lunedì 17 gennaio 2011

ARCADE FIRE: per la consacrazione dovremo attendere ancora!


ARCADE FIRE “The Suburbs” (Merge Records, 2010) www.arcadefire.com

Tracklist:
01. The Suburbs
02. Ready To Start
03. Modern Man
04. Rococo
05. Empty Room
06. City With No Children
07. Half Light I
08. Half Light II (No Celebration)
09. Suburban War
10. Month Of May
11. Wasted Hours
12. Deep Blu
13. We Used To Wait
14. Sprawl I (Flatland)
15. Sprawl II (Mountains Beyond Mountains)
16. The Suburbs (Continued)

L’attesa era notevole per il nuovo lavoro degli Arcade Fire, da molti indicato come il gruppo indie più rilevante dello scorso decennio. Due album veri e propri all’attivo, “The Funeral” e “Neon Bible”, che hanno avuto un successo di critica e soprattutto di pubblico fuori dal comune per un gruppo, si dall’attitudine mainstream, ma con radici ben piantate nel circuito alternative. A conferma di ciò “The Suburbs”, questo il titolo del nuovo lavoro, ha debuttato in cima alle classifiche di vendita sia in Inghilterra che in America alimentando ulteriormente quel nuovo fenomeno che vede i gruppi indipendenti avvicinarsi sempre di più, in termini di numeri, alle grandi produzioni (esempio di qualche mese fa il successo del nuovo The National). Purtroppo occorre dire subito che, anche se l’apprezzamento del pubblico sembra premiare le nuove composizioni del gruppo, siamo purtroppo, nell’insieme, leggermente distanti dall’altissima qualità dei precedenti lavori. “The Suburbs” è un disco tutt’altro che brutto ma, come spesso succede quando il termine di paragone è molto elevato, i difetti risultano più evidenti. (www.ilsussidiario.net)
Come giustamente ha argomentato “Rolling Stone”, gli Arcade Fire rinunciano a fare il disco della consacrazione e si guardano indietro, al loro retaggio, al loro passato e a quella espansione incontrollata di aspirazioni borghesi frustrate e di villette a schiera da cui sono riusciti a scappare. E ne fanno una metafora di languore, di disagio, di un’esistenza tradita, ma anche di una gloriosa età dell’oro irripetibile, che coincide con l’adolescenza. Ebbene sì, il titolo del disco, la sua lunghezza (ben 16 tracce) e gli otto artwork diversi nei quali è stata tirata la copertina fanno di tutto per dircelo: questo è un concept-album sulla suburbia, ovvero su quei quartieri residenziali, ricchi o meno che siano, che crescono fisiologicamente intorno alle città, che sono il teatro di posa dell’89% dei telefilm americani che conosciamo, che sono il luogo dove abitano i Simpson, che sono il luogo dove è ambientata mezza cinematografia americana, dove Juno resta incinta, dove “American Beauty” dispiega la sua tragedia, dove Donnie Darko ha le sue visioni o dove Peter Parker abita con la zia, proprio a un isolato da Mary Jane. È il luogo da cui parti, per andartene. Ma è anche il luogo dove l’America profonda fa i conti con i suoi sogni e le sue aspirazioni. (www.rocklab.it)
Sul piano squisitamente musicale, Butler & soci hanno leggermente ridotto la loro strumentazione, semplificato un po' gli arrangiamenti, aggiunto qualche inserto elettronico e uno o due inasprimenti rock'n'roll, ma senza intaccare in modo sostanziale la cifra del loro sound. “The Suburbs” ripropone un gruppo comunque in salute, che rallenta un po' il passo, restando immerso nel guado della sua consacrazione. Si tratta di vedere se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto. Di certo farà discutere e forse, per la prima volta nella loro breve carriera, dividerà. (www.storiadellamusica.it)
(Rino De Cesare)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.

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