FATHER JOHN MISTY "Fear Fun" (Bella Union, 2012) - www.fatherjohnmisty.com
Tracklist:
Father John
Misty è un alter ego che nasce da ragioni molto private e contraddittorie, lo
spiega lo stesso J Tillman, songwriter, batterista, barbuto menestrello di
Seattle che come spesso accade ha sfruttato il proprio dolore personale per
dare fuoco alle visioni di questo “Fear Fun”, sorta di esordio o ripartenza.
Dopo una serie di intriganti, acclamati dischi nel solco del più puro folk
americano degli anni 2000 (vedere alla voce Bonnie Prince Billy e
Iron&Wine), la sua trasformazione in Father John Misty sancisce l'età
adulta, quella in cui mettersi "in mostra" celandosi in realtà con
scherno dietro un nome fittizio. Così Tillman spiega direttamente l'intenzione
di curare depressione e ferite, anche mancanza di ispirazione e perdita di
contatto con la musica, attraverso una nuova creatura collettiva che
paradossalmente potesse raccontare i suoi luoghi oscuri, le sue visioni
bizzarre, ma anche le immagini più terra-terra e l'umorismo di certi pensieri
quotidiani.
Lasciati
alle spalle definitivamente i Fleet Foxes (parentesi dal 2008 ad oggi, mai
abbandonando però la sua parallela carriera solista) J Tillman ha scovato
l'anima gemella in Jonathan Wilson, re mida della rinascita rock californiana:
dal suo decantato “Gentle Spirit” a “Fear Fun” il passo è breve, anche se di
mezzo staziona il lavoro non indifferente del quotato Phil Ek in sede di
missaggio. L'ingegno di quest'ultimo sulle numerose demo imbastite dalla coppia
Tillman-Wilson negli studi situati nel Laurel Canyon non è infatti da
sottovalutare per l'esito finale: un disco aggraziato che sparge effluvi soft
rock e country lisergico, ballate struggenti che uniscono il sole scuro della
California di Dennis Wilson con l'eleganza di Harry Nilsson, le fragranze
agresti di un fuorilegge texano con
l'inquietudine sudista di Gram Parsons, trascinando infine l'incantato e
allucinogeno folk rock psichedelico di un disco come il citato “Gentle Spirit” (di
Jonathan Wilson) su terreni più contenuti. (rootshighway.it)
“Fear Fun” è
un disco piuttosto solare, colorato da afflati quasi soul che impreziosiscono
la scrittura, già di per sè su buonissimi livelli. La voce di Josh Tillman
appare espressiva e duttile fin dall'iniziale Funtime In Babylon, il ritmo si
alza con “I'm Writing A Novel” che col suo piano sfrenato è uno degli episodi
più movimentati. Su tutto aleggia quella particolare atmosfera crepuscolare che
caratterizza il Laurel Canyon (si ascoltino “Only Son Of The Ladies’ Man” oppure
“O I Long To Feel Your Arms Around Me”), il rock americano (“Hollywood Forever
Cemetery Sings”) e una psichedelia soffusa (“Nancy From Now On”) che rimescola
in maniera personale il canone classico. Sarebbe da dire ancora dei giochi di
parole nei testi, dei riferimenti letterari, perché “Fear Fun” è album da
leggere su più livelli, lontano dai facili riferimenti tipici del genere e,
soprattutto, dotato di una scrittura solida per una voce espressiva e sicura.
Due cose che difficilmente passano inosservate. (sentireascoltare.com)
(Rino De Cesare)
“RADI@zioni” è un programma curato da
Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, realizzato con la
radi@ttiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo Olive, Mimmo Saponaro e
Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì (con “RADI@zioni/N.R.G.”) e venerdì (con
“RADI@zioni/CULT”) tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica “Ciccio
Riccio” (www.ciccioriccio.it)
di Brindisi.