mercoledì 31 marzo 2010

Il tour italiano dei SOPHIA - “At home with Sophia”

Robin Proper Sheppard arriva in Italia per “At home with Sophia”, una serie di concerti acustici e intimi che daranno la possibilità di ascoltare i brani più belli della band nella versione più intima e toccante.
Gli ultimi tour dei Sophia, la creatura di Robin, hanno visto il collettivo espandersi sino ad essere composto da più di 10 musicisti, come nel caso del tour promozionale di People Are Like Seasons (2004), Technology Won't Save Us (2007) e dell’ultimo bellissimo There Are No Goodbyes (2009).
Dopo queste esaltanti esperienze, Robin Proper Sheppard, la mente e il cuore di Sophia, ha sentito il bisogno di ritrovare un’atmosfera più intima.
At home with Sophia sarà quindi il debutto di un tour solista dopo ben 15 anni di concerti con la band.
L’obiettivo e il senso di questi appuntamenti è quello di ricreare un ambiente casalingo e intimo, un’atmosfera calda ed emotivamente coinvolgente che permetta al pubblico di vivere i brani e la musica di Sophia nella forma più diretta e sincera possibile. Ad accompagnare Robin solo la chitarra e sul palco solo un backdrop (che raffigura la copertina del disco There Are No Goodbyes) e pochi elementi scenici: una sedia, un tavolo e una lampada.
In preparazione a questo tour Robin ha registrato versioni acustiche di diversi brani tratti da numerosi album di Sophia e li renderà disponibili in free download nei giorni precedenti al tour. Potete trovare i dettagli su
www.sophiamusic.net.

Queste le date previste su suolo italico:
venerdì 23 aprile 2010 – Bologna - Covo
sabato 24 aprile 2010 – Varese - Twiggy
lunedì 26 aprile 2010 - Torino - Spazio 211
martedì 27 aprile 2010 – Milano - Magnolia
mercoledì 28 aprile 2010 – Roma - Teatro Furio Camillo
giovedì 29 aprile 2010 – Lecce - Officine Cantelmo
venerdì 30 aprile 2010 - Vasto (TE) - La Taverna

Per rendere questi appuntamenti ancora più coinvolgenti Robin ha deciso di accettare proposte sui brani da suonare.
C’è un brano che vorresti ascoltare? invia la richiesta a:
athomewithsophia@theflowershoprecordings.com

SOPHIA sul web:
www.sophiamusic.net
www.myspace.com/thesophiacollective

CADABRA nuovo video


“Other Side” è il nuovo video-singolo dei Cadabra, il 2° estratto dal cd lungo “Wave/Action” (2009)
On-line dal 25 febbraio sui siti ufficiali della band:
Intervista al regista del video, Gianni Donvito, sul Blog di Fonoarte: www.fonoarteblog.blogspot.com
Cadabra – news
On-line il primo Blog ufficiale dei Cadabra: cadabra-blog.blogspot.com. Archivio discografia, video, foto, concerti, rassegna stampa e altro dal 2001 ad oggi. Domenica 9 maggio i Cadabra apriranno il concerto dei Diaframma presso l'Oasi San Martino di Acquaviva delle Fonti (BA). Da gennaio 2010 Fonoarte cura anche il booking-management dei Cadabra (insieme ad altri artisti dell'area Danze Moderne - Fonoarte - Revenge Records). Vuoi organizzare un concerto dei Cadabra nella tua città? Info e contatti: fonoarte.booking@rocketmail.com. "Love Boulevard" inserita nella compilation "Lament of March" curata dal web-magazine TheHolyHour. Disponibile da marzo.
Recensioni e segnalazioni dal web
- "Wave/Action" in distribuzione anche presso lo shop dell'etichetta romana Sometimes Records.
- "Wave/Action" al 14° posto della Top 20 dei "Migliori Album del 2009" di Stay Tuned - Radio Antenna 1 Modena.
- Recensione "Wave/Action" su Guts of Darkness (web-magazine svizzero).
- "Wave/Action" da gennaio in vendita anche sul web store danese Imusic.dk.
- Cadabra su Wiple:
www.wiple.it/index.php?page=personal&user=Cadabra

- Intervista ai Cadabra sul web-magazine Rosa Selvaggia:
www.rosaselvaggia.com/cadabra.htm

domenica 21 marzo 2010

THE RECORD'S - Garage-pop-rock'n'roll!!!

