JON OLIVA’S PAIN “Festival” (AFM Records, 2010)
www.jonoliva.net/
Tracklist:
1. Lies
2. Death Rides A Black Horse
3. Festival
4. Afterglow
5. Living On The Edge
6. Looking For Nothing
7. The Evil Within
8. Winter Heaven
9. I Fear You
10. Now
Lo avevamo sempre sospettato, ma ora è chiaro: i Jon Oliva's Pain sono un viaggio nella follia del loro leader, una corsa schizofrenica nel labirinto cerebrale dove tempeste di idee generano quello che da più di 20 anni ascoltiamo scaturire, rimanendo talvolta a bocca aperta, dalla mente e dalla penna di questo signore. (truemetal.it)
Cupo e sferzante, “Festival” unisce l’attitudine teatrale e l’heavy più sostenuto nel segno dell’inesauribile mente del suo leader. Tutto questo mentre lo stesso cambia idea almeno una volta a settimana sulla possibile rifondazione dei Savatage. Ma, viene da chiedersi, ce n’è davvero bisogno? Quella band è un’autentica pietra miliare dell’heavy, e Jon Oliva, anno dopo anno, oltre ad aumentare di peso, produce dischi di spessore unico alternandosi tra i Pain e la Trans-Siberian Orchestra. In una carriera di altissimo livello qualitativo, “Festival” non è un’eccezione, anzi, potrebbe benissimo costituirne un picco. (metallized.it)
In avvio di “Festival”, la canzone, troviamo una citazione assolutamente non velata per pagare un doveroso tributo a una delle band preferite di Jon Oliva: i Queen. La musichetta è esattamente la stessa che funge da intro a “Brighton Rock”, opener di un capolavoro assoluto della storia della musica come “Sheer Heart Attack”, il preferito in assoluto per chi scrive. Ma altri richiami ai Queen, ed in particolare al personalissimo guitar style di Brian May, li potrete trovate un po’ dappertutto su questo disco. (truemetal.it)
Questo “Festival” può considerarsi il lavoro più completo e maturo dei Jon Oliva's Pain sino ad ora, dove tutto funziona a meraviglia. Grandi composizioni con molti richiami, anche a livello di sonorità, al progressive degli anni ’70, con sfuriate heavy e riffs pesantissimi intervallati ora a dolci parti acustiche, ora a intermezzi blueseggianti, ora a partiture più classicheggianti. Jon oltre che gran compositore si rivela anche grande arrangiatore in un lavoro dove sono presenti massicce dosi di tastiere, sempre da lui perfettamente suonate, ed un’autentica sezione d’archi. Che dire poi della sua prova vocale? Immensa, sia per l’interpretazione, che per l’emozione che suscita. Menzione particolare anche per il fido chitarrista Matt LaPorte, autore di assoli semplicemente entusiasmanti, senza nulla togliere al resto della band, supporto davvero indispensabile per far girare i Pain alla perfezione. Insomma un gran bell’album, imprescindibile per chi ama i Savatage ma anche consigliatissimo per tutti gli altri. (informazionemetal.blogspot.com)
Se amate davvero l’heavy metal, ma soprattutto se amate la musica di classe, questo è un disco da avere a tutti i costi. Forse esagero, ma di album così, col passare degli anni, se ne sentono sempre meno. Per questo, quando ne trovo uno, non posso fare a meno di ascoltarlo e riascoltarlo fino allo sfinimento. Forse questo “Festival” non entrerà nella storia, ma rappresenta l’ennesimo capitolo di una lunga vicenda d’amore tra Jon Oliva e il suo pubblico, ultimo tassello, in ordine temporale, della vera e propria enciclopedia del metal rappresentata dalla discografia del Mountain King. (metal.it)
Cosa resta da dire di “Festival”? La gara per il disco dell’anno è già cominciata, e Jon Oliva promette battaglia: i Pain sono tra le entità sonore più definite e credibili dell’attuale panorama rock, e non sbagliano un colpo. (metallized.it)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.
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