Tracklist:
01. A Tooth for an Eye (guarda/ascolta: http://youtu.be/W10F0ezCTIQ)
02. Full of Fire (guarda/ascolta: http://youtu.be/DoH6k6eIUS4)
03. A Cherry on Top
04. Without You My Life Would Be Boring (guarda/ascolta: http://youtu.be/OXZRfgrorjc)
05. Wrap Your Arms Around Me
06. Crake
07. Old Dreams Waiting to Be Realized
08. Raging Lung
09. Networking
10. Oryx
11. Stay Out Here
12. Fracking Fluid Injection
13. Ready To Lose (guarda/ascolta: http://youtu.be/Rn5q6FgIOeQ)
01. A Tooth for an Eye (guarda/ascolta: http://youtu.be/W10F0ezCTIQ)
02. Full of Fire (guarda/ascolta: http://youtu.be/DoH6k6eIUS4)
03. A Cherry on Top
04. Without You My Life Would Be Boring (guarda/ascolta: http://youtu.be/OXZRfgrorjc)
05. Wrap Your Arms Around Me
06. Crake
07. Old Dreams Waiting to Be Realized
08. Raging Lung
09. Networking
10. Oryx
11. Stay Out Here
12. Fracking Fluid Injection
13. Ready To Lose (guarda/ascolta: http://youtu.be/Rn5q6FgIOeQ)
"Il benessere, piuttosto che la povertà, è il vero problema per la
società". Così i The Knife criticano il mondo contemporaneo nel nuovo
album. Olof Dreijer e Karin Dreijer
Anderson sono fratello
e sorella, si fanno chiamare The Knife e vengono da
Stoccolma, Svezia. La loro omonima opera prima vedeva la luce nel 1999. Ora, 14
anni dopo quell’esordio e con altri 2 album alle spalle pubblicati tra il 2003
e il 2006, tornano sulle scene con “Shaking The Habitual”, uscito
sul finire dello scorso aprile per la loro etichetta “Rabid Records”, che
rappresenta ancora una volta un passo avanti nella costruzione di un’estetica
musicale assolutamente particolare. La scena musicale nordeuropea, da sempre
molto florida, ha conosciuto negli ultimi 10 anni il successo mondiale grazie
proprio a gruppi quali gli stessi The Knife, a Röyksopp, Kings Of
Convenience, Fever Ray (side-project di Karin) e molti altri.
Al di là delle tipicità del suono del duo di Stoccolma, che mischia gelido pop,
beat elettronici ed
elementi d’avanguardia, la vera particolarità
dell’amalgama dei The Knife è insita nel retroterra politico ed ideologico che traspare dai loro lavori. L’elemento
della critica sociale è colonna portante dei loro testi e diventa espressione
di un disagio diffuso. E “Shaking The Habitual” nasce proprio, lo si legge
nelle loro interviste, “dalla necessità di riuscire a studiare più a fondo socialismo,
ideali
femministi e i loro problemi correlati”. Il risultato è, nemmeno
a dirlo, un monolite di oltre un’ora e mezza di pura sperimentazione sonora.
Si passa dalle atmosfere techno-claustrofobiche del
singolo di lancio “Full Of Fire”, ai tribalismi di “With You My Life Would Be
Boring”, fino ai 19 minuti di “Old Dreams Waiting To Be Realized”. I testi,
ispirati dagli inni politici degli anni ’70, sono
caratterizzati dalla critica nei confronti della società, come spiega infatti
Karin: “Il diritto di scrivere la storia è stato tolto a moltissime persone.
Alle donne, per esempio, ma anche al sottoproletariato e alla classe
operaia” (www.ilfattoquotidiano.it/2013/05/01/the-knife-e-shaking-the-habitual-dalla-svezia-linvettiva-pop-contro-capitalismo/575058/).
I due schizzano un po' a
destra e a manca, sia nel ritmo, sia nelle presunte e poche
"melodie", sovrapponendo agilmente le loro deviazioni elettroniche
senza intaccare la resa e l'insieme reso perennemente mutevole e discordante.
“Shaking The Habitual” è in definitiva un disco che dividerà formalmente tutti
coloro che seguono il duo fin dalle origini, deludendo sicuramente chi si
aspetta una maggiore fruibilità melodica e una pulsazione più lineare, ma
emozionando quella fetta di ascoltatori disposta a seguire qualsiasi rotta
intrapresa dagli svedesi. L’intrigante viaggio musicale della coppia più
bizzarra dell’elettronica scandinava procede dunque a gonfie vele, e senza
cedere a fermate accomodanti prive di una qualsiasi identità artistica (www.ondarock.it/recensioni/2013_knife_shakingthehabitual.htm).
In un mondo fatto di
influenze, di rimandi, di citazioni, quando non proprio di revival spudorato, i
Knife sono tra i pochissimi gruppi che non solo non somigliano a nessuno, ma
non sono neppure mai stati imitati da nessuno e dopo oltre una decade di
attività, si candidano nell’olimpo dei binomi sacri dell’elettronica, insieme a
Daft Punk, Chemical Brothers, Boards of Canada, Air
e compagnia bella. I Knife
sbalordiscono critica e pubblico con un suono inconfondibile, eppure in
costante evoluzione. Partiti con i pulsanti sogni adolescenziali raccolti nell’eponimo
album di debutto “The Knife”, i fratellini Dreijer diedero voce ai ventenni
tristi e ribelli di “Deep Cuts”, li fecero crescere nella rabbia gelida di “Silent Shout”, e invecchiare nella dolorosa ribellione
dell’ultima prova, “Shaking The Habitual”. I video che accompagnano i singoli “Full Of
Fire” e “A Tooth For An Eye” puntano il dito sul conformismo sessuale e
sull’ipocrisia delle politiche sociali. Insomma un disco sovversivo, e se non
vi sentite altrettanto sovversivi, non vi piacerà. Ancora una volta, però, la
musica dei The Knife riesce a toccare il cuore come un coltello “molto
affilato”. Impossibile restare indifferenti (www.ondarock.it/elettronica/knife.htm).
a
cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni/N.R.G.”
è un programma ideato
da Camillo Fasulo e realizzato con la
radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine
Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24
sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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