Anathema “We’re Here Because We’re Here” (K-Scope, 2010)
www.anathema.ws
Tracklist:
Thin Air
Summernight Horizon
Dreaming Light
Everything
Angels Walk Among Us
Presence
A Simple Mistake
Get Off Get Out
Universal
Hindsight
Sette anni sono passati dall’ultima release targata Anathema. “A Natural Disaster” è stato l’ultimo lascito dei ragazzi di Liverpool, poi un lungo silenzio rotto solo due anni fa con “Hindsight”, album raccolta di alcune canzoni dei Nostri riproposte in chiave acustica. Logico quindi che i fans fossero in trepidante attesa per questo “We’re Here Because We’re Here”, disco a lungo annunciato (anche con titoli diversi) e sempre posticipato (al punto che molti erano arrivati a credere si trattasse di un nuovo caso alla “Chinese Democracy”). Iniziamo da un dato molto significativo per capire l’album: gli Anathema hanno sì prodotto il disco, ma al mastering c’è Steven Wilson, mastermind dei Porcupine Tree. Se sapete, anche solo un po’, come opera il signore di cui sopra all’interno del suo gruppo principale, se conoscete le sonorità che adotta e il trend che, inevitabilmente, acquisisce ogni opera sulle quali mette le mani, sappiamo già cosa attenderci: ottimi arrangiamenti, cura maniacale per il suono e, in generale, un lavoro sempre eccellente. Parlando invece degli Anathema, chi li segue sa benissimo quale sia stata la loro parabola evolutiva (o involutiva, secondo altre scuole di pensiero): un percorso che ha portato una doom metal band (in grado di rivaleggiare con My Dying Bride e Paradise Lost) verso lidi via via sempre più lisergici, space rock, “pinkfloydeggianti” e, in una parola che vuol dire tutto e nulla, alternative. A dirla tutta l’ombra della band di Cambridge è sempre stata punto fermo per il gruppo dei Cavanagh, ma è con gli ultimi lavori che la virata è stata più netta e decisa. Non solo, in questo ottavo disco si possono rintracciare anche molti elementi appartenenti al post rock e, soprattutto, a livello di tematiche, una generale sensazione di positività e di speranza, che ha l’effetto di una pacca sulla spalla e di un incoraggiamento dati nel momento del bisogno. (www.spaziorock.it) Chi ha già ascoltato i singoli usciti tra il 2006 e il 2007 non si stupirà di ritrovarsi al cospetto di canzoni dalla spiccata mielosità. Ma per fortuna i fratelli Cavanagh, nonostante l'avanzare dell'età e di un'evidente, seppur non scandalosa, regressione creativa, ricordano ancora come si fa ad emozionare veramente e quando ci mettono tutti loro stessi in quel che fanno, non possono uscirne che capolavori. Ma dopo un ascolto del genere, riflettendo soprattutto sul passato, sulla storia e sui capolavori di questo gruppo, tirare fuori un verdetto obiettivo e scientifico è impresa a dir poco ardua, in special modo se si è legati agli Anathema a livello puramente affettivo. Privo di una vera tensione emotiva, lontano anni luce dal crepuscolarismo del recente passato, molto più melenso, effimero, onirico e semplice dei precedenti album, “We're Here Because We're Here” è un lavoro che, per bellezza e qualità, non può essere minimamente avvicinato alle perle dei fratelli Cavanagh del periodo rock ma rimane un disco che, se vi si presta la giusta attenzione, lasciando da parte qualsiasi superficialità critica, riuscirà comunque a regalare grandi emozioni. Rimane il fatto che se questo disco l'avesse composto qualche altro gruppo alt.rock europeo, si starebbe già gridando al capolavoro! (www.rockline.it) (Rino De Cesare)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica CiccioRiccio.it di Brindisi.
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