Tracklist:
01. Don't pretend you didn't know (ASCOLTA: http://youtu.be/nB8PKWGeXpA)
02. Watch the corners (ASCOLTA: http://youtu.be/FpsGcnLEZbk)
03. Almost fare
04. Stick a toe in
05. Rude (ASCOLTA: http://www.youtube.com/watch?v=0lFAbEsc05w)
06. I know it oh so well
07. Pierce the morning rain (ASCOLTA: http://youtu.be/fiBQAmjNml4)
08. What was that
09. Recognition
10. See it on your side (ASCOLTA: http://youtu.be/3uVJwezKBmM)
01. Don't pretend you didn't know (ASCOLTA: http://youtu.be/nB8PKWGeXpA)
02. Watch the corners (ASCOLTA: http://youtu.be/FpsGcnLEZbk)
03. Almost fare
04. Stick a toe in
05. Rude (ASCOLTA: http://www.youtube.com/watch?v=0lFAbEsc05w)
06. I know it oh so well
07. Pierce the morning rain (ASCOLTA: http://youtu.be/fiBQAmjNml4)
08. What was that
09. Recognition
10. See it on your side (ASCOLTA: http://youtu.be/3uVJwezKBmM)
Questa
recensione dovrebbe iniziare con un “riassunto delle puntate precedenti”, come
si faceva una volta negli sceneggiati televisivi. Ma siamo in epoca di Google e
Wikipedia, e cosi, se non siete pratici della band della quale stiamo per
parlare, il consiglio è quello di andare a fare una piccola ricerca in rete,
tanto per farvi un’idea. E non vi preoccupate, tanto quando sarete tornati noi
saremo ancora qui! Per tutti gli altri, andiamo avanti parlando del ritorno dei
Dinosaur Jr. nella loro versione 2.3, ovvero l´uscita del loro terzo album dopo
la reunion della formazione originale, quella con J Mascis, Lou Barlow e Murph.
Certo, se questo disco fosse un film si definirebbe “di genere”, ma nel suo
genere questo è un grande disco. Infatti, lasciatisi alle spalle le velleità di
successo trasversale del periodo su major label, i Dinosaur Jr. fanno le loro
cose, il classico “alternative rock” a stelle e strisce, e lo fanno al meglio,
gloriosamente straccione come si deve. L´album si apre alla grande con “Don´t
pretend you didn´t know” e “Watch the Corners”, all´insegna del più tipico
stile dolce-amaro di J Mascis, melodie geniali ed accattivanti unite ad un
suono di chitarre iperdistorto e furioso che raggiunge i punti più alti nei
suoi tanto celebrati assolo, come sempre epici. Nelle tracce seguenti, Mascis
si concede qualche raffinatezza stilistica in brani compositivamente più ambiziosi,
che regalano dinamicità al disco e si mostra generoso nei confronti del
amico-nemico Lou Barlow, concedendogli persino lo spazio per due sue
composizioni, “Ruin” e “Recognition”. Per gli appassionati e vecchi aficionados
rimane una nuova raccolta di canzoni da ascoltare, se non altro per i già
citati e tanto celebrati solo di chitarra, come sempre da pelle d´oca, ma che
potrebbe riservare belle sorprese anche ai più distratti o semplicemente
curiosi (http://www.dlso.it/site/2012/10/09/recensione-dinosaur-jr-i-bet-on-sky/).
“I bet on
sky” è un tipico disco di J Mascis e soci, con chitarre distorte in evidenza,
riff potenti e sonorità tipicamente lo-fi ed è stato così descritto dalla
stessa band: “La chitarra di J raggiunge il suo apice di follia su questo
album, macinando riff che vi faranno innamorare, ma soprattutto scuotere la
testa a più non posso. Il basso di Lou ora ha più melodia, anche se i suoi due
brani in “I Bet On Sky” mantengono il ritmo più grezzo che ha spesso distinto
il suo lavoro. E Murph colpisce ancora la batteria in modo così forte e duro
come un wrestler professionista, con strutture apparentemente semplici che
riescono a intrecciarsi perfettamente con le esplosioni melodiche dei suoi
compagni” (http://www.rockol.it/vetrina-7908/Dinosaur-Jr.-I-BET-ON-SKY).
Quando
ascolti un disco dei Dinosaur Jr sai già cosa aspettarti. Volume da sordità
permanente indipendentemente dal tipo di pezzo, talmente alto che cuffie o
casse che dir si voglia implorano pietà singhiozzando. Riff mostruosi e
l’inconfondibile voce di J. che canta come se volesse ipnotizzarti o farti un
incantesimo, incalzata dal basso di Lou Barlow e dalla batteria di Murph. In
questo, “I Bet On Sky” non è diverso dai predecessori. Riprendono da dove
avevano lasciato, i Dinosauri, riannodando i fili di “Farm”, uscito ormai
quattro anni fa. Solo che stavolta i pezzi non sono stati scelti esclusivamente
pensando a come potevano essere suonati in concerto, ma con una maggiore
libertà creativa. I soliti cari Dinosaur Jr., insomma, spiegazzati dal tempo,
ma senza punti né virgole, che non tradiscono mai e nel bene e nel male ti
danno sempre ciò che sei venuto a cercare. Una sicurezza per tutti i fans,
nuovi o di vecchia data. Sembrano proprio essere riusciti a farcela, questi
Dinosauri: l’estinzione per loro è ancora molto lontana. Ne riparliamo tra
qualche millennio e altri milioni di dischi (http://www.indieforbunnies.com/2012/09/24/dinosaur-jr-i-bet-on-sky/).
“I Bet On
Sky” è un lavoro più di mestiere che non di ispirazione, ma questo non è mai
necessariamente un male, certo non quando gli artigiani si chiamano Dinosaur
Jr., in grado di dimostrare una volta di più quanto una lunga carriera non
debba necessariamente avere strascichi patetici. Se poi ascoltando le dieci
nuove tracce ci si ritrovasse a vagare indietro nel tempo, al sound di “Freak
Scene” ed “Out There”, ciò risulterà un’attestazione di modernità stilistica,
piuttosto che inconcludenza da auto-plagio. Mille volte meglio i Dinosaur Jr.
che suonano per l’ennesima volta come sé stessi, piuttosto che rincorrere in
maniera ridicola e forzata le mode del momento. Ve li immaginereste J, Lou e
Murph agitarsi su monocordi drone-rock, oppure dedicarsi alle ultime frontiere
dell’alt-electronic? Teniamoceli come sono, ci conviene così! (http://www.ondarock.it/recensioni/2012_dinosaurjr_ibetonsky.htm).
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un
programma curato da Camillo Fasulo,
Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De
Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio
Riccio” (www.ciccioriccio.it) di
Brindisi.
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