ISOBEL CAMPBELL & MARK LANEGAN “Hawk” (V2, 2010)
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Tracklist:
01. We Die And See Beauty Reign
02. You Won't Let Me Down Again
03. Snake Song
04. Come Undone
05. No Place To Fall
06. Get Behind Me
07. Time Of The Season
08. Hawk
09. Sunrise
10. To Hell & Back Again
11. Cool Water
12. Eyes Of Green
13. Lately
“Hawk” è il terzo disco per la coppia Campbell & Lanegan ed è probabilmente il migliore dei tre fin qui pubblicati, la certificazione definitiva della validità del progetto voluto dall’ex violoncellista dei Belle & Sebastian. Isobel, in questi anni, si è appropriata in maniera sempre più personale del verbo folk-rock americano, allontanandosi dall’indie pop della band da cui è uscita nel 2002. Oggi la sua capacità di scrittura ha raggiunto il suo apice, distillandosi in una decina di canzoni praticamente perfette, capaci di coniugare senza sbavature dolcezza, sensualità e atmosfere roots. Come sia nato in Isobel l’amore per l’America non è dato saperlo: ciò che è invece certo è che questo sia stato sublimato dall’incontro con Mark Lanegan, la voce più blues oggi al mondo, l’uomo capace di dare forza e sentimento ad ogni brano che interpreti. In questo disco l’incontro tra il canto etereo di lei e quello plumbeo di lui crea sensazioni fortissime nell’ascoltatore, come se Venere e Marte avessero trasferito nelle pianure del midwest il loro luogo di scontro, tra un blues spettrale e un’apertura soul 60s, e noi potessimo assistere alla loro eterna guerra, stavolta a colpi di note. (www.indie-eye.it)
Sulla falsariga delle precedenti puntate (“Ballad Of The Broken Sea” del 2006 e “Sunday At The Devil Dirt” del 2008), “Hawk” scorre lieve e piacevole: anche la copertina in bianco e nero con i due ritratti come una sorta di Bonnie & Clyde in versione “nouvelle vague”, richiama in maniera sibillina quella del disco d’esordio. Ed il piano musicale non smentisce completamente quello iconico: difatti la coppia guida la sua Chevy lungo le ben note e confortevoli strade che attraversano il classico paesaggio traditional anglo-americano. L’unica novità è che, pur essendo il disco decisamente più americano nelle sonorità (più speziato, quindi, di blues e western), a cantarci sopra con maggiore frequenza è la scozzese Isobel, col buon Mark sovente relegato al controcanto ed addirittura “cornificato” in “No Place To Fall”, frugale ed efficace cover di Townes Van Zandt, dal giovane Willy Mason, ex enfant prodige del folk americano ed ennesimo bis-nipote di Johnny Cash del quale dopo due ottimi albums (l’ultimo, “If The Ocean Get Rough”, del 2007) sembravano essersi perdute le tracce. (www.storiadellamusica.it)
Nel complesso l’opera può esser vista come un grande affresco in chiaroscuro di buona parte della storia musicale americana: c’è il blues rock sulfureo di “You Won’t Let Me Down Again” (con James Iha, ex Smashing Pumpkins, alla chitarra) e quello selvaggio di “Get Behind Me”, nella vena di “Subterranean Homesick Blues” di Dylan (sembra di risentire quel “wild mercury sound” che il cantautore di Duluth voleva creare); il country-folk gentile di “Time Of The Season” e quello incrociato col gospel di “Lately”; l’incredibile title track, strumentale rhythm and blues che affoga John Lee Hooker nell’acido. Ci sono anche un paio di esperimenti: “Come Undone”, ai confini del trip–hop e molto simile ad alcune cose dei Portishead di “Dummy”, e “Eyes Of Green”, che rasenta il folk irlandese. Quest’ultimo è forse l’unico pezzo meno riuscito di “Hawk”, che per il resto mostra davvero pochi punti deboli e si candida ad essere ricordato nelle playlist di fine anno. La strana coppia continua a stupire! (www.outtune.net)
(Rino De Cesare)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.
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