Tracklist:
01. The Outsider
02. Man In The Middle
03. The Battle For Hadrian's Wall
04. Save Me
05. Smokestack Woman
06. Faithless
07. An Ordinary Son
08. I Can See Your Spirit
09. Little Secret
10. Crossfire
11. Cold
01. The Outsider
02. Man In The Middle
03. The Battle For Hadrian's Wall
04. Save Me
05. Smokestack Woman
06. Faithless
07. An Ordinary Son
08. I Can See Your Spirit
09. Little Secret
10. Crossfire
11. Cold
A poco più di un anno dalla prima uscita, i Black Country Communion raddoppiano con un nuovo lavoro, ancor più potente e roccioso del suo predecessore. Se due prove fanno una certezza, i BCC si fanno portabandiera del suono anglosassone inventato dai Deep Purple quando nell’arco di due stagioni (dal 1970 al 1972) fecero conoscere la potenza dell’hard rock in tutto il mondo. La direzione dei BCC, in quest’ottica, è chiarissima, rispolverare l’hard rock (abbellito da sferzate blues) con orgoglio, classe e sicuramente un po’ di sfacciataggine, visto il ritorno di tali sonorità tra gli appassionati. Anche se nel complesso il songwriting non eccelle, come spesso accade in questi frangenti, ci pensa la classe suprema dei magnifici quattro a risollevare le sorti, cosa davvero di non poco conto. (http://www.metallus.it/recensioni/black-country-communion-2/)
Parlare dei BCC equivale a parlare della storia del rock. Se la band in sé è relativamente giovane, visto che è stata fondata nel 2010, la sorpresa si nasconde, come dire, dietro le quinte. Sotto questo enigmatica ragione sociale troviamo, infatti, Glenn Hughes, che ha scritto importanti pagine musicali militando anche nei Deep Purple nella duplice veste di bassista e cantante (nella terza fase della carriera della band). Accanto a lui troviamo un figlio d’arte, Jason Bonham, figlio del mitico Bonzo, compianto batterista dei Led Zeppelin. Nomi decisamente altisonanti, cui si aggiungono Derek Sherinian alle tastiere, un globetrotter del rock che ha collaborato davvero con tutti (ma rimarrà per sempre l’ex tastierista dei Dream Theater), e Joe Bonamassa alle chitarre, vera e propria istituzione del blues rock. Beh, se siete ancora vivi dopo aver letto questi nomi, sappiate che i BCC avevano fatto gridare al miracolo, già poco più di un anno fa, con il loro omonimo album di debutto, un vero e proprio concentrato di rock anni ’70, blues e atmosfere ispirate e trascinanti. Salutati come la salvezza del vero rock, tornano ora con un secondo album, intitolato appunto “2”, che risulta addirittura migliore del precedente. Di solito c’è un certo scetticismo intorno alle super band formate da componenti di altri gruppi famosi, soprattutto quando il background è così variegato, come in questo caso. Anche il più critico degli ascoltatori si è però ricreduto dopo le prime note di “2”, che sprizza ispirazione da tutti i pori. Nei solchi digitali di questo album troverete null’altro che del sano rock, scritto e suonato da gente ormai rodata e che sa benissimo quali corde toccare per esaltare ed emozionare. La voce di Glenn Hughes, poi, sembra magicamente rimasta ai tempi di “Burn” dei Deep Purple, e stiamo parlando di metà anni ’70. Tutto è perfetto in “2”, e speriamo proprio che i BCC continuino a sfornare cd con questa continuità. (http://www.qnm.it/intrattenimento/black-country-communion-2-nuovo-album-del-supergruppo-video-post-34003.html)
Glenn Hughes, Joe Bonamassa, Derek Sherinian e Jason Bonham offrono nuova manna per tutti coloro che non riescono a fare a meno di questi suoni.
Due battute, infine, su alcune gemme che potrete ascoltare da “2”: “The Outsider” ospita un infuocato duello tra Joe Bonamassa e Derek Sherinian proprio come accadeva tra Ritchie Blackmore e Jon Lord nella notte dei tempi; “The Battle For Hadrian’s Wall”, cantata da Bonamassa, è un riuscitissimo brano pregno di atmosfere folk celtiche, che rimandano ai Led Zeppelin senza copiarne vuotamente l’approccio. Ottimo davvero! “An Ordinary Son”, buonissimo hard rock blues di matrice Bad Company, nella sua semplicità si rivela uno degli episodi meglio riusciti del disco, con uno Hughes assoluto protagonista e con atmosfere meravigliose che oggi in pochissimi sanno ricreare con credibilità. “Crossfire” è ancora grande hard rock, con un refrain semplicemente perfetto. Ma la vera bomba, l’apice del disco, si raggiunge con la conclusiva, strepitosa “Cold”, una canzone che giustifica la fiducia riposta in questo straordinario gruppo di musicisti, capaci di tirare fuori il capolavoro quando ormai sembravamo rassegnati ad accettare un ottimo disco di genere e niente più. D’altra parte, canzoni come queste le sentirete solo da loro. A voi la scelta! (http://www.metallized.it/recensione.php?id=5499)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it
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