KILLING JOKE “Absolute Dissent” (Spine Farm Records/Universal, 2010)
www.killingjoke.com
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Tracklist:
01. ABSOLUTE DISSENT
02. THE GREAT CULL
03. FRESH FEVER FROM THE SKIES
04. IN EXCELSIS
05. EUROPEAN SUPER STATE
06. THIS WORLD HELL
07. END GAME
08. THE RAVEN KING
09. HONOUR THE FIRE
10. DEPTHCHARGE
11. HERE COMES THE SINGULARITY
12. GHOSTS ON LADBROKE GROVE
01. ABSOLUTE DISSENT
02. THE GREAT CULL
03. FRESH FEVER FROM THE SKIES
04. IN EXCELSIS
05. EUROPEAN SUPER STATE
06. THIS WORLD HELL
07. END GAME
08. THE RAVEN KING
09. HONOUR THE FIRE
10. DEPTHCHARGE
11. HERE COMES THE SINGULARITY
12. GHOSTS ON LADBROKE GROVE
Cosa si può chiedere di più ad una band come i Killing Joke? Dopo aver cavalcato (fin dal 1979) i territori più oscuri della new wave, fuso assieme dub, metal e dark, dopo averci fatto danzare sulla rovine post-atomiche degli anni ’80 e averci devastato con la durezza degli anni ’90, dopo aver influenzato i Nirvana, il movimento industrial e ispirato Nine Inch Nails, Ministry, Soundgarden, Faith No More, Primus, Helmet e Jane’s Addiction (solo per citare qualche nome), sono stati capaci di offrirci, ancora una volta, un altro piatto a base di apocalissi e muri di suono… e tanto ci basta! (www.beatbear.com).
“Absolute Dissent” è un disco speciale perchè celebra 30 anni di onorata carriera con 12 nuove tracce e nuovamente, dopo 28 anni, con la line-up originale costituita da Jaz Coleman (voce e tastiere), Kevin “Geordie” Walker (chitarra), Martin “Youth” Glover (basso) e Paul Ferguson (batteria) e mette inoltre in bella evidenza una band in gran forma e con ancora molte cose da dire. Il ritorno della sezione ritmica dei primi lavori non è sinonimo di un disco esclusivamente post-punk o di una mera riproposizione del passato. Com’era abbastanza prevedibile, suona molto più vicino agli ultimi dischi della formazione inglese, rispetto ai quali è però di una spanna superiore ed anzi, per quanto mi riguarda, si tratta, esclusa la trilogia iniziale, di uno dei migliori album in assoluto dei KJ. La title-track, non a caso posta in apertura, è una chiara dichiarazione d’intenti: ancora una volta i testi sono corrosivi e diretti, urlano di rabbia per la situazione socio-politico-economica mondiale, una rabbia che tocca uno dei suoi apici nella devastante “The Great Cult” (www.versacrum.com).
Ho ascoltato per la prima volta questo album in uno stato di buon umore. Ne sono uscito incupito, annebbiato e, dopo un po’, sollevato. Beh, credo che sia proprio questa la funzione di una band come i KJ: tirar fuori, con la violenza del loro suono, i peggiori istinti ed emozioni e sublimarli per noi. Se ne fanno carico, li esprimono e ci lasciano sfiniti ma liberi. Musicalmente l’album corrisponde proprio a ciò che ho appena descritto. Da ascoltare, amare, interiorizzare e da urlarci sopra (www.beatbear.com).
I 12 pezzi del CD, che potrete trovare anche in versione de-luxe accoppiati a un secondo disco di cover dei KJ interpretate da altri artisti, hanno un impatto decisamente live e, complice anche una registrazione che emana accecanti bagliori in bianco e nero, presenta un altro grande pregio: quello di variare lo stile delle composizioni quel tanto che basta per non annoiare, pur restando nel solco del tipico stile KJ. Gran bel ritorno per Jaz e soci, capaci, pur nell'eterno confronto con i loro capolavori del passato, di non sfigurare, ma anzi di segnare un altro punto a proprio favore (www.metalitalia.com).
Qualcuno ha scritto che i maestri KJ sono stati superati dai loro allievi (Prong, Godflesh, Rammstein, Korn e via discorrendo) e probabilmente, anzi, sicuramente è vero, ma questo, secondo me, dovrebbe essere solo un vanto perché significa che sono stati dei buoni maestri. Va però altresì detto che, se i precedenti due album ci avevano restituito un gruppo ad un buon livello (ed io mi spingo oltre e dico “ad alto livello”), con questo nuovo album li ritroviamo davvero in gran spolvero e ad altissimi livelli! Per finire: “Absolute Dissent” è disco assolutamente consigliato perché i KJ sono riusciti a dar vita con esso ad un lavoro molto vario, in grado di toccare più corde, ma capace di essere, allo stesso tempo, compatto e potente, pertanto lo ritengo ottimo come candidato a disco dell’anno per questo 2010 (www.miusika.net).
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.
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