sabato 9 luglio 2011

ARCTIC MONKEYS: nuovo album & nuovo corso "pop" per Alex Turner & soci

Arctic Monkeys “Suck It And See” (Domino, 2011)
Tracklist:
1. She’s Thunderstorms
2. Black Treacle
3. Brick By Brick
4. The Hellcat Spangled Shalalala
5. Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair
6. Library Pictures
7. All My Own Stunts
8. Reckless Serenade
9. Piledriver Waltz
10. Love Is A Laserquest
11. Suck It And See
12. That’s Where You’re Wrong

Vi ricordate degli Arctic Monkeys che ai loro concerti regalavano le proprie registrazioni e che mandavano in estasi il popolo myspaciano? Bene. E di quelli che si truccavano da pagliaccetti e con le loro chitarre fumanti infiammavano i teenager e non solo a ogni angolo della grigia albione? Bene. E di quelli che, con i capelli che ormai gli arrivavano alle spalle, partivano alla volta del deserto accompagnati dal buon Josh Homme e si davano a riffettoni Sabbathiani? Anche di questi vi ricordate? Bene, cancellate tutto! Gli Arctic Monkeys del 2011 non sono i primi, né i secondi e né i terzi di cui vagamente vi ricordate. Alex Turner and Co. son cresciuti, hanno rallentato il passo e sì, si sono avvicinati, perché no, alla parola che gli indierocker tanto odiano: POP. Eh, sì! “Suck It and See” è un disco estremamente pop, estremamente orecchiabile e non è un caso che si sia permesso di dare un calcione nel popò della “scandalosa” Lady Gaga per passarle avanti nelle classifiche U.K. (www.indieforbunnies.com).
Se “Humbug” era il punto di svolta, “Suck it And See” è sicuramente il primo capitolo di un nuovo corso, non tanto per la musica pop quanto piuttosto per gli Arctic Monkeys. Sebbene il periodo di grande lavoro, di tour ed esperienze extraconiugali potesse, in qualche misura, avere effetti negativi sul risultato di questo album, l’ascolto riesce a smentirci in pieno, presentando un prodotto di grande qualità ed ispirazione. C’è anima, c’è passione, c’è melodia e c’è rock. L’album è stato registrato a Los Angeles con la regia di James Ford e l’impegno maggiore s’è concentrato nella ricerca di una via più tipicamente live: pochi elementi aggiuntivi, niente orchestre od orpelli elettronici e totale dedizione alla strumentazione del quartetto con attenzione particolare agli arrangiamenti delle chitarre che in questo disco hanno ruoli più classici senza che il tipico up’n’back, che contraddistingue da sempre l’uso delle sei corde scimmiesche, venga scalfito. Le canzoni hanno tutte un enorme potenziale da concerto e si integreranno alla perfezione in mezzo ai classici da palco, con certi pezzi che sono delle autentiche bombe dal grande richiamo (anche) commerciale (“Reckless Serenade”, “She’s Thunderstorms”, “Suck it And See”), altri sono più chimicamente vicini alla natura dei ragazzini di ”Whatever People Say…”, ma tutti, generalmente, sono una spanna sopra la media del pop rock attuale. (http://fardrock.wordpress.com).
Danno tutti addosso alla band perché si sta lasciando affascinare da scintillanti strascichi di rock classico, ma è un fattore relativo, un puro divertissement che è fortemente ravvisabile in due sole tracce, peraltro riuscitissime, (“Brick by brick” e “Don’t sit down ’cause i’ve moved your chair”), che però si insiste a considerare come blande e prive di idee, mentre al contrario trattasi di ottime applicazioni da parte di studenti innamorati della propria materia. E bastano due pezzi un po’ su di giri a far urlare allo scandalo? Ad accusare di corruzione Josh Homme (qui ai cori su “All my own stunts”)? E allora mi spiegate perché a distanza di 14 anni, il disco più scandaloso degli U2, ovvero il “Pop” prodotto da Howie B è ancora quanto di meglio fatto dalla band nel post “Achtung baby”, cioè negli ultimi 20 anni? La verità è che oggi non sappiamo aspettare, non sappiamo concedere un repeat in più nemmeno alla nostra band preferita, perché se lo facessimo – in questo caso specifico – ci renderemmo conto che le ultime cinque canzoni di questo disco sono autentici gioielli, quanto di meglio offerto dai tempi dell’esordio. E “That’s Where You’re Wrong” vale un intero disco! (www.storiadellamusica.it). (Rino De Cesare)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.


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