giovedì 24 dicembre 2009

CARMEN CONSOLI - Un album "concept" per la "cantantessa"

CARMEN CONSOLI “Elettra” (Universal, 2009)
www.carmenconsoli.it

Tracklist:

1. Mandaci una cartolina
2. Perturbazione atlantica
3. Non molto lontano da qui
4. Mio zio
5. Sud Est
6. Marie ti amiamo
7. ‘A finestra
8. Col nome giusto
9. Elettra
10. Ventunodieciduemilatrenta

Carmen Consoli è tornata con l’atteso, provocatorio, nuovo album di inediti intitolato “Elettra”. Un concept ben chiaro fin dal titolo, dedicato a quel personaggio della mitologia greca, figlia di Agamennone e Clitemnestra, che istigò il di lei fratello a vendicarsi sulla madre per la morte del padre «perchè a volte – sottolinea la cantautrice catanese – bisogna avere il coraggio di “uccidere” la madre, intesa come le sovrastrutture che ci vengono inculcate da una cultura diventata frammentata, frullata, … insomma, un bordello!». E lei squarcia il velo su alcune realtà innominabili, ma attualissime, come lo stupro domestico o il malcostume dei potenti: «c’è una visione della donna, sintetizzata da quella infelice battuta del premier “lei è più bella che intelligente” che è, a dir poco, avvilente…» dice la “cantantessa”.

“Elettra” è opera di grande equilibrio e raffinatezza, in cui si avverte nitidamente quanto ogni brano sia armoniosamente organico al disegno complessivo della stessa: si respira a pieni polmoni la risoluzione delle tensioni accumulate nei lavori precedenti, si avverte un senso di pacificazione, di speranza, di redenzione. È un album i cui testi parlano all’ascoltatore, con intimità e dolcezza, delle fluttuazioni dell’anima, discostandosi un po’ da quel tipo di cerebralità a volte malamente espressa su qualche suo precedente disco. I brani traboccano tutti di deliziosi arrangiamenti acustici con inserti elettrici, ciascuno con una personalità propria e ben caratterizzata che è quasi impossibile farne una classifica di preferenza.

“Elettra” è un album davvero splendido che per essere giudicato con equilibrio va ascoltato e riascoltato con calma, così da liberarsi da eventuali preconcetti. Se ad un primo sommario ascolto resterete perplessi, non temete: qualsiasi opera di spessore necessita fisiologicamente di un po’ di tempo per diventare in qualche modo familiare, ma se avete la sensibilità per il bello, se amate i movimenti rarefatti del jazz, ma anche la potenza del folk/rock o della psichedelia elettrica o di altre meraviglie come la poesia delle parole o la voce flessuosa e sensuale di Carmen, allora quest’album vi piacerà, anzi lo troverete addirittura adorabile!
(http://vagazioni.wordpress.com/2009/10/28/elettra-il-nuovo-album-di-carmen-consoli/)

Nota: i commenti sopra riportati sono stati liberamente tratti, a cura di Rino De Cesare, dalla stampa musicale specializzata e da vari siti web.

(CamilloFasulo)

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica CICCIO RICCIO di Brindisi – www.ciccioriccio.it

martedì 15 dicembre 2009

PLISKIN: una nuova e bella realtà italiana tutta da scoprire... e da ascoltare!


Dall' 1 Ottobre 2009 è "disponibile" il primo album dei "Pliskin" dal titolo "Quando Arriva La Sera". Una raccolta di 10 canzoni, che è possibile ascoltare come un concept-album, dalla prima all'ultima, come se si seguisse una storia, oppure singolarmente, canzone dopo canzone.
Utilizziamo il termine "disponibile", perchè in fin dei conti più che un uscita discografica è una disponibilità discografica. Si tratta di un autoproduzione, perciò non lo troverete nei "maggiorni negozi di dischi". Per chi avesse l'interesse e la curiosità di ascoltare le canzoni dei "Pliskin", ci sono tre possibilità:
2) Visitare il sito http://www.myspace.com/pliskinspace e ascoltarlo in streaming.
3) Richiedere una copia del CD tramite e-mail. Con un contributo economico di 5€ (più spese di spedizione, pagamento alla consegna).

domenica 13 dicembre 2009

MISSIVA... Più che una speranza ormai una certezza!

