mercoledì 29 agosto 2012

ARJEN ANTHONY LUCASSEN: una nuova fantascientifica avventura! Fuoriclasse si nasce, non si diventa!

ARJEN ANTHONY LUCASSEN “Lost In The New Real” (Inside Out, 2012) – www.arjenlucassen.com

Tracklist Disc I:
1. The New Real
2. Pink Beatles In A Purple Zeppelin (video: http://youtu.be/Wx3by7ZaaZA)
3. Parental Procreation Permit
4. When I’m A Hundred Sixty-Four
5. E-Police (video: http://youtu.be/nBFHkTA2B_o)
6. Don’t Switch Me Off
7. Dr Slumber’s Eternity Home
8. Yellowstone Memorial Day
9. Where Pigs Fly
10. Lost In The New Real (video: http://youtu.be/zHNaw_hkEeU)

Tracklist Disc II:
1. Our Imperfect Race
2. Welcome To The Machine (Pink Floyd Cover)
3. So Is There No God?
4. Veteran Of The Psychic Wars (Blue Öyster Cult Cover)
5. The Social Recluse
6. Battle of Evermore (Led Zeppelin Cover) (video: http://youtu.be/T4bNKOxRzQw)
7. The Space Hotel
8. Some Other Time (The Alan Parsons Project Cover)
9. You Have Entered The Reality Zone
10.
I’m The Slime (Frank Zappa Cover)

L’uomo venuto dallo spazio, Arjen Lucassen, ritorna con un altro dei suoi capitoli sci-fi, questa volta senza parlare di navi spaziali, di alieni o di mondi paralleli. Arjen è cresciuto in un tempo antecedente i personal computer e la tecnologia, niente GPS, niente download, niente video chat, niente di niente. «Ma se qualcuno, da un passato lontano – immagina lo scrittore – venisse teletrasportato nel futuro tramite frattura spazio temporale, come reagirebbe e come si comporterebbe di fronte ad un apparato tecnologico così avanzato?». Questo è il significato attorno al quale gravita il concept di “Lost In The New Real” che si propone di analizzare il presente con gli occhi di una persona, Mr L. He, completamente ignara di quanto sta per apprendere a causa di un flash forward che l’ha portato in avanti di qualche secolo, ben oltre il nostro presente, dove il cancro è stato sconfitto e le persone hanno una vita più longeva... anche se condizionata da emozioni filtrate dalle macchine. Ad aiutarlo nel suo viaggio uno psichiatra, il Dr. Voight-Kampff, qui interpretato da uno degli attori preferiti di Arjen, Rutger Hauer (Blade Runner e Ladyhawke sono solo due dei tantissimi film in cui svolge un ruolo da protagonista).
Musicalmente la nuova produzione di Lucassen si discosta molto dagli ultimi “Guilt Machine” e “Star One”, ma anche dai vecchi progetti Ayreon e Ambeon, l’heavy metal è infatti quasi sparito a favore di un prog/folk rock molto soft, anche se le atmosfere spaziali sono e restano quelle che da sempre contraddistinguono l’artista olandese. A nostra disposizione l’edizione limitata a due dischi, col primo artisticamente molto più interessante e profondo del secondo che, in ogni caso, contiene cinque ottimi inediti che ruotano attorno al concept originale e cinque azzeccate cover di mostri sacri della musica contemporanea attinenti al tema del disco.
Le tracce più appaganti sono senz’altro quelle che si fondono con l’anima folk del progetto, tre in tutto sul primo lp, ma qualche lacrimuccia vi scenderà sul singolo “Pink Beatles In A Purple Zeppelin” dove ci si chiede che senso ha scrivere nuova musica quando quei quattro gruppi hanno già detto tutto quello che si poteva e doveva dire. L’ultima traccia è quella che si avvicina maggiormente al mondo di Ayreon, che speriamo possa prendere di nuovo forma e contenuto a breve termine. Il numero di personalità coinvolte in questo nuovo progetto è infinitamente inferiore al solito, pensate che ad occuparsi di tutte le parti vocali (narrazione esclusa), per fare un esempio, è lo stesso Lucassen che si distingue per un ottimo timbro, ma questo già lo sapevamo. Le composizioni sono il fulcro del sistema; alcuni brani catartici, altri pimpanti, ma ciò che conta è il solito magnifico lavoro negli arrangiamenti e nei suoni per un disco che si rivelerà sinuoso e sfuggente, un crocevia della carriera di Arjen, un carillon dalle mille emozioni. (http://www.spaziorock.it/recensione.php?id=10000771)
All’interno di “Lost In The New Real” troviamo pezzi articolati, dalla vena progressiva, quali l’opener “The New Real” e la medesima titletrack in chiusura, ma anche brani disimpegnati dal gusto melodic-pop come “E-Police” e “Dr Slumber’s Eternity Home”, senza dimenticare frangenti intimi e rilassati riscontrabili in “Don’t Switch Me Off”. Non mancano neppure le già citate influenze heavy metal, in particolare nell’oscura “Parental Procreation Permit”, in cui un Lucassen ampiamente promosso alla prova vocale si concede qualche vocalizzo di stampo classic. (http://metalitalia.com/album/arjen-anthony-lucassen-lost-in-the-new-real/)
Non mi resta che consigliare nuovamente una produzione targata Arjen Lucassen, non certo il disco più stupefacente della sua carriera ma, se non altro, l’ennesima manifestazione di forza, a dimostrazione che fuoriclasse si nasce, non si diventa… (http://www.spaziorock.it/recensione.php?id=10000771)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


