venerdì 18 febbraio 2011

CHAPEL CLUB: Fulgido esempio di sapienza melodica l'album "Palace"


CHAPEL CLUB “Palace” (Loog/Universal, 2011) - www.chapelclub.com

Tracklist: 
01. Depths
02. Surfacing
03. Five Trees
04. After The Flood
05. White Knight Position
06. The Shore
07. Blind
08. Fine Light
09. O Maybe I
10. All The Eastern Girls
11.
Paper Thin

Con il termine “hype” si identifica quel singolare fenomeno per cui band di perfetti indie-sconosciuti, spesso contraddistinti da strettissimi pantaloni a sigaretta, giacca di pelle nera e frangettone scompigliato d’ordinanza, arrivano a riscuotere il favore della critica musicale ancora prima di aver pubblicato l’album d’esordio. Nella maggior parte dei casi la “next big thing” del momento si sgonfia altrettanto velocemente quanto si era gonfiata, per lasciare ai posteri un paio di singoli radio-friendly e poco piú. A volte peró la gemma grezza si rivela diamante, come nel caso degli Horrors, famosi inizialmente solo per il lugubre look, ma rivelatisi successivamente come una delle poche certezze del rock contemporaneo.
I Chapel Club giungono alla pubblicazione di “Palace”, il loro primo album, dopo un anno in cui abbiamo visto il loro nome rimbalzare spesso tra i titoli delle piú celebri riviste musicali d’oltremanica, nonché tra le schermate di webzine e blog piú o meno autorevoli. “Palace” si muove sulla scia dell’ondata di revival post-punk/dark-wave, che ha portato alla nascita negli ultimi anni di tanti piccoli cloni di Joy Division, Bauhaus e via dicendo. Cosa rende allora questo esordio tanto speciale, degno di essere giudicato probabilmente la prima grande uscita del 2011? Molto semplice, la qualità delle canzoni. (www.rockisland.it)
Fulgido esempio di sapienza melodica, per non dire pop, “Palace” è un disco in cui praticamente tutti i brani sono potenziali singoli. Inevitabile la scelta di “Surfacing”, che apre propriamente dopo l'intro ambientale di “Depths”: incalzante sezione ritmica, ritornello che cita curiosamente “Dream a little dream of me” di Mama Cass tra synth maestoso e chitarra shoegaze. Genere, questo, che non rimane mai sottotraccia ma rappresenta una costante, fino ad emergere prepotentemente in “The Shore”, a metà strada tra la potenza dei Ride e gli Echo and the Bunnymen. Non mancano poi pezzi più pop, come “O Maybe I” (con un riff di basso che sembra rallentare Peter Hook) e “All The Eastern Girls”, facilmente memorizzabili ma mai stucchevoli anche dopo infiniti ascolti. Insomma sono tanti gli spunti memorabili: “Blind”, ad esempio, tra le tracce che non circolavano prima dell'uscita del disco, sembra un papabile prossimo singolo, dotata di un riff che siamo sicuri mieterà molte vittime. (http://www.panopticonmag.com)
Chi riuscirà ad accaparrarsi la limited edition di "Palace", troverà allegato un secondo cd contenente i quattro brani usciti in dicembre come "Wintering EP": fra di essi "Widows", che regna dall'alto dei suoi otto minuti. Una cantilena in cui strofa e ritornello arrivano a diluirsi e perdere struttura l'una nell'altro, tanto da sviluppare alcune varianti (una delle quali chiude la processione). Le chitarre sono miracolose: cristalli imprendibili che roteano in un etereo gioco di riflessi. Ognuna crea uno schema che viene richiamato dall'altra leggermente modificato, e così via fino a che il tessuto si addensa a tal punto da perdere contatto con la matrice originaria (il tutto nello spazio di due soli accordi). Si aggiungano la chitarra slide che piange in lontananza, la linea solista in prossimità del ritornello, gli incastri di pianoforte, e si otterrà un gioco di sovrapposizioni con cui i Chapel Club raggiungono stralunati vertici di creatività e complessità. In attesa di vederli fare capolino per una settimana nella classifica inglese e poi scomparire, e benché certa stampa non voglia esporsi troppo (è proprio NME a nicchiare questa volta), dare una possibilità al quintetto londinese risulta un obbligo morale, almeno per gli appassionati di certe sonorità. (www.storiadellamusica.it)
(Rino De Cesare)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.

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