Howe Gelb & A Band of Gypsies “Alegrías” (Eureka,2010)
www.howegelb.com - www.myspace.com/howegelb
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Tracklist:
01. 4 Doors Maverick
02. (There Eere) Always Horses Coming
03. Blood Orange
04. Broken Bird & The Ghost River
05. Cowboy Boots On Cobble Ssone
06. Lost Like a Boat Full Of Rice
07. Notoriety
08. One Diner Town
09. Saint Conformity
10. The Ballad Of Lole Y Manuel
11. The Hungin’ Judge
12. Uneven Light Of Day
13. Where The Wind Turns The Skin Into Leather
02. (There Eere) Always Horses Coming
03. Blood Orange
04. Broken Bird & The Ghost River
05. Cowboy Boots On Cobble Ssone
06. Lost Like a Boat Full Of Rice
07. Notoriety
08. One Diner Town
09. Saint Conformity
10. The Ballad Of Lole Y Manuel
11. The Hungin’ Judge
12. Uneven Light Of Day
13. Where The Wind Turns The Skin Into Leather
Personaggio funambolico e stravagante Howe Gelb è stato innanzitutto un precursore di un certo suono di confine con la sua principale creatura, i Giant Sand, quindi con il progetto estemporaneo degli OP8 e con i grandi Band Of Blacky Ranchette. Ma Howe è sempre stato un outsider, uno che preferisce percorrere strade secondarie, sperimentare continuamente, mettersi in discussione, incontrare nuovi stimoli, nuove fonti d'ispirazione per la sua musica e anche rischiare con nuove idee e progetti. Ogni suo album ti trasporta in terre e culture distanti tra loro; i panorami cambiano continuamente: si passa dal deserto dell'Arizona di “Confluence” alla Danimarca di “The Listener”, al gospel (registrato con ausilio di un coro canadese) dell'ultimo “Like You” con gli 'Sno Angel per finire in Spagna, nella multietnica e tollerante città di Cordoba dove (come Obama ha recentemente affermato) arabi, cristiani, ebrei convivono insieme senza contrasti. Una serie di fortunate coincidenze ha portato Mr. Gelb a reinterpretare alcune sue vecchie canzoni e a scriverne altre nuove in puro stile flamenco, come un vero “no man's land” in movimento, lasciando inalterate le sue radici ancorate a quel suo suono desertico che è diventato ormai il suo marchio di fabbrica. L'atmosfera calda e magica di questa città insieme all'incontro con Raimundo Amador e i suoi Band of Gypsies (Lin Cortes e Juan Panki alle chitarre, Anil Fernandez al cajon a cui si aggiungono ai cori Angela, Rocio e Prin' Lala) hanno portato il nostro a registrare questo nuovo “Alegrías” (con una bellissima copertina) sotto il controllo dell'amico fedele John Parish. La cosa curiosa è che la Band of Gypsies non parla inglese mentre Howe non parla spagnolo, a parte le poche parole di cortesia apprese nei suoi numerosi viaggi sui confini messicani, ma la sua voce roca e sabbiosa può disarmare qualsiasi ascoltatore e così, senza pensarci due volte, tutti insieme hanno cominciato a suonare per ore intere, entrando in sintonia con semplici gesti e tanto coinvolgimento. Il rifacimento di “4 Doors Maverick” (da “Hisser”) è da brividi con quella voce tanto calda e roca, quel fraseggio di chitarra flamenca e l'handclapping ad arricchire una delle canzoni più belle di Gelb. Essere rapito da una zingara e vagabondare per tutto il mondo come un nomade è il sentimento che trasmette “Uneven Light Of Day”. Suoni sghembi da Tapas bar all'ora di chiusura con un ultimo sorso di tequila si respirano nell'inedita e bella “The Ballad Of Lole Y Manuel” cantata in spagnolo, con l'aiuto degli azzeccatissimi cori gitani. Si ritorna in Arizona con i paesaggi desertici di “Blood Orange” (da “The Listener”) e i suoi tramonti che ti lasciano senza parole, rifatta con l'aiuto delle tre chicas gitane al seguito, mentre un piano appena sussurrato e le corde di una chitarra pizzicata accompagnano, all'imbrunire, la conclusiva e malinconica “One Diner Town”. Amigos, il cowboy di Tucson ha ancora una volta fatto centro (www.rootshighway.it).
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.