THE RECORD’S – “Money’s On Fire” (autoproduzione, 2008)

È con vero piacere che vi presentiamo (anche se con colpevole ritardo!) il primo album dei THE RECORD’S uscito nell’ottobre 2008. La consacrazione di questa band è avvenuta in seguito al concorso “Soundwave” di MTV che vedendoli finalisti, un po’ di tempo fa, li ha fatti conoscere al grande pubblico con il loro rock’n’roll che trasuda freschezza. La sorpresa più grande è che questa band è italiana (lombarda per la precisione)… proprio cosi! Nostalgici e pulsanti, pronti ad elettrizzare con melodie trascinanti di garage rock e sterzate pop il trio riesce nel difficile compito di dar vita a canzoni allegre e orecchiabili decisamente adatte al passaggio radiofonico. I testi sono adeguati all’atmosfera dell’album e vengono utilizzati con delle buone linee vocali. La band profuma di autentico british style… Questi ragazzi ci sanno proprio fare, non per nulla quest’album risulta tra le cose più ascoltate del momento!

Guarda i loro video:
www.youtube.com/watch?v=P6za0vbuei0&NR=1
www.youtube.com/watch?v=ubwY4kGrg50&feature=related
www.youtube.com/watch?v=54LFd1KMrOE

(Carmine Tateo)

venerdì 19 marzo 2010

MIDLAKE... disco dell'anno a soli tre mesi dall'inizio del 2010?

MIDLAKE “The Courage Of Others” (Bella Union, 2010)
www.midlake.net

Tracklist:
Acts Of Man
Winter Dies
Small Mountain
Core Of Nature
Fortune
Rulers, Ruling All Things
Children Of The Grounds
Bring Down
The Horn
The Courage Of Others
In The Ground

Quando l'inverno raggiunge l'apice, occorre rifocillare gli animi. Che il terzo disco del quintetto texano, “The Courage of Others”, possa funzionare da antidoto omeopatico? La risposta è sì. L'antidoto giunge diretto come un lento treno di frontiera dal Lone Star State, località Denton, per la precisione, dalla terra dei cowboy, dei "giovani fucili" e del clan dei Bush. Arriva a sorpresa (ma il nome Midlake era già una silenziosa certezza) e già sembra di aver tra le mani una nuova pietra miliare della storia del folk rock. Da alcuni magnificata e indicata, frettolosamente o meno, ora non si può dire, come l'impresa discografica dell'anno appena iniziato. (www.delrock.it).

Un album che, fin dal primo ascolto, si sente che è una meraviglia, che scorre via con la facilità dei dischi immediati e che si gode con il piacere dei grandi classici, un viaggio che avvolge l’ascoltatore e lo trasporta attraverso gli umidi boschi americani con un tono malinconico che lo pervade dall’inizio alla fine, con la capacità di non far svanire mai la magia. Tim Smith con la sua voce dolce e sofferta traccia la rotta da seguire sopra delle melodie che non si fa peccato ad avvicinare a quelle di Roger Waters e Nick Mason, per esempio nell’intro pazzesco di “Winter Dies”. (www.troublezine.it).

I Midlake con questo terzo album sapevano che avrebbero dovuto fare i conti con gli inevitabili paragoni con l’ottimo “The Trials of Van Occupanther” e dunque, saggiamente, hanno deciso di ripartire da lì, da quel suono, per spingersi oltre e osare un passo in territori ignoti. “The Courage of Others” ridimensiona, infatti, i due grossi punti fermi del suono Midlake: Neil Young (per le chitarre) e Thom Yorke (per i cantati). I due nomi, ingombranti, non spariscono del tutto e continuano a far capolino tra i solchi dell’album. Tuttavia la loro influenza è decisamente sacrificata a favore di citazioni meno scontate. In particolare risulta felicissima (e audace) l’introduzione di riferimenti west-coast combinati con un utilizzo di flauti di chiara marca folk-progressiva inglese: canzoni come l’iniziale “Acts of Man” o “Bring Down” in questo senso potrebbero essere considerate come una sorta di manifesto del nuovo corso. Ma è tutto l’album ad essere disseminato di riferimenti inattesi e anche molto lontani tra loro, dagli Eagles ai Fairport Convention, dai Creedence ai Jehtro Tull, per un risultato finale che si rivela assolutamente emozionante. (www.indie-eye.it).

