sabato 17 luglio 2010

THE PINEAPPLE THIEF - Progressive agrodolce?

THE PINEAPPLE THIEF “Someone Here Is Missing” (K-Scope, 2010)
www.pineapplethief.com

Tracklist:
Nothing at Best
Wake up the Dead
The State We're In
Preparation for Meltdown
Barely Breathing
Show A Little Love
Someone Here Is Missing
3000 Days
So We Row

Agrodolce. È questa la definizione che i The Pineapple Thief si sono dati per spiegare il loro suono. “Bittersweet progressive sound”, si legge nella loro biografia, ma “Someone Here Is Missing” racchiude molto di più di quanto qualsiasi parola non possa raccontare. Senza farsi prendere da facili entusiasmi, il lavoro del quartetto inglese ridisegna i confini del progressive, li manipola per renderli tanto labili da perderli nelle sonorità, per poi ritrovarli solo nelle strutture e nelle intenzioni. Ciò che maggiormente colpisce nel disco dei The Pineapple Thief è il silenzio. I momenti di quiete sono resi non come assenza di suono, ma come presenza di aspettativa: una nuvola pesante che sta per sgravare cascate d’acqua grigia. (www.beatbopalula.it)
Negli ultimi anni la formazione del Dorset (UK) ce la sta mettendo davvero tutta per cercare di uscire definitivamente dall’underground: con questo album le coordinate musicali si spostano minimamente, continuando ad essere circoscritte ad una sfera di convergenza fra psichedelia “da manuale” (di chiara derivazione Porcupine Tree nei frangenti più “duri” e di netta estrazione floydiana in quelli più delicati), progressive-pop-rock ed una evidente vena “alternative” presa in prestito dagli Smashing Pumpkins (anche in virtù della somiglianza timbrica fra la voce di Soord e quella di Billy Corgan). Questo è forse l’elemento che colpisce al primo ascolto e che va a fondersi a quella che è la proposta della band inglese: chitarre acustiche, doppiate poi da quelle elettriche (a tratti in grado di erigere veri muri sonori), buone dosi di elettronica in grado di supportare la valente sezione ritmica e un ottimo lavoro di arrangiamento capace di trasmettere un poderoso senso di coesione. (www.storiadellamusica.it)
“Someone Here is Missing” scava solchi nel cervello dell’ascoltatore, lo sorprende ad ogni traccia, lo avvolge in una spirale progressiva che non cade mai in rumorismo e virtuosismi tecnici fini a se stessi. È un disco che respira quell’attitudine concettuale dei vinili di una volta: la scelta di Storm Thorgerson (che ha firmato artwork di album leggendari dei Pink Floyd) per la cover dell’album non è casuale. La metafora dell’uomo-ricordo come mummia rivestita di post-it è qualcosa di geniale che ha dato il via ad un’interessante iniziativa sul sito della K-Scope: disegnare su un post-it la copertina del proprio album preferito. A questo contest hanno già partecipato illustri nomi come Steve Wilson dei Porcupine Tree e Danny Cavanagh degli Anathema. In definitiva possiamo dire che grazie a musica come quella di “Someone Here is Missing” resterà sempre inalterato il fascino del disco come artefatto di magia che nessun incorporeo mp3 potrà mai soppiantare. (www.losthighways.it)
(Rino De Cesare)

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiwww.ciccioriccio.it.

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