venerdì 27 aprile 2012

THE SHINS: ottimi per affrontare la primavera!

RADI@zioni / Disco Hot N° 9
THE SHINS “Port Of Morrow” (2012)


Dopo ben 5 anni dal precedente lavoro, torna in pista la band guidata da James Mercer, indiscusso leader del quartetto di Albuquerque, New Mexico, America del Nord …
Per THE SHINS si tratta del 4° album (del 3°, “Wincing The Night Away”, ne avremmo fatto sinceramente a meno) e qui sembra che abbiano recuperato in parte un po’ della vecchia verve … sarà stato forse per il passaggio alla major Columbia…
Disco non immediato né eccelso, ma parecchio gustoso, ottimo per chi ama il pop (il buon pop) ed ottimo per affrontare questa primavera. Fatte le dovute distinzioni sembrerebbe di trovarci di fronte a dei moderni Beatles alle prese con il miglior indie-rock americano. Tra vibranti e mutevoli songs e ballate ultra-melodiche il disco scorre velocemente senza alcun intoppo … Sarà l’album della svolta? Ai prossimi concerti l’ardua sentenza!
(Carmine Tateo)

Tracce consigliate:
The Rifle's Spiral (VIDEO http://youtu.be/jyqWjl7GkCE)
No Way Down (VIDEO http://youtu.be/b9vDylXln_E)
Port Of Morrow (VIDEO http://youtu.be/SLOYfFGrapY)


U.F.O. - Un viaggio lungo 40 anni tra hard rock muscoloso e colori sempre più blues

U.F.O. “Seven Deadly” (SPV / Steamhammer, 2012) - www.ufo-music.info

Tracklist:
01. Fight Night (Ascolta http://youtu.be/pV-xHxnITZo)
02. Wonderland
03. Mojo Town (Ascolta http://youtu.be/R_Ct2SHOZgI)
04. Angel Station (Ascolta http://youtu.be/THrTOwe31Lo)
05. Year Of The Gun (Ascolta http://youtu.be/j9XRCOOuLB0)
06. The Last Stone Rider
07. Steal Yourself (Ascolta http://youtu.be/yqAb6YLnfas)
08. Burn Your House Down
09. The Fear
10. Waving Good Bye
11. Other Men’s Wives (bonus track)
12. Bag O’ Blues (bonus track)