Siamo tutti d’accordo sul fatto che “The Courage of Others” possa aggiungere ben poco alle nostre vite e che non possa essere considerato portatore di particolari istanze socio-sonore à la page: ma il bello sta proprio qui, nel volersi crogiolare al caldo sole di aperture melodiche volutamente non patinate, robuste divagazioni su praterie e nostalgici sguardi assediati da limpidi monti innevati, riuscendo nell’impresa di coniugare flauti e stratocaster con una semplicità disarmante. La solidità di una band come i Midlake, la granitica resistenza che offre a questi ventosi tempi votati alla vuota sensazione sbucata dal buco nero internettiano, è quindi confermata da questa nuova uscita che, come un panorama affrescato da cangianti giochi di luce, aspetta solamente la vostra attenzione. (www.indieforbunnies.com). (Rino De Cesare)

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma curato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiwww.ciccioriccio.it.

giovedì 18 marzo 2010

PLAYLOAD - indie rock dalla Puglia


I Playload nascono nel Gennaio 2008 da un'idea di David Pezzuto, Dario De Francesco e Gabriele Muja con l'intento di proporre sonorità e brani propri che balzassero dal funk al grunge, dal pop al blues e fino all’acoustic sound, per poi sfociare in un rock d’impatto, impulsivo e personalizzato. L’intento di proporre un rock indipendente pugliese porta la band a scegliere PLAYLOAD come nome rappresentativo: letteralmente “gioco carico”, “caricamento del gioco”. Questo nome appare particolarmente adatto nel designare la band, in quanto proprio in esso si può cogliere il connubio tra il rock e la vera essenza di questi artisti: la scelta di mettere in gioco la propria espressione artistica trasmettendola sotto forma di “gioco sonoro”. 
Nell'agosto 2008 la band conquista il secondo posto al Giast Fest vincendo il Premio della Critica mentre nell'Aprile 2009 si aggiudica sempre il secondo posto al ControVoci Festival.
Dopo un promo targato 2008 e dopo la partecipazione alla Compilation "Mosh Your Brain" la band registra il suo primo album "Complicated Human Relationships" che esce nel luglio 2009 per l'etichetta Sintetica Records.

I PLAYLOAD:
- Dario De Francesco (Voce & Chitarra Acustica)
- David Pezzuto (Basso)
- Gabriele Muja (Chitarre)
- Nino Vergari (Batteria & Effetti)
- Gabriele De Carlo (Tastiere)

Lunedì 22 marzo i PLAYLOAD saranno ospitati nel “My Radio Space Book” di “RADI@zioni / The next generation, su Ciccio Riccio, tra le ore 23 e le 24 per presentare il nuovo album "Complicated Human Relationship".
PARTECIPAZIONI/STAMPA:
Giast Fest (II° Posto - Premio della Critica) - ControVoci Festival (II° Posto), Italia Wave Love Festival ed. 2010 (ex Arezzo Wave), Avenida de la Suerte (Cortometraggio di Santiago Bello, Colombia), PrimaVera Manifesta (Manifestazione in ricordo del '68) - Sound in the City 2009, Sum Project, GPace, Radi@zioni/Ciccio Riccio Fm - Radio Peter Pan/Radio Venere - Mosh Your Brain Compilation - Videoclip "Never Go” Regia M. Letizia Raganato (Partnership: Sintetica Records & Speed Up Agency), ControVoci (Rivista pugliese), Giro in Giro - n.14 2009 (Rivista Pugliese & Lucana), Corrieresalentino.it, SulPalco.com, ecc.