sabato 11 agosto 2012

BLACK MOUNTAIN: Incursione acid rock-psichedelica nel mondo del surf!

BLACK MOUNTAIN “Year Zero – Original soundtrack” (Jagjaguwar, 2012) - www.blackmountainarmy.com

Tracklist:
1. Phosphorescent Waves  (ascolta: http://youtu.be/MTGPX2QE2so)
2. Bright Lights
3.
Mary Lou (ascolta: http://youtu.be/aop943d1xGM)
4. Embrace Euphoria
5. Tyrants (ascolta http://youtu.be/cWxCPbsreO4)
6. Modern Music
7. In Sequence
8. Wilderness Heart (ascolta: http://youtu.be/m6oajVbWmxw)
9. Breathe

Incursione acid rock-psichedelica dei Black Mountain nel mondo del surf. La band canadese ha realizzato tutta la colonna sonora del film Year Zero (uscito nella scorsa primavera) con pezzi vecchi e nuovi. Protagonisti della pellicola sono un gruppo di surfisti in viaggio in cerca di onde in uno scenario post apocalittico. Abbiamo visto le immagini del trailer… e sono davvero spettacolari! (http://primadopo.blogspot.it/2012/02/year-zero-black-mountain-soundtrack.html)
Insomma: Black Mountain in una colonna sonora. Non è esattamente un nuovo disco, ma neppure un greatest hits, diciamo una via di mezzo. Per il film post-apocalittico "Year Zero" (per la regia di Joe G.), Stephen McBean e soci scelgono nove brani, cinque dei quali inediti (e immaginiamo composti per l'occasione) e quattro già presenti in loro precedenti lavori. "Modern Music" era l'opening simil-zappiano del loro album d'esordio, il capolavoro neo-psichedelico "Tyrants" e la lunga "Bright Lights" (qui lievemente accorciata) facevano parte di "In The Future" mentre "Wilderness Heart" è la botta d'energia che dava il titolo all'omonimo full length pubblicato meno di due anni fa. Delle nuove composizioni, quella più tipicamente Black Mountain risulta essere senz'altro "Mary Lou" (l'unica cantata da McBean, tra l’altro), cavalcata elettrica di qualità superiore che li conferma una spanna sopra tutti i protagonisti della scena neo-psych rock contemporanea: un brano pregno degli ormai consolidati suoni tardo-Sixties/early Seventies proposti dalla band, riveduti e corretti attraverso l'approccio moderno e visionario che da sempre costituisce l'inconfondibile marchio di fabbrica del quintetto di Vancouver.
Una volta accontentati i fan storici, i canadesi possono sbizzarrirsi nella ricerca di nuove vie espressive: tirano giù dagli scaffali tutti gli alambicchi impolverati e si avventurano nel disegno di scenari per loro inediti, approfittando del fatto di dover concepire commenti sonori funzionali alla pellicola. Occasione unica per arricchire di un plus strategico il loro ventaglio di avventure. Destano quindi sorpresa nell'ascoltatore (e sono decisamente benvenute) le glaciali costruzioni di evidente derivazione new wave (ma nella seconda parte emergono importanti intersezioni con i Pink Floyd di "Shine On You Crazy