è il suo modo di mettere da parte le scuse e di assumersi in prima persona la responsabilità degli sbagli della vita. Ripartendo dalla verità dell’esperienza per restituire gli Eels alla loro vena più essenziale.
Gli Everett, come genitori, dovevano essere proprio dei tipi un po’ particolari: avevano deciso di non dare ai figli nessuna regola. Di lasciare che fosse la vita a insegnare loro come cavarsela. “È come se fossi cresciuto allo stato brado”, ricorda Mark. “Ho dovuto imparare tutto nella maniera più difficile: andando per tentativi ed errori”. Ed è proprio al racconto di questi errori che è dedicato il nuovo album targato Eels. Per fare da monito agli altri, ma prima di tutto a sé stessi. Volti e luoghi sono i medesimi del precedente album “Wonderful, Glorious”: ci sono gli stessi musicisti impegnati a suonare tra il vecchio scantinato di Mister E ed il suo studio di registrazione nuovo di zecca. Le similitudini tra i due dischi, però, si fermano qui. Il suono di “The Cautionary Tales Of Mark Oliver Everett” (compreso il consueto corredo di bonus track offerto nella deluxe edition) prende nettamente le distanze dal classicismo rock del predecessore per puntare ad atmosfere acustiche più spoglie.
Tra orchestrazioni intrise di romanticismo (“Lockdown Hurricane”) e soffici tessiture di arpeggi (“A Swallow In The Sun”), il marchio di fabbrica degli Eels emerge veramente solo nell’andamento risaputo di “Kindred Spirit”. Certo, le coordinate restano quelle inconfondibili delle canzoni di Mr. E, eppure, stavolta le variazioni sul tema riescono a sfuggire alla consuetudine presentando una scrittura che, di brano in brano, accresce quel senso del rimpianto, quella consapevolezza di avere scoperto troppo tardi l’importanza del luogo da cui si proviene. Più alla radice, emerge il rimorso di avere ferito chi si amava, di avere perso l’occasione di afferrare la felicità. Mr. E rivede il sé stesso ragazzino vagare in sella alla propria bici nel video di “Mistakes Of My Youth”, attraverso il grigiore di una periferia senz’anima: l’ennesima gemma che va ad aggiungersi al campionario di sognanti pop songs degli Eels. Ma, soprattutto, emerge l’imperativo di spezzare la catena di recriminazione per gli errori del passato. Per riuscirci occorre una semplice certezza: la certezza che, da qualche parte, la vita abbia ancora in serbo qualcosa per noi. Come ogni “storia raccontata” che si rispetti, anche la favola di Mark Oliver Everett ha, insomma, una sua morale. Potremmo riassumerla così: l’esperienza coincide con il giudizio! Perché non possiamo sottrarci dal chiamare gli sbagli con il loro nome. Ma non possiamo sottrarci nemmeno dall’intuizione che ci sia qualcosa di più, là fuori (www.ondarock.it/recensioni/2014_eels_thecautionarytales.htm).
“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


lunedì 23 giugno 2014

TRUCKFIGHTERS: Un viaggio tra i suggestivi e surriscaldati paesaggi del deserto californiano

TRUCKFIGHTERS “Universe” (Fuzzorama Records, 2014) - www.truckfighters.com

Tracklist:
1. Mindcontrol
2. The Chairman
3. Prophet
4. Get Lifted
5. Convention
6.
Dream Sale
7. Mastodont


I Truckfighters hanno dunque fatto il botto, e “Universe” si eleva come il migliore album della loro carriera, confermando a pieno titolo la presenza del gruppo nella top list dei migliori interpreti moderni dello stoner rock. Un disco dove classico e moderno si combinano insieme dimenticando, giusto per un momento, del caldo torrido che c’è in pieno deserto (www.rock-metal-essence.com/2014/01/truckfighters-universe-recensione.html). Buona parte della loro notorietà, i Truckfighters la devono certamente anche a Josh Homme (ex Kyuss e attualmente leader dei Queens Of The Stone Age), più o meno consapevolmente protagonista di uno spezzone video nel quale definisce questa band: «Probably the best band in the world!»
Originari della Svezia, i Truckfighters arrivano a pubblicare il proprio quarto studio album, un viaggio nell'immaginario comune dei suggestivi paesaggi del deserto californiano. La band di Örebro si muove su un suono grezzo e carico di groove ricordando a tratti i primi Queens of the Stone Age, tra l'altro una delle influenze sbandierate dagli stessi svedesi, quelli meno cervellotici e più "diretti" per intenderci, non disdegnando tuttavia alcuni passaggi al limite tra la psichedelia e il progressive di matrice "tooliana". Attacchi strumentali massicci, carichi di fuzz come anche di melodie accattivanti, hanno costituito probabilmente il grosso del lavoro alla base di questo album, composto da sole sette canzoni che spingono molto facilmente all'ascolto ripetuto. Parliamo infatti di un disco sorprendente per la sua godibilità, costituito da potenziali singoli che faranno la felicità degli amanti del genere, alla ricerca disperata di qualcosa che non sia una copia della copia: la potenza dell'opener "Mind Control", la semplicità di "Prophet" o la ricercatezza di "Mastodont" sono gli ingredienti principali dell'universo creato dai Truckfighters, un universo in cui è facile essere risucchiati (www.groovebox.it/testorece.asp?Titolo=1416). “Universe”, del resto, è davvero un ottimo lavoro, con un tiro pazzesco, una bella sorpresa, un disco da non sottovalutare e da divulgare!
Se sei nato in Svezia, visto il clima decisamente rigido di quella terra, è possibile che inizi a suonare in una band per non stare fuori al freddo a congelarti: è quindi facile che suoni musica tosta per non stare troppo fermo, ma certo, difficilmente ti aspetteresti di trovare lassù, un gruppo stoner con sonorità tipicamente desertiche e calde come i Truckfighters. Gli svedesi suonano questo genere da diversi anni, e ne sono tra i massimi esponenti europei, grazie anche ai loro live infuocati (www.distorsioni.net/canali/dischi/universe).
“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.



THE BLACK KEYS: quando tutto diventò blù!

RADI@zioni / Disco Hot N° 11:
THE BLACK KEYS “Turn Blue” (2014)

… Faccio una premessa! Sto per presentarvi una delle band a me più care … Quindi, avverto: potrei essere un po’ di parte!
“Turn Blue” è l’ottava uscita per The Black Keys. Anche loro passati sotto la produzione di Danger Mouse che, addirittura, suona in studio parecchi strumenti per quest’album.
Il duo si trovava di fronte ad un bivio: accontentare il pubblico o seguire l’istinto per creare qualcosa di diverso? “Turn Blue” finisce così per rappresentare un nuovo inizio per una band che, senza rinunciare alle radici soul e blues degli esordi, ha avuto il coraggio di re-inventarsi diventando più orecchiabile e accessibile.
“Turn Blue” è un autentico punto di svolta. Il successo non è una colpa. Non hanno certamente inventato un nuovo linguaggio, i The Black Keys, ma certamente hanno, per così dire, resuscitato una lingua morta riportandola a diventare lingua corrente … cosa non di poco conto!
“Turn Blue” è disco che entra a pieno titolo nella mia TOP 5 del 2014! Da ascoltare e consumare, per questa calda estate 2014, in compagnia di una buona birra ghiacciata … sì, ma dopo non mettetevi subito alla guida!
(A cura di Carmine Tateo)

Tracce consigliate:


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