DISCOGRAFIA:
- COMPLICATED HUMAN RELATIONSHIPS (c&p 2009) Sintetica Records

- MOSH YOUR BRAIN Compilation (2 Cd) (c&p) 2008 Speed Up Agency 

- PROMO s/t (c&p 2008) Sintetica Records




sabato 13 marzo 2010

Una magica cartolina inviata da DJ MORPH



DJ MORPH – “Magia” (autoproduzione, 2010)
Una casa sulla scogliera…, una spiaggia…, il mare… e i gabbiani…, certo!
Questo lavoro sembra una cartolina. Una splendida cartolina dai colori vividi, contrastanti, ma naturali… niente di artefatto. Con questa cartolina Antonio Carassi ha realizzato il suo disco più casalingo, più “silenzioso”, più naturale e più immobile!. Un disco dentro al quale vi troverete bellezza e felicità, i contrasti e le contorsioni mentali tipiche del sentimento dell’amore (con tutte le sue luci e le sue ombre), il cadere nel vuoto, gli abissi dell’abbandono, il corteggiamento tra i sensi e lo spirito… In sintesi: cuore e delicate pennellate di musica d’autore!… Si fa un po’ fatica a ricollegarla a quel personaggio che risponde al nome di Dj Morph. Eppure Antonio e Morph sono la medesima persona! Il lavoro è minimale, ricamato tra arpeggi di chitarra e svolazzi di tastiere qua e là. Ora, spogliatelo di tutte queste definizioni… nel vostro intimo rimarrà impressa una semplice ma bellissima “Magia”!… Semplice ed estremamente lineare, nelle armonie come nelle morbide melodie. Si dice che
less is better
… sarà vero? L’emozione dice di sì! (Camillo Fasulo)
Contatti: www.myspace.com/antoniomorph
www.myspace.com/decompressione

BRUISE VIOLET: un viaggio interiore su quella sottile linea di confine tra lucidità ed infermità mentale



BRUISE VIOLET “Ugly Little Girl” (autoproduzione, 2010)
Quattro ragazzacci (tre maschietti + una front girl), temerari e furibondi ma anche poetici, complicati e socialmente impegnati. Chitarra, basso e batteria, ovvero quanto basta, assieme alla voce, per mettere a segno dieci piccoli proiettili indie-punk-metal (ma non solo!). Sguardo sul proprio passato e mani (insanguinate?) sul presente per sognare un possibile futuro. Questi sono i Bruise Violet! Sono trascorsi poco più di nove anni da quando questi ragazzi, provenienti dal profondo Salento, diedero forma al loro progetto. Per loro la band voleva essere una sorta di via di fuga dalla realtà e, allo stesso tempo, un’ipotesi di lavoro verso il futuro del rock indipendente. Non sono stati anni spesi invano, questo è certo, perché B.V. oggi sono qui, in splendida forma e forti di un album d’esordio ufficiale che non può passare inascoltato. Dieci brani per 40 minuti che esaltano l’attitudine di questi quattro ribelli. Bastano pochi secondi per capire che B.V. non rinunceranno mai al loro rumoroso e visionario punk e che, assolutamente, non rientra nelle loro intenzioni abbandonare i sentieri “indie” per varcare il casello di una veloce autostrada verso la popolarità. Migliorarsi e crescere senza rinnegare spontaneità e voglia di divertirsi: questo è il loro credo. Non occorre scollegare il cervello per raggiungere lo scopo. “Ugly Little Girl”, sempre in equilibrio instabile tra furia anticonformista e impegno sociale, è un viaggio interiore su quella sottile linea di confine tra lucidità ed infermità mentale… Se le geniali menti di David Lynch e Quentin Tarantino dovessero mai incontrarsi per realizzare di comune accordo una pellicola cinematografica, la soundtrack sarebbe già pronta! “Ugly Little Girl” è, infatti, un vero e proprio concept album realizzato come una inquietante colonna sonora. Una sorta di esorcismo contro i dolori del mondo, la nostra civiltà, la religione, la disperazione, l’umana follia. Vi è in esso una crudeltà paragonabile, continuando con le analogie cinematografiche, a quella presente in “La ragazza che giocava con il fuoco” (e prima ancora in “Uomini che odiano le donne”). Ma, volendo descrivere la materia sonora di cui è fatto, occorre sottolineare che intanto il sound è più roccioso rispetto al materiale promo sparso per mezzo dei vari cdr realizzati nel corso di questi anni dagli stessi B.V., e che sono state messe un po’ da parte le influenze di derivazione dark-wave in favore di una sempre più massiccia componente metal spezzata, però, da alcuni passaggi appena un po’ più tranquilli… Ma sono momenti di calma apparente, con la band pronta, un attimo dopo, ad ingannarti ripartendo spietata, distorta e carica di furia omicida. La varietà espressiva vocale della brava (e bella!) Claudia Marcianò, fà il resto. La “ugly” front girl è in grado di assumere, all’occorrenza, ora le sembianze di una ragazza disperata, ora di una serial killer psicopatica, ora di una donna sull’orlo del suicidio, modificando e adattando la propria voce, ora incazzata, ora piangente, ora teatrale. (www.camillofasulo.blogspot.com)
I Bruise Violet sono:
Claudia Marcianò – voce
Giovanni Pacella – chitarre
Stefano Chetta – basso
Tonio Manco – batteria

venerdì 12 marzo 2010

THRICE, rock moderno dalle fredde terre del Maine

THRICE “Beggars” (Vagrant, 2009)
www.myspace.com/thrice

Tracklist:
All The World Is Mad
The Weight
Circles
Doublespeak
In Exile
At The Last
Wood And Wire
Talking Through Glass
The Great Exchange
Beggars

