Tracklist:
01. Electric Man
02. Good Luck
03. Secret
04. Play The Fool
05. Good Things
06. Open My Eyes
07. Rich And The Poor
08. Belle Starr
09. Where I’ve Been
10. Destination On Course
01. Electric Man
02. Good Luck
03. Secret
04. Play The Fool
05. Good Things
06. Open My Eyes
07. Rich And The Poor
08. Belle Starr
09. Where I’ve Been
10. Destination On Course
Solo due anni fa, pochi (almeno qui in Italia)
conoscevano i Rival Sons, che in poco tempo hanno bruciato le tappe fino a
diventare una delle bands più rispettate in circolazione, grazie alla loro
buona musica e a devastanti concerti. Il nuovo “Great Western Valkyrie” non
delude le aspettative e ci offre 10 canzoni vibranti di adrenalina e passione. La
band americana continua a offrire il suo cocktail rock di vecchia scuola (http://metalitalia.com/album/rival-sons-great-western-valkyrie/).
Anche se il loro “Pressure And Time” (2011) può
tranquillamente essere considerato tra le migliori uscite di classic hard rock
degli ultimi dieci anni, dopo un debutto folgorante avvenuto nel 2009 con
l'album autoprodotto “Before The Fire”, i Rival Sons non appaiono per nulla
appagati e non accennano a frenare in corsa. Si vestono a festa, si mettono in
posa, ma picchiano ancora duro con gusto e classe d'altri tempi, continuando un
processo di miglioramento che sembra non conoscere limiti.
Se togliete le recentissime ristampe dei Led Zeppelin
(fuori concorso per ovvie ragioni di onnipotenza) non vi rimane che tuffarvi
dentro a questo disco che il cantante Jay Buchanan conduce con gran piglio da
leader dall'inizio alla fine, tra spettacolari tirate e momenti dove a
prevalere è il lato blues e soul, uno dei loro punti di forza che li
differenzia da buona parte del “retro rock” imperante. Le orecchie attente vi
segnaleranno i tanti rimandi sparsi lungo il disco. Date loro ascolto, fate un
cenno con il capo ma fregatevene. Tradizionali, spregiudicati, avvolgenti,
sensuali, senza tempo, concisi (10 canzoni 10 e nessun filler inutile). Con
buona pace di chi le orecchie le ha lasciate sopra a qualche disco pre 1975, in
questi solchi (ah il vinile sarebbe adatto qui!) viaggia il miglior classic
rock dei nostri giorni. Un peccato mortale non accorgersene per troppo snobismo
(http://enzocurelli.blogspot.it/2014/07/recensione-rival-sons-great-western.html).
Che Buchanan sia la colonna portante, il segno
distintivo dei Rival Sons, ormai è assodato, ma sarebbe un errore sottovalutare
il lavoro dei suoi colleghi. Scott Holiday, ad esempio, con la sua sei corde ci
ricorda tutto il suo amore per i Led Zeppelin senza mai scadere nel plagio. Gli
americani, infatti, pur prendendo grossi spunti dai grandi del passato, non
rinunciano mai a mettere in mostra tutta la loro personalità. Il nuovo disco
contiene brani molto vari, come la rock/psichedelica “Good Things”, la bluesy
“Open My Eyes” o l’atmosferica “Rich And The Poor”. Quasi in conclusione troviamo
uno dei brani più ispirati dell’intero lavoro, “Where I’ve Been”, tanto
essenziale quanto colmo di emozioni. Le strofe lente, dolci ed eteree lasciano
presto spazio ad un energico refrain dove la potenza soul di Buchanan si apre
fino a togliere il fiato. “Great Western Valkyrie” si colloca quindi solamente
un gradino sotto rispetto al precedente “Head Down” di due anni fa, ma sta di
fatto che anche in questo disco sono presenti alcuni tra i brani migliori che i
californiani abbiano mai scritto. Considerare i Rival Sons come semplici
esponenti dell’ultima ondata di “retro rock” sarebbe un grave errore perché,
pur non nascondendo forti influenze settantiane, mettono cuore, personalità e
tanta freschezza nella loro musica (http://metalitalia.com/album/rival-sons-great-western-valkyrie/).
“RADI@zioni/N.R.G.” è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine
Tateo, in onda tutti i
lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
Nessun commento:
Posta un commento