Diamond") che caratterizzano l'iniziale "Phosphorescent Waves", interamente giocata sui synth e sulla coinvolgente voce di Amber Webber. Sintetizzatori in primo piano anche nei paesaggi atmosferici evocati da "Embrace Euphoria" (che getta ulteriori ipotesi sul futuro) e in "In Sequence". "Breathe" chiude la sequenza sposando gli atteggiamenti tipicamente Sixties della band con una sorta di shoegaze/noise ante-litteram.
Non è da escludere che "Year Zero" possa essere ricordato in futuro come il momento di svolta verso nuove strade nel percorso artistico dei Black Mountain. Un ottimo lavoro di transizione che potrebbe gettare un ideale ponte fra i Black Mountain del passato e quelli a venire, in attesa del loro prossimo album.
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.



HOT CHIP: electro-pop dalla scrittura vincente ed originale

RADI@zioni / Disco Hot N° 16:
HOT CHIP “In Our Heads” (2012)

Esce a due anni di distanza dal precedente lavoro, l’ultima fatica del gruppo londinese. Gli Hot Chip spiccano nel calderone electro-pop grazie ad una scrittura vincente ed originale. Con un’ottima base indie-tronica ormai definita, la loro tipologia musicale è diventata un marchio di fabbrica.
Un album variopinto come la sua copertina, “In Our Heads” dimostra la capacità degli Hot Chip di saper riscrivere ogni volta brani nuovi senza mai apparire sorpassati. Groove appiccicoso e base dance come da manuale confermano la band in uno stato di forma eccezionale.
(Carmine Tateo)

Tracce consigliate:
MOTION SICKNESS (http://youtu.be/X8fot92rVAY)
NOW THERE IS NOTHING (http://youtu.be/1kwKBIunJJI)
ALWAYS BEEN YOUR LOVE (http://youtu.be/hTUkSl4g2Wo)

sabato 4 agosto 2012

THE HIVES: Nonostante l'assenza di originalità, riescono ad essere ancora unici e simpatici!

RADI@zioni / Disco Hot N° 15:
THE HIVES “Lex Hives” (2012)

Ritornano in pista gli svedesi più chiassosi del momento con il loro 5° album “Lex Hives”, tra l’altro anche autoprodotto. Complice un colpo di fortuna – di quelli che ti cambiano la vita – (un loro singolo fu pubblicato su una compilation destinata al mercato del Regno Unito e da lì – è accaduto nel 2001 – la scalata al successo) anche quest’anno la band non cambia registro: garage punk in brillantina e mocassini, filastrocche spacca-ossa marchiate sixties e una verve irresistibile e sottilmente ironica a tener banco in questo album.
Niente di nuovo sotto il sole… i The Hives fanno le loro cose senza troppa fantasia ma con sorniona convinzione. Volevamo un album più maturo ma anche questa volta ci dobbiamo accontentare… insomma godiamone e portiamoceli in vacanza al mare…
(Carmine Tateo)
 

Tracce consigliate:
Go Right Ahead (http://youtu.be/X3oDKmYh70M)
Midnight Shifter (http://youtu.be/WSDKB7_i-qA)



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