I MISSIVA sono una band musicale rock formatasi a Brindisi, Puglia, nel 1997. Nel tempo i cinque acquisiscono la giusta miscela nella produzione dei brani che risultano intensi sia nelle parole che nelle note, in un contesto musicale elettrico, carico, pulito ed al contempo melodico. La musica dei Missiva si contraddistingue per l’intensità delle storie raccontante, storie concrete di vite vissute da personaggi sempre in bilico tra la ricerca di un equilibrio interiore e la voglia, quasi ansiosa, di vivere in maniera irripetibile la propria esistenza....
il resto lo troverete su:

venerdì 11 dicembre 2009

I LOVE RADIO ROCK - Una bella storia a cui noi "radi@ttivi" ci sentiamo particolarmente affini!

"I LOVE RADIO ROCK"

... in onda fuori dai confini e completamente fuori controllo!

Un film di Richard Curtis, con Philip Seymour Hoffman, Bill Nighy, Rhys Ifans, Nick Frost, Kenneth Branagh, Emma Thompson.

Titolo originale "
The Boat That Rocked".

Gran Bretagna, Germania (Universal Pictures, 2009)

Ci sono film che riescono ad essere più di quel che si propongono. E I Love Radio Rock è uno di questi. Nelle pieghe della sua superficie colorata e levigata, dei suoi personaggi simpatici e ben interpretati da un cast in gran forma, delle sue battute e delle situazioni bizzarre e oh-so-sixties, si è andato a nascondere un residuo che si è formato quando, attorno alle “semplici” intenzioni dell’autore, si sono calcificati immaginari ed esigenze latenti tra lo schermo e lo spettatore.

Sarà per questo che le immagini che più rimangono impresse, di I Love Radio Rock, sono quelle di decine, centinaia di dischi – 33 e 45 giri – che galleggiano nell’acqua, affondano, riemergono, fluttuano. E non solo (o non tanto) perché sono scene che potrebbero fare del male ad ogni vero appassionato di musica, per non parlare dei feticisti del vinile ancora, fortunatamente, in circolazione: rimangono impresse perché attraverso movimenti fluidi e suggestivi quei dischi, quella musica, assumono in qualche modo una statura ancor più evocativa e simbolica di quando non abbiano da asciutti. Perché nella commedia scritta e diretta da Richard Curtis, quella musica meravigliosa prodotta alla metà degli anni Sessanta (e tanto sapientemente distribuita nel corso delle fluidissime due ore e passa di narrazione) trova reificazione – nei dischi e soprattutto nei personaggi, “modellati” dal regista attraverso specifiche playlist date agli attori – e proprio per questo riesce a farsi pura essenza di un periodo, di uno spirito, di una necessità insopprimibile che era già deflagrata e che non era (più) possibile contenere né tantomeno bloccare.

Il senso di I Love Radio Rock è tutto qui: non si tratta solo di una commedia che scorre oliata e ben gestita, dall’andamento sinusoidale tra momenti più riusciti e ad altri meno ma mai disprezzabili; né si tratta di una pura e semplice, allegra e felicemente nostalgica rievocazione di tempi andati che dovrebbero tornare quanto prima. I Love Radio Rock – nel suo essere pienamente, riuscitamente e giustamente prodotto industriale e commerciale – riesce a veicolare in maniera sottilmente virale quell’ostinata e irrinunciabile voglia di libertà e di pacifica sovversione di strutture e regole che avevano (storicamente, socialmente e politicamente) fatto il loro tempo, aggiornandola ai tempi che viviamo. Nessuna intenzione rivoluzionaria, si badi: ma solo una sorridente e bonaria riaffermazione della imprescindibilità di cose “da nulla” come la libertà, l’amore, l’amicizia, gli ideali, la necessità di essere quel che si è nel rispetto – ma magari a dispetto – degli altri. Cose che, oggi, sarebbero da valutare a peso d’oro.

venerdì 4 dicembre 2009

ADIMIRON - Nuova uscita in edizione limitata!


