sabato 16 giugno 2012

GRAHAM COXON / "A+E": andamento lo-fi, suoni pasticciati ad arte, ma soprattutto una bella ispirazione

GRAHAM COXON “A+E” (Parlophone, 2012) – www.grahamcoxon.co.uk


Tracklist:
01. Advice (ascolta http://youtu.be/D6hkOhqDgB8)
02.
City hall (ascolta http://youtu.be/vALc0fx-hto)
03. What’ll it take
04. Meet+Drink+Pollinate
05. The truth
06. Seven naked valleys
(ascolta http://youtu.be/FRGMB-jVh2w)
07. Running for your life
(ascolta http://youtu.be/_2PIZGtE9aA)
08. Bah singer
09. Knife in the cast
(ascolta http://youtu.be/L5MtQebtPzk)
10.
Ohh, yeh, yeh

Graham Coxon è il chitarrista dei Blur. Lo è stato dal 1989 al 2002, anno dello storico scioglimento della band londinese, ed è tornato ad esserlo nel 2007, anno dell’altrettanto storica reunion. Reunion che molto probabilmente si concluderà tra pochi mesi, dopo il concerto ad Hyde Park previsto per il prossimo 12 agosto in occasione della chiusura delle Olimpiadi di Londra. Sempre che i Blur non decidano di andare avanti, pubblicando magari un nuovo disco di inediti. Questo per ora, nessuno lo sa, anche se Albarn lo ha recentemente escluso. Quello che sappiamo è che Coxon, dal 1998, pubblica con invidiabile continuità album solisti di discreta fattura: il nuovo “A+E” è addirittura l’ottavo della serie. Probabilmente il disco più personale di Coxon da diversi anni a questa parte: a conti fatti forse il migliore. Tanta sperimentazione, tanto punk, tanta new wave e tanto kraut rock (che senza cercare chissà quale spiegazione, probabilmente è quello che Coxon sta ascoltando in questo momento), il tutto installato su una solida base indie garage già ottimamente collaudata in passato: dieci nuovi pezzi senza un punto debole che sia uno. Va detto che poterli poi pubblicare così come “papà li ha fatti”, è un privilegio che Coxon si è guadagnato ovviamente con il tempo e la bravura, ma soprattutto con i milioni di dischi venduti con i Blur. Dettaglio non trascurabile che però non cambia la sostanza del discorso, e cioè che “A+E” è in definitiva un ottimo disco, sicuramente uno dei più interessanti usciti quest’anno. Mica male per un “semplice” chitarrista! (http://www.rockol.it/recensione-4887/Graham-Coxon-A-E)
Ai Blur manca giusto la lustratina conclusiva, l'ultimo chilometro e mezzo nelle gambe e poi dovrebbero essere pronti per Londra 2012, le Olimpiadi della Regina. L'appuntamento è fissato, si diceva poco più su, per il 12 agosto, per la maratona finale che dovrebbe vederli protagonisti come depositari definitivi del verbo britannico, almeno di quello delle ultime due decadi. Si dice però in giro che Albarn e soci potrebbero non arrivare così tirati a lucido al traguardo, distratti come sono da mille altri impegni: Damon fa le ore piccole con amici un bel po' al di fuori della cerchia british, ma è una cosa che va avanti da quasi due lustri; il ragazzo si sbatte, non sta mai con le mani in mano, sembra sempre non convintissimo riguardo queste occasionali reunion. Il suo partner storico, quel Coxon lì, è indaffarato ancora una volta con i Giochi della Gioventù. Gli piace correre da solo: nessuna responsabilità, niente staffette, niente attese sul filo dei secondi per ricevere un testimone non più così agognato. Sia come sia, l'ultima fatica non l'ha spossato più di tanto - ha fatto "A+E", si è sbucciato un ginocchio, ha sorriso ai fotografi accorsi col fiatone e se ne è andato a casa tutto soddisfatto. E non ha avuto mica tutti i torti: il suo nuovo giocattolo è venuto su proprio bene, compatto ma sfaccettato, divertente, danzante, leggero, impegnativo solo in apparenza. L'esatta somma che può raggiungere solo uno capace di maneggiare con cura e discreta fantasia la materia indie.
Dieci brani, chitarre sottobraccio, una pedaliera lunga un chilometro, andamento lo-fi, suoni pasticciati ad arte, ma soprattutto una bella ispirazione in chiave armonico-melodica che così bene non gli si udiva dai tempi in cui con gli altri tre faceva "13". Nessuna sorpresa clamorosa, semmai la consueta rilettura umoristica dei Kinks più scatenati, che con "Advice" aggiunge un nuovo capitolo al volume iniziato con l'attacco frontale di "Song 2", proiezioni d'essai del post-punk di ritorno da Berlino, con la voce lamentosa a fare capolino tra i ritmi funky claudicanti di "City Hall" e quelli robotici, ma con batterie quasi scariche, di "Meet And Drink And Pollinate". Ci sono anche i Blur, non potevano certo mancare in questo bignami del suono “coxoniano”, e nella caotica "Seven Naked Valleys" pare quasi di sentire l'ugola di Albarn.
Graham sa come trascinare l'ascoltatore, magari con una parodia saltellante dell'hard-rock miscelata agli Stranglers di "Black And White" in "Running For Your Life" (altro che Olimpiadi…), ma anche con la dance martoriata di "What'll It Take". E non poteva mancare l'omaggio kraut-noise dal passo pensieroso di "Knife In The Cast". Niente di nuovo sotto il sole, solo un aggiornamento, un perfezionamento dei propri schemi compositivi, dove tutto funziona sempre bene e, anzi, a tratti appare francamente irresistibile. Insomma, Coxon è pronto per una medaglia. Intanto è già tornato a esercitarsi in pedana, armato di arco: dicono che abbia una nuova cesta piena di frecce! (http://www.ondarock.it/recensioni/2012_grahamcoxon_ae.htm)
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.

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