Tracklist:
1. Fire Walker (guarda&ascolta: http://youtu.be/9aQRnz4ahgg)
2. Let The Day Begin (guarda&ascolta: http://youtu.be/Z63RredqEnk)
3. Returning
4. Lullaby (guarda&ascolta: http://youtu.be/Zb11TmTV-5k)
5. Hate The Taste
6. Rival
7. Teenage Disease (guarda&ascolta: http://youtu.be/6rnJtfoulvI)
8. Some Kind of Ghost
9. Sometimes The Light
10. Funny Games
11. Sell It (guarda&ascolta: http://youtu.be/JuYAmLmG1cI)
12. Lose Yourself
1. Fire Walker (guarda&ascolta: http://youtu.be/9aQRnz4ahgg)
2. Let The Day Begin (guarda&ascolta: http://youtu.be/Z63RredqEnk)
3. Returning
4. Lullaby (guarda&ascolta: http://youtu.be/Zb11TmTV-5k)
5. Hate The Taste
6. Rival
7. Teenage Disease (guarda&ascolta: http://youtu.be/6rnJtfoulvI)
8. Some Kind of Ghost
9. Sometimes The Light
10. Funny Games
11. Sell It (guarda&ascolta: http://youtu.be/JuYAmLmG1cI)
12. Lose Yourself
In
questi primi mesi del 2013, tra le buone uscite discografiche ci sono anche
loro, i tre nostalgici di San Francisco. Ci hanno sempre abituato a dischi di
pregevole fattura con coraggiose svolte acustiche e garage che hanno
caratterizzato positivamente parte della loro carriera. A tre anni dall'ultimo “Beat
the Devil’s Tattoo” (forse l’episodio meno convincente di una discografia di
tutto rispetto), i Black Rebel Motorcycle Club tornano più in forma che mai con
un album che definire eccitante è dire poco. Le sensazioni ci sono tutte. L’apertura
è affidata a “Fire Walker”: un giro di basso dai toni minori e un bellissimo
crescendo sul finale mostrano che i tre quando vogliono sanno sorprendere come
pochi (http://www.osservatoriesterni.it/novita/black-rebel-motorcycle-club-specter-at-the-feast).
Tira un’aria
non troppo raccomandabile nei vicoli di questo mondo sonico edificato dai BRMC.
È come passeggiare di notte nei vicoli stretti, zozzi e male illuminati di una
metropoli soffocante e fatiscente. A ogni angolo potrebbero spaccarti il cranio
o piantarti una coltellata per fregarti quei pochi soldi che ti sono rimasti in
tasca. Ma te ne sbatti e continui a camminare, cullato da un’incosciente
indolenza. Insomma, questi tre ex ragazzi di San Francisco alla fine,
nonostante siano giunti al settimo album (un traguardo che non molti sfiorano
senza mostrare, a volte anche da tempo, i segni del declino), restano fedeli
alla loro essenza. Blues metropolitano, shoegaze, psycho-pop, feedback sound,
proto-punk e una inedita spruzzatina di grunge… in questi 12 pezzi troverete
tutto ciò, impacchettato nei consueti giubbotti di pelle, occhiali da sole e
jeans attillati (http://www.rockol.it/recensione-5174/Black-Rebel-Motorcycle-Club-SPECTER-AT-THE-FEAST).
I BRMC
non sono più quei ragazzetti che 12 anni fa riportarono il sano rock’n’roll
alla ribalta, ma sicuramente il loro nuovo album “Specter at the feast” ha
qualcosa da dire nel panorama garage rock mondiale. In un solo album riescono
ad unire il loro tipico sound blues a melodie più malinconiche. Ma non è solo
tristezza quella che emerge dal disco: infatti molte canzoni sono caratterizzate
dai loro tipici riff grezzi. Un esempio può essere “Teenage Disease”, che
unisce un blues in stile Black Keys ad un rock heavy quasi in stile Motorhead,
oppure anche folk blues, soul e ballate psichedeliche. Ma non ci sono canzoni
che spiccano in maniera particolare e questo rende l’album un po’ monotono, pur
rimanendo comunque un disco apprezzabile per gli amanti del genere (http://www.impattosonoro.it/2013/04/16/recensioni/black-rebel-motorcycle-club-specter-at-the-feast/).
Sono
passati più di dieci anni da quel fatidico 2001, in cui si parlò di un ennesima
rinascita del rock. I protagonisti di quella stagione furono gli straordinari
Strokes dell’omonimo debutto, capaci di rileggere gli stilemi della wave
newyorchese con una ventata di freschezza tipica dell’indie rock anni ’90 e i
più esperti White Stripes con i fendenti punk-blues di “White Blood Cells”. E
poi c’erano loro, i BRMC, band californiana che sembrava uscita da un remake de
“Il selvaggio”, con immaginario di giubbotti in pelle, motociclette potenti e
capelli al vento. La loro “Whatever happened to my rock and roll” fu forse l’inno
più clamoroso di quell’annata, contenuta all’interno di un disco d’esordio perfetto.
Da allora il gruppo capitanato da Peter Hayes è rimasto in piedi tra esiti
alterni ma senza mai purtroppo ritrovare la magia degli esordiì (come del resto
gli stessi Strokes), pur rimanendo una granitica certezza dal vivo. “Specter at
the Feast” è l’ennesimo ritorno in pista del terzetto, che sembra non
discostarsi particolarmente dalle recenti fatiche, all’insegna di un robusto e
impetuoso rock and roll, occasionalmente addolcito da momenti più riflessivi. Nulla
di male, è un lavoro onesto, ma ci aspettiamo che tra qualche anno un altro
gruppo di ventenni scapigliati ci scuota riproponendo l’amletico ed eterno
quesito: cosa cavolo è successo al rock and roll? (http://www.storiadellamusica.it/indie_rock/indie_rock/black_rebel_motorcycle_club-specter_at_the_feast%28abstract_dragon-2013%29.html)
a cura
di: Camillo
“RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni/N.R.G.”
è un programma ideato
da Camillo Fasulo e realizzato con la
radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine
Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente
radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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