giovedì 12 gennaio 2012

OKKERVIL RIVER: "I Am Very Far" è un album che sottolinea la grandezza di questa band

OKKERVIL RIVER “I Am Very Far (Jagjaguwar, 2011) - www.okkervilriver.com

TRACKLIST:
01.
The valley (video http://youtu.be/vCAAceeWA_Q)
02. Piratess (video http://youtu.be/PAXXftP_ln8)
03. Rider (video http://youtu.be/Tb2u9YxAqys)
04. Lay of the survivor
05. White shadow waltz
06. We need a myth (video http://youtu.be/y6x1u2KvjUc)
07. Mermaid
08. Hanging from a hit
09. Show yourself
10. Your past life is a blast
11. Wake and be fine (video http://youtu.be/iHaCtxW6Vv8)
12. The rise

Tra il 2007 e il 2008 gli Okkervil River avevano concentrato i punti più alti della loro carriera, con due dischi provenienti dalle stesse sessioni (“The stand ins” e “The stage names”), una emozionante raccolta di cover registrate dal vivo (“Golden opportunities”) distribuita gratuitamente via Internet e un tour che li ha impegnati a lungo. Dopo tutta questa frenesia produttiva Will Sheff, voce e leader della band, ha chiuso le serrande e ci ha pensato un po' prima di far sentire una nuova canzone, riaffacciandosi solo alla fine del 2010 con la collaborazione con Roky Erickson (13th Floor Elevators), sfociata nell'album “True love cast out all evil”: una sorta di prova generale per testare la consistenza di tutta la band prima di pubblicare, finalmente, un nuovo album di inediti. Abituati al folk rock semplice e diretto dei dischi precedenti, l'ascolto di questo nuovo disco si propone inizialmente come un bel pugno in pieno viso. Il risultato, di primo acchito, potrebbe suonare detestabile, ma dandogli fiducia e analizzandolo con cura questo disco può donare più soddisfazioni di quanto si possa credere. E pazienza per il pugno, questo è pur sempre rock'n'roll. (http://www.rockol.it/recensione-4622/Okkervil-River-I-AM-VERY-FAR)
La prima cosa che risalta di questo ‘I Am Very Far’ è il suo ‘umore’, difficile da raccontare, non semplice da assorbire. Viene da chiedersi se il disco sia frutto di un progetto musicale che li vede in parte cambiar rotta, allontanandosi così dalla matrice che li ha fin d’ora caratterizzati o se invece, cosa assai meno probabile, sia la conseguenza di un vuoto creativo. Personalmente quello che conta è che l’album suoni bene, per il resto, solo il futuro prossimo potrà darci una risposta. Un ottimo disco comunque, che sottolinea la grandezza di questo gruppo. (http://appuntinovalis.blogspot.com/2011/05/okkervil-river-i-am-very-far-2011.html)
“I Am Very Far” è il sesto album degli Okkervil River, band folk-indie-rock proveniente da Austin in Texas. Parto dal presupposto che tutti conosciate almeno un disco degli Okkervil River, se così non fosse cercate di rimediare quanto prima, magari cominciando dal magnifico “Down The River of Golden Dreams” (il loro secondo album pubblicato nel 2003). Assodato questo, ecco cosa c’è di nuovo: “I Am Very Far” è un disco decisamente convincente sebbene diverso dalla precedente discografia. “The Valley” parte subito con il piede pigiato sull'acceleratore con un tamburo a scandire l'andamento sostenuto, quasi una marcia, a cui si sovrappongono archi su archi creando un caos “ordinato”. “Piratess”, invece, è un brano costruito solo sul groove di basso, lontano anni luce da quanto sentito in passato, e con dei giornali strappati usati per le percussioni. Ma la band dà qui dimostrazione di saper padroneggiare una gamma ancor più ampia di strumenti e suoni: sezioni d’archi, tastiere, fiati e arrangiamenti corali. Ne sono ben rappresentative “Rider” (fantastica e con un finale “spectoriano”) e “Wake And Be Fine” nella quale, narra la leggenda, pare siano stati impiegati due batteristi, due pianisti, due bassisiti e sette(!) chitarristi, in una sessione di registrazione durata 12 ore. “We Need A Myth”, uno dei miei pezzi preferiti, può essere considerato l’anello di congiunzione fra questo disco e i “vecchi” Okkervil River. L’overdose sinfonica, prestata al consueto binomio folk / rock, sbilancia “I Am Very Far” verso territori rock. Così mentre il cantato di Will Sheff non accenna a ricomporsi, anzi è ancora accorato, emotivo e “di pancia”, il sound del disco si fa più rock, scuro, nitido e meno farraginoso. (http://www.indieriviera.it/indie-rock/okkervil-river-i-am-very-far/)
C'è un tempo per cercare di dominare le onde e un tempo per lasciarsi travolgere dalla corrente. Perdere il controllo, abbandonarsi alla piena: le acque del fiume Okkervil rompono gli argini, invadono terre, anime e corpi. "I Am Very Far" è un alluvione che spinge lontano, trascinando ogni cosa con sé: così lontano che, stavolta, Will Sheff e la sua ciurma sembrano aver smarrito la rotta di casa. La densità prevale sulla misura, l'evocazione prevale sul racconto. "Lo scopo", per usare le parole di Sheff, "era spingere la mia mente in posti dove non volevo andare". Luoghi nascosti nel profondo di sé, al di là della soglia su cui vegliano le nere sagome raffigurate in copertina. Come Orfeo oltre le porte degli inferi, senza mai voltarsi indietro. (http://www.ondarock.it/recensioni/2011_okkervilriver.htm)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.

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