Dal 12 Dicembre sarà disponibile presso i migliori negozi di dischi una nuova release targata ADIMIRON.
Si tratta di un 7'' in edizione strettamente limitata a
500 copie numerate a mano, colore Marble White, dove la band si cimenta nella cover dei maestri dell'elettronica Prodigy “Spitfire”, già presente su "When Reality Wakes Up".
Il 7''conterrà inoltre altro materiale tratto dal secondo album della band brindisina.
La release sarà a cura di UK Division / Alkemist Fanatix e sarà distribuita in Italia da Andromeda.
In attesa della reperibilità negli stores l'articolo sarà disponibile presso il webstore della band all'indirizzo
www.adimiron.org/webstore
Il trailer di presentazione lo troverete su questo blog (in fondo alla pagina) oppure ricopiate questo link: http://www.youtube.com/watch?v=npbpuWKeUtc

BARONESS - Le mille sfumature del blu!

BARONESS “Blue Record” (Relapse/Masterpiece, 2009)
www.myspace.com/yourbaroness

Tracklist:
01. BULLHEADS PSALM
02. THE SWEETEST CURSE
03. JAKE LEG
04. STEEL THAT SLEEPS THE EYE
05. SWOLLEN AND HALO
06. OGEECHEE HYMNAL
07. A HORSE CALLED GOLGOTHA
08. OER HELL AND HIDE
09. WAR, WISDOM AND RHYME
10. BLACKPOWDER ORCHARD
11. THE GNASHING
12. BULLHEADS LAMENT

Le mille sfumature del blu! Un colore più pacato del suo rosso predecessore… Non si può certo dire che i Baroness abbiano grande fantasia per i titoli. Questo secondo "Blue Record" riprende il discorso là dove era stato lasciato in sospeso nel 2007 con il precedente "Red Album". Pur non ricalcandone il disegno, riesce tuttavia abbastanza difficile definire questa proposta dalle spiccate reminescenze settantiante. È forse meno diretto rispetto al suo predecessore, più ricercato, più stratificato. Tutto l'album, comunque, si attesta su livelli eccellenti e di certo non deluderà i fan della prima ora, che troveranno in esso pane per i loro denti (www.eutk.net).

Baroness non sono certo la nuova rivelazione musicale. Sono semplicemente un gruppo molto interessante, ben affiatato, e che suona con una freschezza invidiabile. Archiviato l’acclamatissimo esordio, i nostri hanno mutato approccio e mescolato le loro influenze. “Blue Record” non si fossilizza sulle stesse soluzioni, ma in un certo senso fa un passo in avanti; qui infatti la componente privilegiata è quella psycho-progressive, che porta ad una maggiore varietà di soluzioni stilistiche. L’eclettismo è di certo l’arma migliore dei Baroness, e questo lavoro ce lo dimostra in maniera lampante. Rispetto al “Red Album” è cambiato l’approccio: non più immediato e focoso, ma liquido e quasi etereo il che richiama la splendida copertina realizzata ancora una volta da John Baizley, chitarrista e voce della band. “Blue Record” è un disco che non vi lascerà indifferenti, ma vi consiglio caldamente di non metterlo da parte dopo il primo ascolto, sarebbe un vero peccato. In attesa della definitiva consacrazione della band di Savannah, godiamoci questo lavoro (www.metallized.it).

Con “Blue Record” i Baroness si sono un po’ allontanati dall'etichetta di cloni dei Mastodon. Da band all’ombra della più genuina scena metal odierna a ponte verso il rock del futuro miscelando con vigore e foga tutto il meglio delle ultime 4 decadi di musica dura. Come al solito ci troviamo di fronte a qualcosa di più di una semplice proposta musicale, con un immaginario che va a collegare tra loro artwork, testi e contenuto musicale vero e proprio. Tra le uscite dell'anno, con in più la forte impressione che il meglio debba ancora venire (www.headbang.it).

a cura di: CamilloFasulo.blogspot.com

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica CICCIO RICCIO di Brindisi – www.ciccioriccio.it

martedì 1 dicembre 2009

CADABRA... in WAVE ACTION!

