SANCTUARY “The Year The Sun Died” (Century
Media, 2014) - www.facebook.com/sanctuaryfans/timeline
Tracklist:
01. Arise And Purify
02. Let The Serpent Follow Me
03. Exitium (Anthem Of The Living)
04. Question Existence Fading
05. I Am Low
06. Frozen
07. One Final Day (Sworn To Believe)
08. The World Is Wired
09. The Dying Age
10. Ad Vitam Aeternam
11. The Year The Sun Died
12. Waiting For The Sun (The Doors cover, ltd. edition bonus track)
01. Arise And Purify
02. Let The Serpent Follow Me
03. Exitium (Anthem Of The Living)
04. Question Existence Fading
05. I Am Low
06. Frozen
07. One Final Day (Sworn To Believe)
08. The World Is Wired
09. The Dying Age
10. Ad Vitam Aeternam
11. The Year The Sun Died
12. Waiting For The Sun (The Doors cover, ltd. edition bonus track)
Cambia
il nome sulla copertina, cambia qualche elemento in formazione, ma ciò non
toglie che i rinati Sanctuary siano la logica conseguenza degli ultimi
Nevermore e, solo in percentuale minore, la continuazione della band che aveva
inciso, all’alba degli anni ’90, il fondamentale “Into The Mirror Black”. Superata
quindi la legittima diffidenza provata di fronte a questa uscita quasi a
sorpresa, rimane da valutare la qualità del suo contenuto. E qui va subito
detto che a far la differenza saranno più le aspettative di chi ascolta piuttosto
che il lavoro svolto dai musicisti. “The Year The Sun Died” è, nei fatti, un
album solido, cupo, ben calibrato ma decisamente poco innovativo, il che è
probabilmente il massimo che ci si potesse aspettare dalla rifondata band di
Seattle. La qualità dei musicisti è, infatti, indiscutibile così come l’unicità
artistica di un interprete come Warrel Dane, ma allo stesso tempo c’è da
sgombrare il campo dalla possibilità che la proposta attuale possa raggiungere
la grandezza e l’importanza storica, a dire il vero difficilmente avvicinabile
da chiunque, delle migliori uscite targate Nevermore, o anche del già citato capolavoro
dei Sanctuary. (www.metallus.it/recensioni/recensione-the-year-the-sun-died/)
Ma, anche
conservando i tratti distintivi di entrambe le band, “The Year The Sun Died”
compie un ulteriore passo in avanti, finendo per essere qualcosa di nuovo
rispetto a tutte e due. Il disco è bellissimo, articolato, emozionante, pieno
di pathos e denso, densissimo di cambi di tempo e di atmosfera ed appare
dannatamente ispirato anche se un po’ difficile da assimilare. Per molti sarà
molto più facile bollarlo come “clone” dei Nevermore senza averlo ascoltato,
che riuscire davvero e coglierne la mutevolezza e le infinite sottigliezze di
arrangiamento. Per chi invece non fosse affatto interessato a sapere chi siano
stati, in passato, i Sanctuary o i Nevermore (diretta evoluzione dei primi) e
vuole solo sapere che cosa lo aspetta premuto il tasto “play”, allora diremo
che “The Year The Sun Died” è un disco di power/thrash metal evoluto, pesante e
complesso, moderno ma al tempo stesso dotato di un feeling senza tempo, ricco
di brani oscuri e malinconici, potente ed emozionante, che presenta
composizioni di livello superiore per la quasi sua interezza e nessun vero
punto debole. Da avere e da ascoltare spesso, per penetrarne la mutevole
essenza, per quanto assolutamente non di semplice ed immediata fruizione.
Ancora una volta, band stratosferica e di gran lunga superiore a molte altre
attualmente in circolazione. Se poi questo lavoro sia meglio o peggio di “Into The
Mirror Black” o di un qualsiasi altro album dei Nevermore, è giusto che sia il
gusto individuale a dirlo. (www.metallized.it/recensione.php?id=10932)
A farsi
apprezzare largamente è, comunque, tutto ciò che rientra sotto i punti
definibili “tecnici”: ottima l’esecuzione, perfetta la produzione, ma anche le
idee evidenziate nelle rifiniture e negli arrangiamenti, probabilmente ancora
migliorate rispetto a quanto sentito nel corso degli ultimi anni con i
Nevermore. Non dubitate quindi: pur senza far gridare al capolavoro, “The Year
The Sun Died” resta un disco da acquistare ad occhi chiusi! (www.metallus.it/recensioni/recensione-the-year-the-sun-died/)
A cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni/N.R.G.”
è un programma ideato da Camillo Fasulo e realizzato con la radi@ttiva
collaborazione di Gabriella Trastevere, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda
tutti i lunedì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio”
(www.ciccioriccio.it)
di Brindisi.
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