venerdì 1 aprile 2011

JOAN AS POLICE WOMAN: "The Deep Field" è un album squisitamente maturo

JOAN AS POLICE WOMAN “The Deep Field” (Pias, 2011) - www.joanaspolicewoman.com

Tracklist:
01. Nervous
02.
The magic
03.
Action man
04.
Flash
05.
Run for love
06.
Human condition
07.
Kiss the specifics
08.
Chemmie
09.
Forever and a year
10.
I was everyone


È con un colpevole ritardo che vi voglio segnalare questa perla, un album che quest’anno farà parlar molto, ne sono certo. La protagonista in questione è la quarantenne Joan Wasser, da tutti meglio conosciuta come Joan As Police Woman. La songwriter statunitense ha già all'attivo ben 4 albums (uno dei quali di sole covers, ma ufficialmente non in commercio) e con questo, sono 5! Ingredienti base: indie rock, folk, synth e un pizzico di funk, ma soprattutto tanto, ma tanto, soul (http://indiexplosion.blogspot.com/2011/02/joan-as-police-woman-magic.html). «Il nuovo disco di Joan Wasser si chiama “The Deep Field” dal nome di una immagine catturata dal telescopio spaziale Hubble in una remota regione della costellazione dell'Orsa Maggiore. Si parla dello spazio profondo per parlare in realtà delle galassie dentro di noi: “l'interiorità profonda delle nostre vite...anche quello è infinito”» (Riccardo Bertoncelli - http://delrock.it/album/2010/joan-as-police-woman-deep-field.php).
L'evoluzione della musica indie ha spostato l'asse gravitazionale del rock contemporaneo; la maturità, che permette agli Arcade Fire di realizzare, senza cadute, album dal tono più classico e mainstream, sta contagiando le produzioni recenti in modo capillare e con risultati interessanti. Affiancandosi alla rinnovata creatività di altre uscite di questi ultimi mesi (Decemberists, John Grant o Black Keys tanto per citare qualche nome), il nuovo album di Joan As Police Woman certifica la consapevolezza dei musicisti indie di potersi misurare con le ambizioni del rock adulto senza per questo perdere la propria identità (http://www.ondarock.it/recensioni/2011_joanaspolicewoman.htm).
Quella di Joan Wasser, è una carriera costellata di stelle del firmamento musicale; la cantante originaria del Maine (che alcuni di noi hanno conosciuto tra le pagine del romanziere Stephen King) vanta infatti collaborazioni musicali non indifferenti: Nick Cave, Lou Reed, Antony and The Johnsons oltre ad una relazione con Jeff Buckley terminata con la scomparsa del cantante nel 1997. Nata come violinista, Joan suona anche piano e chitarra ma è la sua voce a renderla davvero speciale. Nei suoi precedenti lavori ha dimostrato di riuscire ad adattarsi a diversi generi ed atmosfere musicali; nel suo album di debutto “Real Life” ci mostra uno stile ibrido tra l’indie e il soul con accompagnamenti semplici di piano e percussioni; in “To Survive” invece i brani sono caratterizzati da suoni più cupi e da una voce malinconica e coinvolgente in uno stile che si avvicina al R’n’B. “The Deep Field” invece è l’album più indie/R’n’B con qualche sfumatura rock (http://www.beatbear.com/joan-as-police-woman-the-deep-field.html).
«È un disco affascinante e imperfetto, che Joan camuffa definendolo il più estroverso e gioioso di tutto il suo repertorio. Ma non è vero, e i “giovani Werther” all'ascolto non devono pensare nemmeno per un attimo che la loro eroina li abbia traditi. No, Joan continua a seguire le onde inquiete della sua mente, a tormentarsi con le domande, a non credere alle risposte, anche se afferma che “ci sono già abbastanza bassi nella vita e io non ci tengo proprio a crogiolarmi, voglio spassarmela, invece”. “Spassarsela” nella sua lingua sarebbe scrivere una canzone insulsa come “Human Condition” e pretendere di ballarci su o spingere il ritmo fino al “beat urbano tribale” di “Nervous” pensando che quella possa essere una credibile forma di rock, “estroversa e gioiosa”. C'è una canzone che spiega tutto meglio di ogni altra ed è “I Was Everyone”, lo struggente finale. Joan si immedesima nella sua eroina, Giovanna d'Arco, e non sa decidersi se accettare la chiamata a una vita speciale oppure no. Quando scrive canzoni del genere, quando le canta con travolgente sincerità, Joan è incantevole e disarmante, Qualcosa mi dice che l'indecisione di “I Was Everyone” non si risolverà mai, e per fortuna! Meglio non liberarsi di tutti i dubbi, sarebbe come svuotare l'alambicco dell'ispirazione. Meglio scrutarli con il telescopio Hubble della propria mente ed esorcizzarli così, con bella musica e il sincero racconto giorno dopo giorno”» (Riccardo Bertoncelli - http://delrock.it/album/2010/joan-as-police-woman-deep-field.php).
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.


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