The Coral “Butterfly House” (Deltasonic, 2010)
www.thecoral.co.uk
Tracklist:
More Than A Lover
Roving Jewel
Walking In The Winter
Sandhills
Butterfly House
Green Is The Colour
Falling All Around You
Two Faces
She's Comin' Around
Years
Coney Island
North Parade
Diciamolo subito: il nuovo disco dei The Coral è un avveduto compendio di conoscenza di uno dei periodi musicali più ricchi, floridi e ridondanti di idee della storia musicale dell'uomo. Un periodo che, ad oggi, fornisce le basi ad ogni musicista che si possa definire tale. Non è facile entrare nella cassaforte dei sixties senza scardinarne i lucchetti, la combinazione per intrufolarsi in quel parallelepipedo di visioni è proprietà di pochi. Eppure Skelly & Co. hanno dimostrato con naturalezza che gestire con rispetto ed estro quelle sonorità non è poi così difficile: basta avere del talento (tanto talento) e una cospicua dose di mestiere. La differenza fra i precedenti lavori del gruppo e “Butterfly House” è percepibile soprattutto in termini di densità e sostanza. Tutto l'album è incantevole, trainato dallo splendore di “More than a Lover”, “Roving Jewel” e “Butterfly House”, tre brani complessi, resi con semplicità disarmante anche (ma non solo) grazie all'ugola di Skelly (costantemente in bilico fra Scott Walker e Richard Ashcroft). (http://frequenzeindipendenti.blogspot.com/2010/08/coral-butterfly-house.html)
Certo, siamo al cospetto di qualcosa di ampiamente derivativo, un disco vecchio stile fatto da appassionati e per appassionati. Ma, parliamoci chiaro: “Butterfly House”, per quanto ci si sforzi, rimane un lavoro d’oggidì, pieno di scopiazzature e di inseguimenti verso il decennio favoloso ma, lo stesso, dannatamente attuale. Un disco che se riuscite a portare nel 1966, quando vi imbarcherete sulla macchina del tempo, verrà accolto come qualcosa di stravagante ed incomprensibile. Un album modernissimo, fatto come si faceva una volta, ad uso e consumo di chi non si stanca di ascoltare canzonette di qualità superiore. E infatti non basta il Sol#m di “A Hard Day’s Night” piazzato come niente fosse all’inizio di un pezzo, “North Parade”, per dire che quest’album è reverenziale: proprio quello stesso pezzo, l’unico a raggiungere una durata considerevole, nel giro di qualche minuto si trasforma nel più incredibile omaggio all’hard rock psichedelico degli anni 70, con buona pace di chi aveva già cominciato a scuotere il caschetto. (http://fardrock.wordpress.com/2010/07/30/the-coral-butterfly-house)
Molti sino ad oggi avevano accusato i The Coral di limitarsi troppo spesso al compitino, pur riconoscendone il talento cristallino a livello compositivo. In questo caso i ragazzi hanno deciso di andare decisamente oltre, mettendo insieme un disco azzeccatissimo, in grado di riaffermare la loro superiorità rispetto alla grande maggioranza degli artisti che, seppur con buonissimi risultati, si avvicinano al folk-rock. Ascoltando l'intero album, si ha la sensazione che la band avesse talmente tanto da dire, che l'impresa più ardua fosse quella di ridurre tutto alla canonica lunghezza delle 10-12 tracce. Per questo che dopo l'uscita della versione normale, è stata pubblicata anche una versione deluxe contenente ben 5 pezzi in più (non contando la sognante versione acustica di “1000 Years”). “Butterfly House” è insomma un’eccellente prova di country-folk, da ascoltare ad alto volume, per assimilare in pieno il sound e comprenderne fino in fondo la purezza. Un disco pulito, che si rifà al passato ma non esprime nostalgia, che spazia a sufficienza per non risultare mai noioso e ripetitivo. (http://indiexplosion.blogspot.com/2010/07/recensione-coral-butterfly-house.html)
(Rino De Cesare)
(Rino De Cesare)
a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo
“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – www.ciccioriccio.it.
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