CADABRA a RADI(a)zioni... guarda le foto su www.facebook.com/pages/Cadabra/54301377279

Dal 1998 propongono un suono influenzato dalla rock wave anni 80. Presentano biografia, discografia, testi, foto ei prossimi concerti. VISITA www.cadabra.org
Sabato 12 dicembre li trovate dal vivo al Gabba Gabba Rock Club di Taranto/Lama!

domenica 29 novembre 2009

MARK KNOPFLER - Nuova uscita da solista

MARK KNOPFLER “Get Lucky” (Mercury, 2009)
www.markknopfler.com

Tracklist:
01. Border River
02. Hard Shoulder
03. You Can’t Beat The House
04. Before Gas And TV
05. Monteleone
06. Cleaning My Gun
07. The Car Was The One
08. Remembrance Day
0
9. Get Lucky
10. So Far From The Clyde
11. Piper To The End

Ad ogni uscita discografica solista di Mark Knopfler il paragone con il passato dei Dire Straits è sempre dietro l’angolo. Ed è un vero peccato, poiché ciò ha finito per offuscare immeritatamente una carriera solista di tutto rispetto e costruita con grande mestiere. Carriera che di recente si è arricchita di un nuovo capitolo: “Get Lucky”, il nuovo album solista del mitico chitarrista di Glasgow. Lungo l’arco di 11 tracce si dipana un filo che narra di un passato che è presenza vitale. Un passato costruito non sui trascorsi artistici di Knopfler, bensì sulla sua formazione musicale, edificata su basi che parlano la lingua del blues, il vocabolario del folk e la sintassi del country. La riscoperta delle radici non è una novità. Tutti i suoi precedenti lavori sono intrisi di un amore viscerale per il country e per il blues. Un viaggio che, dall’America più rurale ed autentica, lo ha portato a risalire alle radici celtiche, ricercando l’origine primordiale dei suoni: dal delta del Mississippi, passando per Nashville, sino a giungere alle Highlands (Riccardo Renda, italianotizie.it).
In concerto continuano a chiedergli “Sultans of swing” e “Romeo and Juliet”, “Money for nothing” e “Walk of life”. Lui acconsente, ma è chiaro che ormai abita altrove, in un mondo sfuocato e color seppia come una fotografia di inizi '900, nostalgico e in chiaroscuro come un film in bianco e nero. È ormai diventato uno dei migliori cantastorie della musica moderna, Knopfler, e da anni si toglie il gusto di raccontare quel che gli sta a cuore, piccole storie che non perdono mai di vista la prospettiva storica e un senso più universale, la percezione della fatica quotidiana e del tempo che passa (Alfredo Marziano, rockol.it).
Se c'è un musicista che ha fatto della coerenza artistica un valore, quello è Mark Knopfler: se ne frega di chi e lo vorrebbe ancora una volta riunito agli
Straits proponendogli somme indicibili; non si cura di chi brontola che dovrebbe suonare più chitarra nei dischi; se ne infischia di chi lo ritiene datato e poco radiofonico. Ciò che più conta è che Mark Knopfler, nel 2009, abbia sfornato il suo miglior disco solista (insieme a “Golden Heart” del '96 e “Sailing To Philadelphia” del 2000). E non importa se qua e là riemergono passaggi musicali evidentemente identici a qualcosa di già fatto o se alcune strofe, atmosfere e melodie ricalcano altre “vecchie” canzoni. Perché in fondo si tratta di autoplagi: bazzecole per uno che a 60 anni fa un disco così. Un consiglio: “Get Lucky” va ascoltato e riascoltato senza fretta, non nell'i-Pod ma nello stereo, magari la sera con un buon bicchiere di vino. Sarà un autunno più dolce (Simone Vaga, delrock.it).

Nota: i commenti sopra riportati sono stati liberamente tratti dalla stampa musicale specializzata e da vari siti web da Rino De Cesare.

