Tracklist:
2. Dead And Gone
6. Run Right Back
7. Sister
8. Hell Of A Season
9. Stop Stop
10. Nova baby
11. Mind Eraser
“Attenzione può generare dipendenza”. Ecco la controindicazione che manca sulla copertina del nuovo disco dei The Black Keys, “El Camino”, giunto nelle nostre cuffie in chiusura di questo anno, tutto sommato caratterizzato da una certa sobrietà musicale. E invece il duo dell’Ohio ci travolge con i suoi pezzi al fulmicotone, ricordandoci che ad alzare le chiappe non ci vuole molto, o forse si… e, comunque, ci vuole il disco giusto! Una pozione sanguinolenta fatta di attitudine rock’n'roll, sonorità garage e riff blues, ma la mistura non funzionerebbe così bene senza la giusta potenza in tutte le tracce e quell’inconfondibile american style, e qui Hendrix docet. Non c’è da stupirsi se a rimanerne incantati sarà un pubblico decisamente vasto: “El Camino” è un disco ancestrale, viscerale, contagioso, e di fronte alla pienezza di brani come “Gold on the Ceiling” è davvero difficile resistere! (polkadot.it).
“El Camino” è più conciso di “Brothers”, compatto e meno paludoso, niente digressioni. Ogni tanto escono album così: maledici il progresso e ringrazi che qualcuno il rock’n'roll l’abbia ancora nel sangue. È il suono dei The Black Keys che mostrano i muscoli e che, esplorata la black music, ne traggono le naturali conseguenze. Il soul gioca ancora un ruolo importante (“Sister, Stop Stop”), ma il volume e la melodia prendono il sopravvento, volutamente e ostentatamente. Dal blues al rock’n'roll, ripercorrendo idealmente il viaggio dei padri. Un esempio: “Little Black Submarines” che parte acustica e minimale, persa in un incrocio blues/folk, per esplodere poi d’un tratto in un’onda d’urto zeppeliniana e di lì verso un finale che straccia qualsiasi pretesa di imparare come si fa da “Guitar Hero”. A riprova, all’attacco della successiva “Money Maker” uno si ritrova a suonare la air guitar pure alla fermata del tram, così, senza pudore (nonsiamodiqui.it).
“El Camino” è un album per tutte le stagioni, gradevole e ambiguo, accattivante ma innocuo (il “ma” significa che vorremmo sempre un rock scomodo e inquietante, che ci turbi nelle nostre certezze, che riesca a portarci in mondi che non avremmo mai immaginato). È un tipico segno della nostra epoca, con un che di inevitabile: Dan e Patrick citano i Cramps e i Clash, gli Stones ed i Led Zeppelin, ma sono giusto evocazioni, fuochi fatui di una musica e di uno spirito un giorno fisicamente presenti e ben più soverchianti.
Il titolo temiamo sia stato equivocato. La Chevrolet “El Camino” fu un modello in voga negli States negli anni ’60 ma quella che si vede in copertina è un’altra auto, una più recente Chrysler Town & Country. Siccome fu il pullmino dei sogni dei due Black Keys agli inizi dell’avventura anni fa, sembra verosimile che “El Camino” vada preso alla lettera e indichi semplicemente “la strada”; il lungo tratto percorso da Carney e Auerbach negli ultimi dieci anni e prima ancora, da Akron alla vetta del rock (myworld.it).
(Rino De Cesare)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.
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