Tracklist:
01. We Take Care of Our Own (ASCOLTA http://youtu.be/fkEU3JjNARs)
02. Easy Money
03. Shackled and Drawn
04. Jack of All Trades (ASCOLTA http://youtu.be/Io94uIIaRJs)
05. Death to My Hometown
06. This Depression
07. Wrecking Ball (ASCOLTA http://youtu.be/_2KNqxwt4Qg)
08. You¹ve Got It
09. Rocky Ground
10. Land of Hope and Dreams (ASCOLTA http://youtu.be/N3ojeSiIlXc)
11. We Are Alive
Apriamo
subito con una citazione colta: “Una crisi ci costringe a tornare alle domande”,
diceva Hannah Arendt, filosofa e storica tedesca naturalizzata statunitense
(1906-1975). E di domande da porre, Bruce Springsteen
ne ha parecchie in "Wrecking Ball": le domande dell'America al tempo
della recessione, le domande portate dal vento della crisi. Dove sono gli occhi
capaci di vedere? Dove sono i cuori capaci di misericordia? Le grida subito in
faccia, le sue domande, mostrando i muscoli nel singolo "We Take Care Of
Our Own". Sembra solo il classico inno da stadio, ma l'inquietudine che
nasconde è più profonda: il senso di smarrimento di una promessa tradita, e al
tempo stesso il desiderio di ricominciare. Mettendosi in gioco in prima
persona, ripartendo dai legami che contano. Prendendosi cura di sé stessi. Era
dai tempi di "The Rising"
che Springsteen non realizzava un disco così compatto e risoluto, almeno tra
quelli pubblicati al fianco della E Street Band dopo la reunion. I suoi
immarcescibili compagni d'avventura, a dire la verità, stavolta sembrano avere
un ruolo decisamente più marginale del solito. Ma in "Wrecking Ball"
Springsteen punta a ritrovare l'orgoglio, dopo le scialbe prove di "Magic" e
"Working On A Dream".
E anche se il riscatto riesce solo in parte, pur sempre di un riscatto si
tratta. (ondarock.it)
“Wrecking Ball” è figlio della necessità
di raccontare gli Stati Uniti ai tempi della crisi, di mettere nero su bianco
tutta la disillusione di un sogno americano che rimane tale e prende sempre più
i contorni dell’utopia. I testi sono enormi, piccole grandi pagine di epopea
folk costruiscono un mosaico di piccole e grandi sconfitte, perdite amare e
promesse non mantenute. Nelle parole è un disco dannatamente attuale, se
vogliamo anche necessario, almeno per tutti quelli che in Springsteen hanno in
qualche modo sempre creduto. La produzione è passata dalle mani di Brendan O’
Brien a quelle di Ron Aniello; tutto quello che ci aveva fatto storcere il
naso, che ci sembrava sin troppo “laccato” nei lavori immediatamente
precendenti a questo adesso è solo accennato, come nel caso del primo singolo
già citato e in un altro paio di momenti. Per il resto le canzoni svestono gli
abiti luccicanti del pop in favore di un aspetto più naif, vicino al folk
tradizionale delle “Seeger Sessions”. (indieforbunnies.com)
Sarebbe
però sbagliato pensare a Wrecking ball come semplicemente ad un “istant record”,
ad un lavoro d’attualità che prende le mosse dal 2008, il punto più basso della
nuova depressione americana: dal punto di vista musicale l’album risulta uno
stupendo collage di suoni della storia degli States in cui emergono il rock
scoperto da Bruce all’Ed Sullivan Show, il folk irlandese, le ballate country
innervate da violini, il roots rock alla T. Bone Burnette, il gospel, lo
spiritual e persino l’hip-hop. “Wrecking ball” è anche il primo disco senza “Big
Man” Clarence Clemons, un fratello più che un amico, il cui sax inconfondibile
e malinconico risuona nel penultimo brano, la maestosa “Land of Hope and Dreams”.
Alla vigilia dei 63 anni che compirà a settembre e di un nuovo tour che toccherà
in giugno anche l’Italia, Springsteen si conferma in grande forma non solo
musicale. Nessuno come lui è capace di “leggere” la realtà della gente comune e
coniugarla con l’energia del rock. In tempi come questi è un fatto
straordinario! (outsidersmusica.it)
(Rino De Cesare)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo
Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione
di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in
onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio
Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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