Quella degli UFO rimane, anche nel 2012, una strada polverosa, trafficata, ricca di pacche sulle spalle, di alcol & nicotina, di esistenze faticose, sudate, piene di pathos. Un tragitto lastricato da un hard-rock muscoloso, sempre più pervaso da colori blues. Un gioco senile, se vogliamo, ma mai stanco. Le gambe girano ancora bene, insomma. Certo, sarà difficile affezionarsi senza remore agli ultimi riff, a qualche pregevole solo, a un ritornello che rimandi agli antichi batticuore di "Lights Out" o ai “tour de force” modello “long jam” di "Rock Bottom". Ma compilare l'ultima schedina o chiedere un'ultima mano di poker con il sottofondo sofferto di un "Angel Station" vale ancora la candela. Un sorriso tra i denti te lo strappa sempre la creatura di Phil Mogg. (www.ondarock.it)
Gli UFO sono una leggenda vivente dell’hard rock britannico. Dopo un avvio di carriera (nel 1969) condizionato da influssi cosmici e persino psichedelici, si sono specializzati in un rock pesante mostrando però sempre una particolare cura per le armonie. Il loro lunghissimo percorso artistico è stato caratterizzato, come spesso avviene, da rivalità interne, liti e clamorosi abbandoni (fra tutti quello del leggendario e bizzoso axeman Michael Schenker), ma è stato caratterizzato anche da autentiche pietre miliari del rock quali gli album “Phenomenon”, “Lights Out”, “No Heavy Petting”, il bellissimo live “Strangers In The Night”, e da un pugno di canzoni che sono diventate dei classici assoluti. I componenti del gruppo quali Phil Mogg, Pete Way ed il summenzionato Schenker hanno assunto a loro volta il ruolo di rispettate icone del genere musicale di riferimento (alle spalle, s’intende, della olimpica pole position in cui si collocano Gillan, Page, Coverdale, Iommi e così via). Oltre 40 anni d’onorata carriera non hanno spento, però, negli UFO la voglia di cimentarsi con del nuovo materiale inedito. Così, 3 anni dopo l'onorevole “The Visitor”, ecco sopraggiungere sul mercato un nuovo e fiammante full-length, “Seven Deadly”, uscito per la label Steamhammer. Il cantante Phil Mogg, con il suo inconfondibile timbro vocale (pur a fronte di uno stato di forma non paragonabile alle prestazioni dei bei tempi che furono) mantiene ben saldo il timone della band sulla rotta dell’intramontabile hard rock che l'ha sempre contraddistinta, confermando quel ritrovato stato di grazia che l'ha vista rinascere creativamente nel 2004 con “You Are Here”. É però ancora una volta l'ascia statunitense Vinnie Moore, già al servizio, tra l'altro, di Alice Cooper, e da qualche anno saldamente al fianco dell’“oggetto volante non identificato”, a fare la differenza, grazie ad un impegno scintillante in materia di riff, assoli e virtuosi ricami chitarristi. (www.truemetal.it)
Ecco dunque “Seven Deadly”, ventunesima recentissima fatica degli UFO, storica hard rock band britannica dalla carriera longeva come poche altre, a cui, tra le altre cose, è stato riconosciuto anche il merito di avere influenzato grandi gruppi quali Iron Maiden e Metallica. Tre quarti d’ora di hard rock sanguigno e sincero che scorrono via veloci e con soddisfazione. Dieci brani in tutto, con l’aggiunta di due bonus nella special edition, compongono il Cd, tutti - al solito - frutto di sudore, rock e tanta passione. Non è un album diretto ai patiti del metal e delle sue diramazioni più moderne o estreme; “Seven Deadly” vuole un ascolto più “di pancia”, lontano dalla freddezza di alcune uscite odierne. Non ci troverete velocità supersoniche, virtuosismi, ritmiche sparate a raffica perché … non appartengono agli UFO. Qui troverete solo del vecchio ma ancora valido hard rock. (agesofrock.wordpress.com)
Cacciatori della fonte della giovinezza, dove state guardando? No, perchè io una domandina agli UFO, la farei. Sapete, arrivare oggi con questo “Seven Deadly” a 21 album in studio pubblicati dopo ben più di 40 anni di attività e un età media attuale che sfiora i 60 anni, beh, quantomeno fa o vi dovrebbe fare una certa impressione. E se si considera la qualità, la freschezza e l’energia paradossalmente giovanile sprigionata dalla formazione in questo nuovo album, ci si stupisce, per forza di cose, ancora di più! (www.melodicrock.it)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


sabato 21 aprile 2012

WHO MADE WHO - Tra le maggiori realtà indie-electro europee

RADI@zioni / Disco Hot N° 8:
WHO MADE WHO “Brighter” (2012)


Difficilmente collocabili e stilisticamente e sonoramente avventurosi, sfidano qualsiasi convenzione… eh si, perché il confine tra l’indie rock e l’elettronica può risultare molto sottile, ma può essere una frontiera che non tutti gli appassionati di questi due generi sono disposti a valicare.
WHO MADE WHO, trio danese, sono il gruppo più in forma in questo momento nel loro genere ed è dal 2003 che ci fanno zompettare con sonorità danzerecce… fanno muovere testa, piedi e battere le mani … I sinuosi giri di basso, poi, sono il loro punto di forza. È evidente una vera e propria maturazione artistica in questo loro 3° album… una vera e propria bomba!
Altri due lavori lunghi, più un mini album, alle loro spalle, la band di Copenaghen ha indubbiamente trovato la quadratura del cerchio… lunga vita a WHO MADE WHO!
(Carmine Tateo)

Tracce consigliate:
INSIDE WORLD (VIDEO: http://youtu.be/cLu-eKhV5_0)
RUNNING MAN (VIDEO: http://youtu.be/GKl9X9odCjA)


SHEARWATER - Il nuovo album è un viaggio a ritroso nel tempo che ci riporta alla riscoperta dei nostri istinti primordiali.

