Tracklist:
1. Rise Up (ascolta: www.youtube.com/watch?v=LYpetFYWD8w)
2. Native Blood
3. Dark Roots Of Earth (ascolta: www.youtube.com/watch?v=qwdkmxDLFak)
4. True American Hate (ascolta: www.youtube.com/watch?v=WAkpZ8ZENIs&feature=relmfu)
5. A Day In The Death
6. Cold Embrace
7. Man Kills Mankind
8. Throne Of Thorns (ascolta: www.youtube.com/watch?v=q4rRKmcmeZw&feature=relmfu)
9. Last Stand ForIndependence
1. Rise Up (ascolta: www.youtube.com/watch?v=LYpetFYWD8w)
2. Native Blood
3. Dark Roots Of Earth (ascolta: www.youtube.com/watch?v=qwdkmxDLFak)
4. True American Hate (ascolta: www.youtube.com/watch?v=WAkpZ8ZENIs&feature=relmfu)
5. A Day In The Death
6. Cold Embrace
7. Man Kills Mankind
8. Throne Of Thorns (ascolta: www.youtube.com/watch?v=q4rRKmcmeZw&feature=relmfu)
9. Last Stand For
Quattro lunghi anni sono passati dall’uscita di “The
Formation Of Damnation”, l’album del ritorno sulle scene dei Testament in
formazione quasi originale, con il reintegro del figliol prodigo Alex Skolnick
e di Greg Christian, dopo circa nove anni dal precedente “The Gathering”. Una
gestazione, allora, quasi interminabile e piuttosto snervante, che in parte si
è ripetuta anche per il decimo full-length del combo statunitense, “Dark Roots
Of Earth”: disco annunciato già dallo scorso anno e più volte rimandato (http://www.truemetal.it/reviews.php?op=albumreview&id=10903).
Senza dubbio i Testament sono una delle band più amate
del classic thrash, forse solo un gradino sotto i più grandi e un nuovo album
dopo ben quattro anni d’attesa è forse l’unica proposta musicale in grado di
ravvivare l’attenzione del pubblico metal in un’annata tutto sommato abbastanza
apatica. Presentato attraverso una lunga trafila promozionale, “Dark Roots Of
Earth” è ora disponibile anche nel formato cd fisico nei negozi e dopo tanto
penare poter ascoltare l’album intero ha quasi un effetto liberatorio. Il primo
elemento a colpire è, senza discussione, la qualità straordinaria della
produzione: pulita e martellante. In esso sarà possibile ritrovare tutti quegli
elementi che rendono un disco thrash moderno e completo, fatto però conservando
le caratteristiche tipiche della band e un fondo di orecchiabilità che non
guasta mai. Come dire… un centro pieno! (http://www.metallus.it/recensioni/dark-roots-of-earth/).
Nelle nove tracce, tutte egregiamente arrangiate,
troverete sia il caratteristico thrash degli esordi che parti semi-melodiche, ma
anche frazioni death/groove: un caleidoscopio sonoro nel complesso gradevole.
La prestazione dei singoli musicisti, poi, è da brividi, in particolare da
applausi quella del corpulento Chuck Billy che ha dovuto dare fondo a tutte le
sue doti canore passando dal growl di matrice death ad uno stile più melodico e
malinconico e, soprattutto, è da incorniciare la micidiale prova alle pelli di
Gene Hoglan (già con i Testament in passato) chiamato a sostituire il
convalescente Paul Bostaph. “Dark Roots Of Earth”, dotato di un artwork molto
bello curato da Eliran Kantor, è una delle release migliori uscite quest’anno
in campo thrash, complice anche l’ottimo lavoro in sede di produzione svolto da
Andy Sneap. Non presenta canzoni trascendentali (secondo me le migliori restano
“Rise Up” e soprattutto “True American Hate”), ma si fa apprezzare dall’inizio
alla fine (elemento non trascurabile se considero la noia che a tratti mi
assale ascoltando gli ultimi lavori dei Megadeth o dei Fear Factory) (http://www.metallized.it/recensione.php?id=7467).
I Testament sono da sempre un oggetto di culto e una band
che in fondo ha sbagliato poco, in maniera meno clamorosa rispetto ad altri
celebri colleghi. Però in alcune fasi della carriera, sembrava una band che avesse
realizzato un album d’esordio gigantesco e che non si fosse più ripetuta a quei
livelli. Soprattutto nel periodo tra “Souls of Black” e “The Ritual”, albums tutto
sommato di livello medio/scarso, con i quali il gruppo cercò di rinnovare la
propria proposta e nello stesso tempo di aumentare la base dei fan. Non
funzionò per niente e la risalita fu lenta e difficile, soprattutto in quegli
anni dove la “flanella” ed il Death Metal lasciavano pochissimo spazio ad
altro. Dopo l’esperimento di “Demonic”, la rinascita avvenne con un disco
troppo bello per essere vero, suonato da una formazione da sogno: “The
Gathering”. La malattia di Chuck Billy fermò di nuovo il processo di rinascita
ma fortunatamente, dopo la guarigione del gigantesco cantante, il gruppo tornò
in studio con una formazione stabile, praticamente quella degli esordi, con in
più il micidiale Paul Bostaph alla batteria. Nuovo discone, ma di nuovo guai
per la line-up con Bostaph fermo a causa di un infortunio. E passano altri
quattro anni, ma finalmente ci siamo, “Dark Roots of Earth” è il disco che
scioglie ogni dubbio: i Testament non sono una promessa non mantenuta, sono una
meravigliosa ma purtroppo ignoratissima realtà! Un album da acquistare ed
adorare senza dubbio alcuno, per uno dei gruppi che meglio ha saputo imparare
dai propri errori. Insomma,
bentornati, Testament! (http://rudeawakemetal.wordpress.com/2012/07/30/testament-dark-roots-of-earth/).
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo
De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De
Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio
Riccio” (www.ciccioriccio.it) di
Brindisi.
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