RADI@zioni
/ Disco Hot N° 19:
VISTA
CHINO “Peace” (2013)
Il tutto è nato dopo varie live-sessions tenute appunto dai tre personaggi che, con l’apporto di tal Bruno Fevery, chitarrista belga, al posto di Josh Homme (impegnato con i Queens of the Stone Age), avrebbero voluto dar vita ad un nuovo sodalizio sotto il nome di Kyuss Lives. Come da copione, per questione di diritti d’autore, Garcia e nuovi soci sono stati costretti a mutare denominazione. Sarebbe stato scelto così il curioso nome di Vista Chino.
Si scrive Vista Chino (dal nome di una famosa strada nel deserto natio, Palm Desert, California, USA) ma si legge Kyuss e, finalmente, dopo una lunga ed estenuante battaglia legale che ha visto i nostri frapporsi a Josh Homme, intenzionato a non fare usare ai ragazzi il vecchio nome, la band ha deciso di tirare una linea e di ricominciare, soprattutto dalle piccole cose, come le proprie radici: “stoner rock”, il suono rock del deserto! “Peace” suona proprio così: “vecchio”, molto anni ’90… ma è proprio questo il suo pregio più grande. Purtroppo, per tanti motivi sui quali adesso è meglio sorvolare, abbiamo un disco che non raggiunge le vette dei migliori Kyuss ed abbiamo una band che pretende di essere i Kyuss… ma “Peace” va preso così com’è: un buon lavoro presentato da una band che avrebbe bisogno di ulteriori conferme prima di poter sconfiggere i fantasmi di un seppur glorioso e “polveroso” passato!
Vista
Chino è un nome che ai più potrebbe non dire un granché, ma dietro il quale si
celano almeno 3/4 di storia del rock, del cosiddetto “stoner” per essere più
precisi, ovvero John Garcia alla voce, Nick Oliveri al basso e Brant Bjork alla
batteria… tutti e tre ex Kyuss.
Il tutto è nato dopo varie live-sessions tenute appunto dai tre personaggi che, con l’apporto di tal Bruno Fevery, chitarrista belga, al posto di Josh Homme (impegnato con i Queens of the Stone Age), avrebbero voluto dar vita ad un nuovo sodalizio sotto il nome di Kyuss Lives. Come da copione, per questione di diritti d’autore, Garcia e nuovi soci sono stati costretti a mutare denominazione. Sarebbe stato scelto così il curioso nome di Vista Chino.
Si scrive Vista Chino (dal nome di una famosa strada nel deserto natio, Palm Desert, California, USA) ma si legge Kyuss e, finalmente, dopo una lunga ed estenuante battaglia legale che ha visto i nostri frapporsi a Josh Homme, intenzionato a non fare usare ai ragazzi il vecchio nome, la band ha deciso di tirare una linea e di ricominciare, soprattutto dalle piccole cose, come le proprie radici: “stoner rock”, il suono rock del deserto! “Peace” suona proprio così: “vecchio”, molto anni ’90… ma è proprio questo il suo pregio più grande. Purtroppo, per tanti motivi sui quali adesso è meglio sorvolare, abbiamo un disco che non raggiunge le vette dei migliori Kyuss ed abbiamo una band che pretende di essere i Kyuss… ma “Peace” va preso così com’è: un buon lavoro presentato da una band che avrebbe bisogno di ulteriori conferme prima di poter sconfiggere i fantasmi di un seppur glorioso e “polveroso” passato!
(a cura di Carmine
Tateo)
Tracce
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(guarda
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