mercoledì 16 giugno 2010

KARMA TO BURN, il ritorno dei più credibili eredi dei Kyuss

KARMA TO BURN “Appalachian Incantation” (ltd. ed. 2CD set - Napalm Records, 2010)
www.k2burn.com

Tracklist:

“Appalachian Incantation”
Fourty-Four
Fourty-Two
Fourty-One
Fourty-Six
Waiting on the Western World (feat. Daniel Davies / Year Long Disaster)
Fourty-Three
Fourty-Five
Twenty-Four

“Cat Got Our Tongue” Bonus CD
Two Times (feat. John Garcia)
Fourteen
Ten
Thirteen
Six
Twenty
Thirty

I Karma To Burn non sono un gruppo come tanti, questo è certo! Si tratta di un trio, molto sui generis, che suona dello stoner rock interamente strumentale. Inoltre, proprio per questa caratteristica, la maggior parte delle canzoni non ha un titolo ma sono semplicemente numerate. La loro storia iniziò già a metà degli anni ’90, quando il bassista Rich Mullins ed il chitarrista Will Mecum fondarono la band. Tuttavia, sotto le pressioni della loro etichetta di allora, la Roadrunner, pubblicarono un album di debutto tecnicamente tradizionale, con tanto di liriche e di cantato. Un discorso, questo, che non si confaceva però all’indole della band, cosicché Mullins e Mecum preferirono reclutare in seguito Rob Oswald alla batteria e proseguire come trio strumentale. Pubblicarono così altri due album, “Wild Wonderful Purgatory” e “Almost Heathen”, per poi separarsi nel 2002. Dopo un lungo silenzio durato sette anni si sono riformati l’anno scorso e “Appalachian Incantation” è appunto il primo album dopo la reunion. Il disco è prodotto da Scott Reeder, bassista dei leggendari Kyuss, il quale ha svolto certamente un ottimo lavoro (www.stereoinvaders.com).

I pochi che già li conoscono ed apprezzano non troveranno grosse novità su “Appalachian Incantation”. KTB propongono, dopo tutto, una musica calda, intensa, analogica, valvolare, ricca di groove, uno stoner rock nerboruto e dalle leggere inflessioni metal, mai statico e ripetitivo bensì ricco di cambi di tempo e scossoni ritmici, che dimostra di aver assimilato appieno la lezione dei mostri sacri del genere, dai Kyuss ai Monster Magnet, dai Blue Cheer (nel loro caso contano più dei Black Sabbath) per finire con i Nebula, band in cui ha militato lo stesso drummer Rob Oswald. Nulla di nuovo, ovviamente, né c’è qualcosa che si segnala per particolare eccellenza creativa… Solamente un buon disco, in perfetta linea con i predecessori, in grado di rallegrare una festa dall’alto tasso alcolico. In ogni caso una deroga alla formula numerico/strumentale c’è: si tratta della quinta traccia, “Waiting On The Western World”, l’unica ad avere un titolo convenzionale e a poter godere di un intervento vocale, quello di Daniel Davies, singer degli amici Year Long Disaster, il quale offre una buona prova canora in un brano dal sapore fortissimamente kyussiano (www.outtune.net).

Alla fine del viaggio c'è una bella sorpresa che, purtroppo, solo i possessori dell'edizione limitata potranno gustarsi. Tra le tante bonus tracks, infatti, spicca “Two Times”, canzone che vede presenziare al microfono niente meno che John Garcia: il brano sembra uscito direttamente da una fumeria d'oppio di Marrakech con i suoi riff lenti, folli e arabeggianti, con l’ex voce voce di Kyuss, Hermano e Unida a dare quel tocco di classe in più. I difetti di questo “Appalachian Incantantion” son ben pochi e puramente soggettivi: qualche canzone non completamente a fuoco e, soprattutto, la forte presenza delle sole chitare per molti minuti potrebbe destabilizzare l'attenzione di un ascoltatore non troppo attento. Ma, in definitiva, una nuova ed importante pagina nella storia dei Karma To Burn è stata comunque scritta. “Appalachian Incantantion” difficilmente vi deluderà (www.metallized.it). (Rino De Cesare)

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiwww.ciccioriccio.it.

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