John Grant “Queen Of Denmark” (Bella Union, 2010)
www.myspace.com/johnwilliamgrant
Tracklist:
TC and Honeybear
I Wanna Go To Marz
Where Dreams Go To Die
Sigourney Weaver
Chicken Bones
Silver Platter Club
It's Easier
Outer Space
Jesus Hates Faggots
Caramel
Leopard and Lamb
Queen of Denmark
È ufficiale: tornano gli anni ’70! Già, ma quali? Quelli tra Gilbert O’ Sullivan ed Elton John, tra i Supertramp e le cose più acustiche dei King Crimson od anche dei Genesis, spruzzate qua e là con la semplicità di una ballad degli Eagles. John Grant, americano 35enne, forse inconsapevolmente, ne è il portabandiera con un brillantissimo esordio, “Queen of Denmark”, ampiamente lodato dalla critica musicale internazionale. La sua incarnazione precedente portava il nome di Czars, bella meteora nel panorama rock indipendente, ma assai meno fruibile per via della sua cupezza. Il baritono di Grant per suo conto, anzi, è qui più confidenziale, più crooner, più soft-rock. Ci sussurra direttamente all'orecchio i propri drammi esistenziali di ex ragazzino omosessuale ghettizzato nella più trivia provincia americana, i suoi istinti di suicidio e le sue dipendenze di adulto. (Silvia Boschero, L’Unità)
Per farlo si avvale della preziosa collaborazione dei compagni d’etichetta Midlake che hanno partecipato generosamente alla registrazione e all’arrangiamento dei pezzi. Il dato è significativo poiché “Queen of Denmark” è stato registrato nello stesso periodo in cui vedeva la luce l’ultimo e bellissimo “The Courage of Others” proprio degli stessi Midlake, già nostro “disco della settimana” non più di un mese fa. Non solo, la leggenda vuole che le registrazioni dell’ultimo album della band texana abbiano subito notevoli ritardi proprio a causa dell’entusiasmo che questa stava mettendo nel lavoro di John Grant. Che ne sia valsa la pena poi, appare evidente sin dal primo ascolto: il risultato è superlativo! (www.indie-eye.it)
Grant ed i Midlake riservano a ognuno dei brani contenuti in "Queen Of Denmark" le stesse cure ed attenzioni che un padre, finalmente benestante, dedicherebbe a quei figli tanto amati ma tenuti troppo a lungo in ristrettezze. E così gli abiti di cui tutte le canzoni vengono rivestite, sono sfarzosi, eleganti, cuciti con perizia e nessun dettaglio è trascurato: dall'incantevole piano, che in alcuni brani punta diritto al cuore, al flauto che punteggia i passaggi più sognanti, dai synth vintage che conferiscono a tutto il lavoro, insieme al riverbero delle voci e alla loro continua sovrapposizione, un mood manifestamente anni ’70, al dolce e delicato violino che spesso addolcisce e riscalda l'atmosfera, e tutto questo accade senza che si precipiti in atmosfere stucchevoli o kitsch e senza far perdere la coerenza tra i vari episodi dell’album. Uno dei maggiori pregi di "Queen Of Denmark", tuttavia, è la capacità che Grant mostra nel saper cambiare più volte registro alternando a canzoni malinconiche e accorate, brani più solari e vivaci, e nel saper creare proprio quell'equilibrio che era mancato nei lavori dei Czars. Facile sarebbe stato cadere nel cliché, costruire un album intero su languide ballate strappalacrime e sfruttare, quale esclusivo fil rouge, la discesa agli inferi che ha caratterizzato la sua vita in anni recenti. Ma, fortunatamente, l'artista americano rifugge dai triti stilemi del genere e riesce a regalare un lavoro sincero ed appassionato, dove non c'è spazio per l'autocommiserazione o per la disperazione. Un album che sembra più vicino alla redenzione che alla definitiva caduta. (www.ondarock.it) (Rino De Cesare)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica CiccioRiccio.it di Brindisi.