sabato 8 dicembre 2012

KAMELOT: un’ottima ripartenza dopo lo shock dell'addio di Roy Khan!


KAMELOT “Silverthorn” (SPV/Steamhammer, 2012) – www.kamelot.com

Tracklist:
01. Manus Dei
02. Sacrimony (Angel of Afterlife) (ascolta: http://youtu.be/LvWT-7l6vJU)

03. Ashes To Ashes
04.
Torn (ascolta: http://youtu.be/SGJ8XE9euPU)
05. Song For Jolee (ascolta: http://youtu.be/HsFNAda4Pcw)
06. Veritas (ascolta: http://youtu.be/ntK72VmtwFI)

07. My Confession
08. Silverthorn
09. Falling Like The Fahrenheit
10. Solitaire
11. Prodigal Son
12. Continuum

Sicuramente la curiosità suscitata dalla decima uscita dei Kamelot, era molto alta. L’abbandono, alquanto inaspettato, dell’ex singer Roy Khan, vera figura iconica della band, rappresentava infatti un forte punto di incertezza sul futuro dei Nostri. “Silverthorn” si presenta come un’opera che riabbraccia il passato, mantiene i contatti con la storia recente del gruppo, e ci presenta al contempo delle lievi modifiche al songwriting, adesso più tendente a soluzioni complesse, oscure ma sempre eleganti. Un ritorno che vede in definitiva i Kamelot a testa alta, e non piegati sotto il peso dell’assenza di una figura così ingombrante come quella di Roy Khan (http://metalitalia.com/album/kamelot-silverthorn).
I Kamelot, con “Silverthorn”, decidono di affidarsi nuovamente ad un concept, esperimento non nuovo per la band della Florida (basti ricordare il bellissimo “The Black Halo” del 2005). Tra i maggiori esponenti del power symphonic metal, hanno in passato offerto prove davvero degne di attenzione ed in qualche caso esaltanti. Personalmente, li reputo tra i gruppi più importanti del genere per le qualità espresse e soprattutto per la rara capacità di riuscire a non annoiare pur mantenendosi fedeli al loro genere. Il combo, tutt’ora capitanato dal chitarrista Thomas Youngblood, è riuscito nel tempo a superare alcune defezioni e cambiamenti di formazione, rispondendo sempre con dischi di ottimo livello. Non fa eccezione neppure quest’ultima uscita che registra l’abbandono del cantante norvegese Roy Khan al cui posto oggi si trova Tommy Karevik, giovane singer svedese. Il cambiamento pare sia avvenuto nel migliore dei modi. Da ciò che si evince, Karevik mostra doti importanti e denota da subito buona personalità. Dunque non c’è molto da aggiungere proprio perché di innovativo all’interno del progetto c’è davvero poco ma, paradossalmente, questa è proprio la sua forza (http://agesofrock.wordpress.com/2012/10/24/kamelot-silverthorn-2012/).
I Kamelot ripartono praticamente da dove li avevamo lasciati. Il precedente album da studio, “Poetry for the poisoned”, risale al 2010. Il loro sound denso di elementi sinfonici e sfumature gotiche è ancora del tutto intatto, e si arricchisce solo qua e là di quelle influenze progressive e melodiche probabilmente portate dal nuovo arrivato, e per questo piuttosto simili ad alcuni passaggi della sua precedente band, i Seventh Wonder. Detto questo, il nuovo cantante (ma già lo sapevamo!) è un vero talento e riesce con estrema maestria a non far rimpiangere più di tanto il suo predecessore. Thomas Youngblood come sempre macìna riff di chitarra con precisione e originalità, combinando l'aggressività e rapidità del power metal con lo spirito più attento ai suoni e alla melodia del genere sinfonico, mentre Oliver Palotai, alle tastiere, dà sfumature importanti ai differenti brani affiancandosi al basso di Sean Tibbetts e alla batteria di Casey Grillo. Niente da dire sulla produzione e sul songwriting di questo concept album, entrambi maiuscoli, ma se si vuole trovare una pecca a questo disco, ecco, occorre ammettere che la band ha osato poco, rimanendo troppo ancorata al suo stile piuttosto che virare verso i nuovi orizzonti che uno spirito talentuoso e musicalmente irrequieto come quello di Karevik potevano fornire. In parole povere: un’ottima ripartenza dopo lo shock dell'addio di Khan! Il plot è ambientato nell’800 intorno alla vicenda di una ragazza (Jolee) che muore tra le braccia dei suoi fratelli gemelli. Appartiene ad una famiglia benestante protagonista di eventi drammatici riconducibili a tradimenti e segreti. Sono presenti anche ospiti di rilievo come Elize Ryd, voce degli Amaranthe, il tastierista e dj produttore Miro, la mezzosoprano Amanda Somerville ed il nostro Luca Turilli dei Rhapsody. (http://www.rock-metal-essence.com/2012/10/kamelot-silverthorn-recensione.html)
Se siete fans dei Kamelot, state ben tranquilli, questo è un disco di alto livello… ed anche se non lo siete, “Silverthorn” potrebbe essere comunque un buon punto di partenza per avvicinarsi a questa magnifica band!
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio Riccio” (www.ciccioriccio.it) di Brindisi.


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