CON: MATT DILLON, BRIDGET FONDA, CAMPBELL SCOTT, KYRA SEDGWICK
“Prima di raccontare il rock degli anni ’70 dalla prospettiva, in parte autobiografica, di un giovane giornalista adolescente nel film “Quasi famosi”, il regista Cameron Crowe (che il rock lo vive anche nella tranquillità domestica, considerato che è anche il marito di Nancy Wilson delle Heart), ha fotografato in tempo reale la scena grunge. Questa spassosa commedia, che racconta i problemi di cuore e le difficoltà di diventare adulti di due coppie, che ne incrociano tante altre, è infatti ambientata a Seattle, proprio in tempo reale, in “quegli” anni, quando questa musica stava conquistando il mondo. Non c’è una vera trama da raccontare, ma il film è bello e godibile, e rivisto oggi, ci racconta anche un’era dallo style lontano ormai anni luce, infarcito di ragazzi e ragazze in anfibi, camicie a quadri da taglialegna, pantaloni corti da lavoro e maglionacci larghi… che speriamo non tornino più di moda! Sul fondo appare una Seattle piovosa, proprio come ce la raccontavano all’epoca le riviste rock, e piena di club, dove vediamo esibirsi Alice In Chains, Soundgarden e i Citizen Dick, ovvero la band del protagonista, che altri non sono che i Pearl Jam con Eddie Vedder alla chitarra e Matt Dillon alla voce. Tante le citazioni al grunge, tra poster e magliette notiamo i nomi dei Mudhoney, Green River e Mother Love Bone, per non dire di una splendida t-shirt della Sub Pop. Tra i cameo segnaliamo Chris Cornell, coinquilino di Dillon, il regista stesso e il suo collega Tim Burton. La colonna sonora, su Epic, è particolarmente appetitosa. Tra le chicche Chris Cornell solista in “Seasons”, che sarebbe poi evoluta in “Spoonman” dei Soundgarden, le Heart nelle alter ego delle Lovemongers che rifanno “Battle of evermore” dei Led Zeppelin, e poi tutti i nomi sopra citati. Inevitabile, visto che siamo a Seattle, includere anche Jimi Hendrix. Si, mancano solo i Nirvana…” c’è invece posto per Paul Westerberg (ex Replacements”) che forse con il grunge non c’entra molto, visto che mi pare fosse originario di Minneapolis / Minnesota (la stessa città dei coetanei Husker Du), ma va bene lo stesso… è sempre roba di buona qualità!
(Gianni Della Cioppa, dal bimestrale “Classix!” # 27, Maggio/Giugno 2010)
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