Tracklist:
1. Entrance to Hell (guarda/ascolta: http://youtu.be/ttPAV2yyGOE)
2. Pallbearer (guarda/ascolta: http://youtu.be/xE72jyGzZGY)
3. Cathedral of the Damned (guarda/ascolta: http://youtu.be/hr5lJxNvoyM)
4. Tower of Silence (guarda/ascolta: http://youtu.be/o7v8KZZBeKE)
5. Infestation of Grey Death (guarda/ascolta: http://youtu.be/2QarbVSntu8)
6. An Observation (guarda/ascolta: http://youtu.be/yNvrIsNK3aU)
7. The Last Laugh (guarda/ascolta: http://youtu.be/fxMZpLzlT_8)
8. This Body, Thy Tomb (guarda/ascolta: http://youtu.be/8mBfOg4pv8U)
1. Entrance to Hell (guarda/ascolta: http://youtu.be/ttPAV2yyGOE)
2. Pallbearer (guarda/ascolta: http://youtu.be/xE72jyGzZGY)
3. Cathedral of the Damned (guarda/ascolta: http://youtu.be/hr5lJxNvoyM)
4. Tower of Silence (guarda/ascolta: http://youtu.be/o7v8KZZBeKE)
5. Infestation of Grey Death (guarda/ascolta: http://youtu.be/2QarbVSntu8)
6. An Observation (guarda/ascolta: http://youtu.be/yNvrIsNK3aU)
7. The Last Laugh (guarda/ascolta: http://youtu.be/fxMZpLzlT_8)
8. This Body, Thy Tomb (guarda/ascolta: http://youtu.be/8mBfOg4pv8U)
Il
lungo addio!
Dopo 23
anni di carriera la band di Coventry si congeda con “The Last Spire”, il decimo
studio album, pubblicato dalla Rise Above Records, l'etichetta di cui è
proprietario lo stesso leader del gruppo. La campana a morto i Cathedral se la
suonano da sé e sembrano pure parecchio orgogliosi di ascoltarne i sinistri rintocchi
in “The Last Spire”, praticamente l'album-epitaffio uscito a fine aprile. Tra i
tanti eredi dei Black
Sabbath
(veri o soltanto presunti), i Cathedral sono certamente i più credibili. In 23
anni di carriera hanno consolidato la fama di band seminale del doom metal, sicuramente
uno dei picchi più altri del rock così come lo conosciamo, e adesso consumano
l'atto definitivo di un lungo addio, annunciato addirittura tre anni fa. “L'ultima
guglia della Cattedrale” - il titolo è programmatico - si affaccia sul versante
ruvido dei suoni pesanti, rallentati, ossessivi. Cupi e inesorabili. D'altronde
sono davvero questi i dogmi del doom metal, la cifra stilistica sparsa sul
sentiero del rock rumoroso che attraversa più dei suoi 40 anni di storia e si
snoda idealmente dai Black Sabbath di Ozzy Osbourne e Tony Iommi fino allo
sperimentalismo radicale dei giorni nostri espresso da gente come, ad esempio,
i Sunn O)), senza contare numerosi altri oscuri e potenti precursori come
Pentagram, Trouble e Sleep e tanti altri recenti epigoni come Electric Wizard,
Witchcraft, Orchid e Grand Magus, tra gli altri.
L'immaginario
oscuro raccontato dai Cathedral appartiene ormai alla grande antologia del
rock, tra lampi potenti di heavy metal britannico e hard rock anni ’70, schegge
di folk psichedelico e prog, rasoiate di hardcore e crust punk rimescolati
strategicamente nel magma doom e stoner rock. Proprio ciò che accade in “The
Last Spire” dove con il fondatore Dorrian suonano il fido chitarrista e
coproduttore Garry Jennings, Scott Carlson al basso, Brian Dixon dietro piatti
e tamburi, più David Moore alle tastiere (Hammond, mellotron, moog e synths).
Il video del singolo “Tower of Silence”, dove le immagini della band
davanti al muro degli amplificatori Marshall si incrociano con le suggestioni
degli archetipi cimiteriali dell'horror, rende bene il senso di una fine imminente.
Un funerale che i Cathedral accolgono come una liberazione, come ammette lo
stesso Dorrian: “Il nostro funerale è stato un procedimento lungo ma
gratificante. La scelta di chiudere la storia della band è stata dolorosa e però
in cuor nostro sapevamo che era la cosa giusta da fare”. (www.repubblica.it/spettacoli/musica/2013/04/22/news/lee_dorrian_celebra_il_funerale_dei_cathedral_ma_l_eredit_dei_black_sabbath_non_perduta-56406834/).
“The Last
Spire” rappresenta quindi la parola “fine” per i Cathedral, una tra le
principali band europee ad avere saputo influenzare in maniera determinante l’evoluzione
di un genere difficile, pesante e monolitico come il doom. Un genere che nella
sua lentezza di fondo nasconde spesso spunti interessanti e acide innovazioni,
evidenziate dai ragazzi di Coventry già ai tempi del debutto “Forest of
Equilibrium”, annata ’91. Dall’importante successo dell’epoca fino ad oggi, i
Cathedral hanno alternato album interessanti ad altri più indecisi, comunque
diversi tra loro e figli di una naturale tendenza all’originalità, aspetto che
in “The Last Spire” trova volutamente meno spazio a servizio di una maggiore
linearità d’impostazione. Un addio alle scene fatto quindi di certezze doom, di
ricordi e di tutta l’esperienza accumulata in oltre vent’anni di onorata
carriera (www.radiolombardia.it/rl/linearock/blog.do;jsessionid=B7089B7E987497BA56945D714F1AF7BC.w02?id=128). Lee Dorian stesso descrive il
nuovo disco come “l’album che ho aspettato di realizzare fin da dopo il
debutto. È come aver registrato il nostro secondo album per ultimo. Non mi sono
mai piaciuti i lieto-fine e ho voluto chiudere il cerchio nel modo in cui ho
sempre voluto” (www.trovacd.it/b_0.asp?CC=93280). Certo, non sarebbe la prima volta
che un artista si rimangi la parola data, ma sia dalle loro dichiarazioni che
dai dettagli – tra cui la copertina, che richiama il loro primissimo ep, quasi
a chiusura di un cerchio – si evince che ci troviamo davvero davanti al loro
ultimo lavoro (www.silentscreamzine.com/ReviewShow.asp?ReviewsID=9000). Resteranno, a ricordo per i
posteri, gli album di una band sensazionale che all’accanimento discografico ha
preferito l’eutanasia di “The Last Spire”. E, per i Cathedral, morte più “dolce”
non poteva esserci (http://www.magmusic.it/2013/05/23/cathedral-the-last-spire/). E non si risparmiano i Cathedral
per questo loro ultimo viaggio. Rivisitano tutto lo scibile della musica heavy
e progressive e si affacciano oltre. La loro missione è terminata, ma quello
che hanno fatto rimarrà scolpito nella storia del rock (Rumore #255, aprile
2013).
“RADI@zioni/N.R.G.”
è un programma ideato
da Camillo Fasulo e realizzato con la
radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine
Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente
radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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