PONTIAK “Living” (Thrill Jockey, 2010)
www.pontiak.net
Tracklist:
Young
Original Vestal
Algiers By Day
And By Night
Second Sun
Beach
Lemon Lady
This Is Living
Pacific
Forms Of The
Thousands Citrus
Virgin Guest
Prendete la chitarra distorta del Neil Young elettrico anni ’70, con quel suono saturo, ma anche grattato, rugginoso! Bene, è questo l’ingrediente base dello “Sgrattoa-Rusty”! Negli anni questo suono è sempre rimasto una questione che riguardava esclusivamente i chitarristi di vari gruppi e mai tutta una band: i Pontiak, invece, prendono lo “Sgrattoa-Rusty”, sapendo perfettamente cosa è, e lo fanno loro. Van, Lain, and Jennings Carney quando suonano diventano un’unica entità “Sgrattoa-Rusty”, ovvero Pontiak! Basilare è infatti la loro relazione di fratelli uno uguale all’altro, tant’è che sentirli sul nuovo "Living" così pieno di spazi vuoti e pieni acidissimi, viene da pensare all’opera di una sola persona che suona contemporaneamente basso chitarra e batteria. Pure la voce pare quella di una sola persona che si triplica. È questa unicità che fa dei Pontiak l’unico vero rappresentante dello “Sgrattoa-Rusty” oggi, questo essersi ritagliati uno spazio nel rock sfatto dei nostri tempi approfondendo quei crepitii degli ampli che tanti cercano di mascherare tramite assoli virtuosi ed effetti a palla o di imbrigliare in soluzioni squadrate. (www.bastonate.wordpress.com)
Il nuovo album, terzo capolavoro di fila, piomba dopo uno shockante uno-due, quello di "Maker" e "Sea Voids". Una piccola carriera in cui già ogni cosa va al suo posto. Il blues felpato e carezzevole ricoperto di quintessenza Seventies, l’arroventata forma di Palm Beach, la furia animale e pestona: inizialmente le carezze, poi le esplosioni. "Living" è roba da rimanere a bocca aperta, nonostante tutto. Ogni brano ne introduce un altro, in un capovolgersi di fronte che non lascia un attimo di respiro. Il boogie secco ed essenziale di “Young” si schianta rumorosamente su “Original Vestal”, nello stesso modo in cui il sobrio folk bucolico di “Forms Of The”, incontro fra Grateful Dead e Fleet Foxes, precipita in picchiata sulla psichedelia sismica di “Thousands Citrus”. Spettro di influenze, il loro, che più si allarga più si solidifica, radicato in un’esperienza studio e live in continua crescita qualitativa e quantitativa. L’entusiasmo, anche al cospetto di numerosi e ripetuti ascolti, cresce. Cresce, perché provocanti stilettate come “Algiers By Day” sono state scritte sin dalla notte dei tempi, ma mai in questa maniera, così calda, così coinvolgente. Cresce e non si ferma, come i bassi travolgenti di “And By Night” che ruzzolano con fisicità incontenibile, aprendo squarci spaziali dove la chitarra furoreggia, acida come le vertigini mariachi di “Second Sun”, stoner riletto in chiave post rock. Cresce assieme alla lenta tensione del post-sludge di “Lemon Lady”, attraversato da parte a parte da feedback, alla ballata crepuscolare di “Virgin Guest” per chitarra acustica e ipnotico Moog, alle progressioni dell’abbacinante gemma “Pacific”, solitario disgregarsi interstellare, con una sei corde assoluta protagonista. Inutile e velleitario cercare di meglio nel panorama attuale, perché nulla è al livello dei nostri tre scapestrati, seriamente candidati a ripercorrere le orme dei Motorpsycho per esplorazione ed esuberanza! (www.storiadellamusica.it)
Rino De Cesare
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.
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