Tracklist:
01. Moonjock (guarda/ascolta: http://youtu.be/K5mCI9Ik6_I)
02. Today's Supernatural (guarda/ascolta: http://youtu.be/QznD8KTXRi4)
03. Rosie Oh
04. Applesauce (guarda/ascolta: http://youtu.be/ln_Ag7vk5X4)
05. Wide Eyed
06. Father Time
07. New Town Burnout
08. Monkey Riches (guarda/ascolta: http://youtu.be/KZSes7RVZzE)
09. Mercury Man
09. Pulleys
10. Amanita
01. Moonjock (guarda/ascolta: http://youtu.be/K5mCI9Ik6_I)
02. Today's Supernatural (guarda/ascolta: http://youtu.be/QznD8KTXRi4)
03. Rosie Oh
04. Applesauce (guarda/ascolta: http://youtu.be/ln_Ag7vk5X4)
05. Wide Eyed
06. Father Time
07. New Town Burnout
08. Monkey Riches (guarda/ascolta: http://youtu.be/KZSes7RVZzE)
09. Mercury Man
09. Pulleys
10. Amanita
In
un panorama sonoro in cui il loop e il plagio rappresentano la principale fonte
di ispirazione per la maggior parte delle bands di qualunque estrazione
culturale siano, il combo formato da Avey Tare, Panda Bear, Geologist ed il
rientrato Deakin, costituisce indubbiamente una piacevolissima eccezione. Nati
come progetto altamente underground della stralunata scena statunitense, gli
Animal Collective si sono imposti a livello internazionale come punto di
riferimento di un suono contemporaneo, ricco di suggestioni e soprattutto fuori
dagli schemi. E proprio con “Centipede Hz”, pubblicato nello scorso autunno, il
quartetto torna con un nuovo lavoro dopo ben 3 anni, dato che l’eccellente e
celebratissima prova di “Merriweather Post Pavilion” usciva nel 2009. Il nuovo
album segna la decima release sulla lunga distanza e, sebbene ricalchi gli
stilemi ormai noti del gruppo, possiede una organica coesione interna che dona
stabilità formale e sinergia musicale. Il disco si rivela infatti un concept
album basato su segnali radio provenienti dal passato, trasmissioni ormai perse
nello spazio siderale e musica originaria di un altro pianeta. Un immaginario
assolutamente assimilabile al DNA degli Animal Collective, che hanno da sempre
inteso le loro performances live e la loro attività in studio come strumento di
destabilizzazione e ipnosi, appassionata vitalità e gusto per l’inaudito.
“Centipede Hz” conferma la straordinaria esuberanza di un gruppo destinato a
segnare un’epoca (Michele Casella – Rockerilla #385 / Sett. 2012).
Ma
veniamo nello specifico: “Centipede Hz”, quarto album della “maturità” degli
Animal Collective, che da “Feels” in poi hanno iniziato a prendere vera
coscienza delle loro potenzialità e a rilasciare solo album di grande spessore,
non è né un punto di arrivo della loro carriera, né tantomeno una ripartenza.
È, molto semplicemente, una nuova fase e come tale dovrebbe essere presa…
oppure lasciata! Ma perché lasciarla quando il suo frutto è il miglior disco
degli ultimi 3 anni e, quindi, ora come ora, il miglior disco degli anni ’10?
Non è una profezia, è solo una (personalissima, quindi da prendere come tale)
lettura del presente musicale: un presente fatto di revivalismo e di
cancellazione di confine tra l’indie e il mainstream. Gli Animal Collective
SONO l’inventiva e somigliano solo a un’altra band: agli Animal Collective. E
12 anni di carriera non li dimostrano, tantomeno 9 album. 10 pezzi davvero uno
meglio dell’altro. Identificare il migliore è un semplice fatto soggettivo.
Quello che è evidente è solo una grande coerenza e la capacità di sfornare
ancora un album-capolavoro (http://deerwaves.com/recensioni/album/animal-collective-centipede-hz).
Peyote
come se piovesse. Come sempre, anzi più di sempre. Messico, Africa
subsahariana, o comunque posti caldissimi. "Centipede Hz" è un
calderone infuocatissimo, peperoncino e spezie piccanti in gran quantità. In
mezzo ci sono gli Animal Collective che ti
aspetti… Ma anche no! Pensi a "Merriweather Post Pavilion" e dici
pop allo stato puro, come mai era stato per loro. Dove vada a parare questo
nuovo disco è poco chiaro, forse pure a loro. Nel senso che non raccoglie
affatto l'eredità del predecessore, casomai ne rielabora alcune intuizioni,
(ri)portando però in gioco tutto ciò che l'universo della band di New York ha
sempre rappresentato. Quindi: casino organizzato (?), sovrapposizioni, drum
machine, coretti, scie spezzate. Immergendo il tutto in una trance che sa di
Africa, di bonghi martellanti. Una specie di prog (dis)organizzato in salsa pop, ma
c'è anche profumo di spazio e di spezie in ogni singolo pezzo. Un ritorno al
free-folk, insomma, come già era stato per "Here Comes The Indian" e pure
per il bellissimo "Sung Tongs". È un disco che viaggia
a ritmi forsennati, forse come non mai nella loro carriera. Non c'è pausa di
sorta e "Centipede Hz" emerge, nuovamente e dopo diversi anni nella
loro carriera, non come un album di canzoni, ma come flusso, come magma feroce.
È una schizofrenia degna dei migliori Flaming Lips. Suoni
grumosi e impastatissimi vengono lanciati in ogni direzione. In fondo, al
Collettivo non si chiedeva altro. La loro è la solita psichedelia che non muore
mai, che vive degli spunti e di sfondi sempre coloratissimi (http://www.ondarock.it/recensioni/2012_animalcollective_centipedehz.htm).
“RADI@zioni/N.R.G.”
è un programma ideato
da Camillo Fasulo e realizzato con la
radi@ttiva collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine
Tateo, in onda tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24
sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.
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