I AM KLOOT “Sky At Night” (Pias, 2010)
www.iamkloot.com
Tracklist:
Northern Skies
To The Brink
Fingerprints
Lately
I Still Do
The Moon Is A Blind Eye
Proof
It's Just The Night
Radiation
Same Shoes
Romantico, intimo, riflessivo, disperatamente immerso nel passato e nei ricordi, questo concept sulla notte, sul silenzio e sulla luce del cielo e tutti i sogni e i desideri che porta, è forse l’unico album che quest’estate vi farà venire improvvisamente voglia di autunno e malinconia. Il quinto album in studio degli I Am Kloot si intitola “Sky At Night” e segue di tre anni esatti la pubblicazione di “I Am Kloot Play Moolah Rouge”. Manchester è sempre un fermento di idee, di ispirazione, frustrazioni e rabbia che sfociano in poesia o in notti passate tra alcohol e sogni infranti. Stavolta però scordatevi le chitarre elettriche e le sovraincisioni in primo piano, niente wall of sound, niente voci che raschiano e casse al limite del collasso, niente ritmi che si avvicinano alla musica da discoteca. Stavolta sul fondo di una bottiglia di brandy ci troviamo violini, una voce disperata che è al limite del pianto e del “lasciar perdere”. (www.indieforbunnies.com)
Il nuovo lavoro sembra muoversi in un doppio concept: il primo è concettuale e ben udibile dalle liriche di queste ballate che danzano leggiadre in racconti al confine con la realtà del mondo dei sogni. Paesaggi notturni solitari, a volte drammatici, altre volte che stimolano pensieri infiniti, creando quel piacevole nodo alla gola di pura e sincera commozione. Il secondo concept è rinchiuso nello stile pop-folk e nell’estetica delle canzoni: gli I Am Kloot spingono i pezzi con l´aiuto di orchestrazioni, come la forte presenza dei violini, senza che questi arrangiamenti sovrastino la bellezza del disco. Gli spettri della canzone d’autore più internazionale si aggirano come fantasmi dell´opera, volteggiano scrupolosi tra le melodie dei brani; si odono tutti i maestri inconfondibili che hanno influenzato John Bramwell e compagni, e sicuramente anche gli amici Craig Potter e Guy Garvey (Elbow), qui presenti nel ruolo di produttori: Leonard Cohen, John Martyn, Thom Yorke, David Bowie, sono solo alcune delle stelle che brillano nel crepuscolo di queste canzoni. (www.mescalina.it)
Con questi loro soliloqui alla specchio gli I Am Kloot tendono la corda sottile di un lirismo privato all’insegna di un folk-rock dal respiro vagamente cameristico e sognante, quasi tutto giocato su atmosfere suggerite con pochi sintetici tocchi descrittivi (si ascoltino “The Moon Is A Blind Eye” o “Proof”, già presente nel primo disco degli I Am Kloot e qui rielaborata). Manca forse, come già nei precedenti album, quel guizzo inventivo che sappia riscattare del tutto la monotonia di un viaggio al termine della notte che, questo va detto, merita comunque di essere percorso sino in fondo, non foss’altro che per quel cielo stellato che sin dal titolo i nostri promettono di mostrarci, in tutta la sua immensa profondità. (www.ondarock.it)
(Rino De Cesare)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.