SHEARWATER “Animal Joy” (Sub Pop, 2012) – www.shearwatermusic.com


Tracklist:
1. Animal Life (VIDEO)
2. Breaking the Yearlings
3. Dread Sovereign (VIDEO)
4. You as You Were (VIDEO)
5. Insolence
6. Immaculate
7. Open Your Houses (Basilisk)
8. Run The Bunner Down
9. Pushing the River
10. Believing Makes It Easy
11. Star of The Age (VIDEO)

Gli Shearwater sono, inspiegabilmente, uno tra i gruppi più sottovalutati della scena indipendente d’oltreoceano. Sarà per il loro spirito naturalistico, sarà che sono il gruppo texano con il sound meno texano della storia, sarà che forse sono sempre stati visti come side project dei validissimi Okkervil River, fatto sta che la band non ha mai ricevuto l’attenzione critica, ma soprattutto di pubblico, che meriterebbe. E questo deve averlo notato anche Jonathan Meiburg, ornitologo e geografo, frontman ormai a pieno titolo della creatura Shearwater e svincolato completamente dal matrimonio artistico con Okkervil River e Will Sheff. “Animal Joy” arriva dopo una carriera più che decennale e dopo la conclusione della trilogia sulla natura chiamata “Island Arc”, composta da albums eccellenti quali “Palo Santo”, “Rook” e “The Golden Archipelago”. Stavolta, l’attenzione generale si sposta dalla natura in sé verso una delle sue creature: l’uomo. Ed è ovvio che, di fronte a tali premesse, un cambiamento bisognava pur aspettarselo ed il sound di questo nuovo album né è la prova. “Animal Joy” è un disco fondamentalmente rock.
In “Animal Joy” scompaiono del tutto o quasi le atmosfere magnifiche tipiche degli album precedenti, incentrate spesso sul piano che accompagnava ed enfatizzava la splendida ed evocativa voce di Meiburg a creare qualcosa di intimo, suggestivo perché accorato. Questa volta, le chitarre sembrano dominare i brani, tra riff distorti, arpeggi “crunch” e puliti e qualche acustica. Il piano s’inserisce ogni tanto a impiantare qualche piccola melodia o al massimo accompagna. I brani tendono ad essere molto ritmati con batteria e basso che suonano dritto e forte per la propria strada. In compenso, gli arrangiamenti si semplificano: niente archi, niente glockenspiel ma pochi strumenti, ognuno dei quali svolge il suo ruolo senza strafare. A volte, delle piccole cellule melodiche vengono ripetute per quasi tutto il brano, scelta che sembra funzionare alla grande, come avviene con la chitarra dell’ottima opener “Animal Life” o col piano percussivo di “You as You Were” (losthighways.it).
“Quello tra l'uomo e la natura è uno dei rapporti più conflittuali della storia umana: non dovremmo mai dimenticare da dove veniamo veramente”. Questo forse è il messaggio principale del nuovo lavoro di Jonathan Meiburg e soci. “Animal Joy” si propone quindi di ripercorrere un sentiero a ritroso nel tempo che ci riporta alla riscoperta dei nostri istinti primordiali. Una sorta di liberazione dalla civiltà moderna volta a raggiungere la "gioia animale" trascinata dal talento compositivo di Jonathan Meiburg e dalla sua splendida vena creativa. Un disco emozionante, dall'incedere selvaggio, che se ancora ce ne fosse bisogno segna la consacrazione di una delle formazioni statunitensi più valide del momento: una vera zampata di energia (distorsioni.net).
(Rino De Cesare)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì (con RADI@zioni N.R.G.) e venerdì (Con RADI@zioni CULT) tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.


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