A cura di Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica CICCIO RICCIO di Brindisi – www.ciccioriccio.it.

clic to cover e sei in videoclip

mercoledì 25 novembre 2009

New electronic pop per THE XX

XX - "XX" (Young Turks/XL, 2009)

Scelti da Carmine Tateo tra i “Dischi Hot”, ovvero tra quelli più ascoltati del momento, ecco The XX, giovane band inglese, annunciata come la nuova rivelazione del mondo indie-wave inglese. Forse ci troviamo di fronte ad una vera e propria corrente musicale, sta di fatto che la band a nome XX è l’ennesima riprova di come il pop elettronico stia assumendo uno stile ben definito… ma bastano, comunque, pochi elementi per costruire un disco con un suono incontaminato come questo. Due voci impastate, dal piglio narcolettico, un basso che pulsa a battuta lenta ed ostinata, una chitarra che compare qua e là e, talvolta, qualche intrusione di batteria, fanno diventare il pop degli XX uno dei più semplici ed orecchiabili. Ne potrete prendere le distanze se non gradite la formula ma state ben sicuri che questo sarà un disco difficile da ignorare, proprio per la sua semplicità. Potrebbe aprire scenari su cui altri potranno cominciare a costruire!

venerdì 20 novembre 2009

Il nuovo CHURCH OF MISERY è DISCO DELLA SETTIMANA

CHURCH OF MISERY “Houses Of The Unholy” (Rise Above/Audioglobe, 2009)
www.churchofmisery.net

TRACKLIST:
1. El Padrino (Adolfo De Jesus Constanzo)
2. Shotgun Boogie (James Oliver Huberty)
3. The Gray Man (Albert Fish)
4. Blood Sucking Freak (Richard Trenton Chase)
5. Master Heartache
6. Born to Raise Hell (Richard Speck)
7. Badlands (Charles Starkweather & Caril Fugate)

Ecco, finalmente, il terzo album dei Church Of Misery, una delle cult-band più seguite del nuovo millennio. Provengono dal Giappone, hanno per anni lavorato nell’underground più profondo ed hanno, finalmente, un proprio disco effettivamente distribuito grazie all’etichetta inglese Rise Above (www.audioglobe.it). Sono immersi, fino al collo, negli anni ’70 (si noti anche nel titolo una chiara allusione zeppeliniana) e tuttavia, dovendone descrivere la proposta, è quasi d’obbligo tirare in ballo certe sonorità "valvolari", legate al doom metal, ovvero al suono dei primissimi Black Sabbath, quelli del periodo Osbourne, per intenderci.
Gli anni passano eppure loro continuano indefessi per la loro strada lastricata di distorsioni super-sature. Certe vie si percorrono solo in un senso ed i Church Of Misery non si fermano certo a metà percorso. Se da un lato si nota, quindi, una certa immobilità compositiva, dall’altro non si può non notare che un disco come questo rappresenti, senza dubbio, la risposta a tutte le preghiere di ogni sincero appassionato del genere, perché è concepito con un trasporto fuori dal comune e con sincera passione al punto che, quando una band sa fare così bene il suo mestiere, sembrerebbe quasi di fargli un torto chiedendogli di evolvere verso qualcosa di diverso (www.kronic.it).
Dopo l'entrata in line-up dell'incendiario chitarrista Tom Sutton (l’unico nel quartetto a non essere originario del paese del sol levante), ma soprattutto dopo il ritorno nella band del vocalist Yoshiaki Negishi, il nuovo full-length dei Church Of Misery non poteva che rivelarsi uno dei lavori più riusciti, coinvolgenti e personali della loro discografia. Nonostante il netto rifiuto d’esser etichettati "stoner", preferendo essere inquadrati nel filone "doom", l'album è ancora una volta abbastanza lontano dai territori del doom tradizionale, dal quale non riprende che qualche riff e, casomai, si limita ad offrirne una versione aggiornata ai tempi odierni (www.rockline.it). Ad "ingentilire" la proposta c'è pure un concept lirico, ovvero un’accurata disamina su alcuni dei più spietati serial killers della storia americana, a ognuno dei quali è riservata una specifica song del disco. Insomma, non stiamo parlando di quattro teenagers sprovveduti, viziati e annoiati dalla tv, ma di strumentisti di provata esperienza e con molte frecce al proprio arco: acid metal, psichedelia, effetti wah wah sulle chitarre e un sound viscerale, oltremodo sporco e grezzo, tanto da chiamare in causa lo sludge-core degli High On Fire, o semplicemente il blues rozzo e maleducato dei Blue Cheer (www.benzoworld.it).

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica CICCIO RICCIO di Brindisi – www.ciccioriccio.it.

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