PRIESTESS “Prior To The Fire” (Tee Pee Records, 2009)
www.priestessband.com
Tracklist:
Lady Killer
Raccoon Eyes
The Firebird
Murphy’s Law
The Gem
Communicating Via-Eyes
Lunar
It Baffles The Mind
Sideways Attack
We Ride Tonight
Trapped In Space And Time
I Priestess sono una giovane band canadese. “Prior To The Fire” è il loro secondo album. Da noi sono ancora poco conosciuti, mentre in patria possono già vantare un buon seguito. Consultando Wikipedia potrete informarvi più ampiamente su di loro, venire a conoscenza di quanti problemi abbiano dovuto affrontare per pubblicare questo disco e scoprire che un loro pezzo appare perfino su “Guitar Hero”! In questa sede, però, è più proficuo ed interessante analizzare la musica della band, tralasciando il resto.
Quello che balza subito alle orecchie, mentre si ascolta “Prior To The Fire”, è di avere a che fare con musicisti dall’approccio ‘enciclopedico’. Caratteristica molto comune fra le nuove leve, questa. Ormai il rock è stato storicizzato, e chi vuole rispettarne tutti i canoni deve necessariamente compiere un’opera di rilettura del passato, più o meno integrale… Beh, un bel ripasso di storia non fa mai male ed è esattamente quello che propongono i Priestess!
Dietro alle loro composizioni essenziali e lineari, devote in tutto e per tutto alla forma “canzone”, è percepibile l’ascolto di centinaia, se non migliaia di dischi. E ovviamente la metà di questi appartengono alle collezioni dei genitori dei quattro. Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath e tutto l’hard’n’heavy dei ’70 (southern compreso); ma pure il metal classico e la NWOBHM (Iron Maiden in primis), senza dimenticare un po’ di punk, qualche classico del thrash e vari altre influenze di derivazione stoner e, in minor misura, grunge. Anche se, occorre precisarlo, i Priestess sono soprattutto debitori verso band quali The Sword e Mastodon. E, in sintesi, il sound di “Prior To The Fire” potrebbe esser descritto proprio come un incrocio fra lo stile di questi ultimi due nomi. La differenza è rintracciabile in un approccio più diretto e meno intricato rispetto a quello attuato dal quartetto di Atlanta, così come si predilige la ricerca della melodia orecchiabile a scapito degli effetti “epici” perseguiti dai texani. Insomma, ci troviamo pressappoco dalle parti del crossover tra la cosiddetta New Wave del British e quella dell’American Heavy Metal, ma la maggior leggerezza d’insieme tiene i Priestess a una certa distanza dal pure metal, e li avvicina piuttosto al manierismo ’70s dei Wolfmother, se non altro per affinità “spirituali”, poiché i Nostri sono comunque più aggressivi degli australiani.
La mancanza di episodi che si elevino al di sopra della media impedisce all’opera di imporsi definitivamente, e rivela una certa inesperienza da parte dei ragazzi, ancora in cerca di una dimensione sonora a loro interamente congeniale. Tuttavia canzoni come la rapida e scattante “Lady Killer”, la mastodoniana “The Firebird”, la maideniana “The Gem” e la sabbathiana “It Baffles The Mind” (mi rendo conto che sto citando caterve di artisti, ma dato il genere di lavoro preso in esame è impossibile non farlo) fanno bella mostra di sé e certificano tutto sommato il buon talento di questa band. Se sapranno osare qualcosina di più in futuro, sentiremo più spesso parlare di loro. (outune.net)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.