domenica 28 agosto 2011

CRISTINA DONA' tra racconti di quotidianità, lieve ironia e caleidoscopiche sonorità

Cristina Donà “Torno a casa a piedi” (EMI, 2011) - www.cristinadona.it

Tracklist:
Miracoli
Un esercito di alberi
In un soffio
Giapponese (L'arte di arrivare a fine mese)
Più forte del fuoco
Aquilone
Torno a casa a piedi
Bimbo dal sonno leggero
Tutti che sanno cosa dire
Lettera a mano

C’è una piccola parte di popolazione italiana che al termine “cantantessa” non associa Carmen Consoli. Così come alla definizione “voce raffinata” non prende neanche in considerazione i gemiti di Malika Ayane. É la stessa parte di popolazione per la quale la perdurante assenza di Cristina Donà dai circuiti mainstream rimane uno dei misteri discografici d’Italia. Sono passati quattordici anni da “Tregua”, lo splendido esordio della cantautrice di Rho. Era il 1997, annus mirabilis per il rock indipendente italiano. Prodotto e arrangiato da Manuel Agnelli, l’album vantava un suono crudo e sanguigno, meravigliosamente in contrasto con la delicata e al contempo potente voce della Donà. Da lì, attraverso le prestigiose collaborazioni con Sua Maestà Robert Wyatt e Davey Ray Moor dei Cousteau, una serie di bellissimi album e una continua ricerca sonora, segno di grande intelligenza artistica: dalla leggera malinconia di “Nido” alle atmosfere più notturne di “Dove sei tu”, fino ad arrivare alla delicatezza de “La quinta stagione”. Dopo quattro anni Cristina Donà riprende il suo percorso musicale, e giunge ad una maturità compositiva tale da potersi permettere di spaziare all’interno di stili diversissimi, mantenendo sempre un’impronta fortemente personale. Così, da un vortice di colori acquarellati, ha preso vita “Torno a casa a piedi”, evoluzione di alcune suggestioni dell’album precedente, tra racconti di quotidianità, lieve ironia e caleidoscopiche sonorità. (www.shiverwebzine.com)
Cristina Donà nella sua carriera ha sempre amato le sfide e i cambiamenti, pur all’interno di un discorso musicale assolutamente coerente e ben definito. “Torno a casa a piedi” è una di queste sfide, un disco che porta con sé diverse novità sia dal punto di vista dei testi che da quello musicale. A livello testuale a prevalere in più di un episodio è infatti un approccio narrativo, specialmente nella title-track e “In un soffio”, abbastanza raro da trovare fin qui nella produzione della cantautrice, solitamente più incline a descrizioni e riflessioni; a livello sonoro c’è invece un’evoluzione che rappresenta quasi un’antitesi rispetto alle ultime prove, “La quinta stagione” e “Piccola faccia”, dove si lavorava per sottrazione. In quest’occasione infatti Cristina ha scelto per la produzione Saverio Lanza, compositore e musicista con un bagaglio di esperienze che spaziano tra i generi più vari, col risultato di ampliare lo spettro sonoro. Un esempio è il singolo apripista, “Miracoli”, con i suoi arrangiamenti bandistici con fiati in bella vista (e uno sguardo agli anni ’60 di Mina) e il suo messaggio più che positivo, nell’attesa che venga davvero una rivoluzione; un altro può essere “Giapponese”, che nelle tre strofe sperimenta strumenti e suoni sempre diversi, senza per questo rinunciare a un’elegante fruibilità pop, oppure “Tutti che sanno cosa dire”, dove a emergere è un noise-rock diretto discendente degli anni ’90, con la chitarra elettrica a condurre le danze fino alla coda con tanto di assolo effettato. (www.indie-eye.it)
 “Torno A Casa A Piedi” è un disco intriso di contagiosa felicità, una cornice sonora ideale in cui inquadrare piccoli frammenti di magica quotidianità, narrando dell’importanza dei gesti semplici ma sinceri, della sovversiva bellezza della lentezza che consente di apprezzare meglio certi dettagli, dell’amore che arriva, quello che esplode dentro come una preghiera, e di quello che se ne torna a casa a piedi. Oppure di quello totalizzante, “Più Forte Del Fuoco”, il brano scritto per la piccola Olivia Fabi che non c’è più, in cui si può ascoltare, forse, il verso più bello di tutto l’album (“chi ha già provato le ortiche riconosce la seta”). Ma è davvero difficile scegliere tra le splendide liriche della Donà, proposte come sempre da quella voce dilatata e sospesa che ci si aggancia al cuore e non lo molla più. È un inno alla vita questo “tornare a casa a piedi”, un riappropriarsi di sé, dei propri tempi e dei propri spazi, un girovagare a zonzo per la città, un invito ad uscire dalle proprie solitudini ed a guardare negli occhi le proprie inquietudini. Perché leggerezza non è necessariamente sinonimo di banalità. E perché, a volte, i “Miracoli” possono anche succedere! (www.rockshock.it)
(Rino De Cesare)


“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.


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