Così come, alle volte, ci si trova in imbarazzo nel cercare le parole che descrivano appieno le delusioni per un album scarso, ci si può trovare, in altre circostanze, nella medesima difficoltà quando si cercano le giuste parole per definire adeguatamente un album come “Beggars”. Complesso. È questo il primo aggettivo che mi viene in mente per definire il settimo album da studio dei Thrice, band proveniente dalle fredde terre del Maine, nel nordest degli Stati Uniti. Andando a spulciare qua e là nei trascorsi del gruppo, appare subito chiaro che la direzione intrapresa da “Beggars” ha poco a che vedere con quanto prodotto finora dagli stessi: siamo infatti di fronte a un disco maturo ed intimo, che plasma a proprio piacimento un rock moderno ed accattivante. Con la loro ultima fatica, i Thrice dimostrano una credibilità solida come la loro umiltà ed il loro impegno.

Un digipack essenziale ed un booklet che affianca, a ciascuna lirica, delle foto in bianco e nero davvero significative: si presenta così “Beggars” alla vista di chi vi si avvicina. L’album si apre con un pezzo eccezionale, “All The World Is Mad”, testimonianza evidente della miscela tra vecchio e nuovo che la band ama proporre: un basso ipnotico, chitarre taglienti e la voce distorta e avvolgente di Dustin Kensrue rendono il brano un classico, e non solo nel loro repertorio. (www.metal.it, www.troublezine.it)

Gli album dei Thrice non rientrano però nella categoria di quelli che colpiscono fin dal primo ascolto. Sicuramente stuzzicano l’interesse dell’ascoltatore, ma lo coinvolgono lentamente, mostrando il proprio potenziale in maniera graduale, con caratteristiche che necessitano di particolare attenzione per poter essere apprezzate fino in fondo. E neppure “Beggars” sfugge a questa tendenza. Il quartetto, dopo essersi cimentato, nel recente passato, con differenti stili musicali, vuol però ora arrivare all’ascoltatore nella maniera più naturale e sincera possibile. Musicalmente parlando si ha a che fare con un sound viscerale e tormentato, con atmosfere più cupe alle quali Dustin Kensrue dà voce in maniera sofferta e malinconica, mettendo in risalto una qualità ma, soprattutto, una sensibilità vocale fuori dal comune. (www.groovebox.it)

In otto anni di carriera, reinventando letteralmente il post hardcore, i Thrice, hanno attraversato diverse forme d’espressione – dalle atmosfere oscure e viscerali alla pura sperimentazione, senza il timore di confrontarsi con qualsiasi tipo di suono – con una modestia e una personalità talmente grandi da guadagnarsi il massimo rispetto all’interno della scena alternativa mondiale. Una band da seguire con attenzione e che dovrebbe essere da esempio per tutti coloro che volessero cimentarsi con questo genere, perchè non bastano solo produzioni spettacolari e artwork accattivanti, ma ci vogliono anche fantasia ed alchimia per distinguersi dalla massa. Qualità che i Thrice hanno da vendere! (www.soundmagazine.it)

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo, Marco Greco, Antonio Marra e Angelo De Luca con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Fernando Falcolini, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiwww.ciccioriccio.it.

Afro-Pop con VAMPIRE WEEKEND

VAMPIRE WEEKEND “Contra” (Beggars Banquet-XL Rec., 2009)

L’ultimo lavoro dei “VAMPIRI” sta già rincorrendo il successo dell’eponimo esordio che nel 2008 aveva già sorpreso gli addetti ai lavori. “Contra” risulta, comunque, meno immediato del suo predecessore anche se, ascolto dopo ascolto, prendendo confidenza con le melodie, riesce a piacere sempre di più (parliamo comunque di pop, di buon pop!).
Il cd è molto più ricco di sfumature rispetto al precedente. Ogni canzone, a suo modo, è piena di sorprese dal fascino incantevolmente pop. Newyorkesi e, per di più, “fighetti” e “viziati”, la maggior parte della critica proprio non li digerisce, ma se dobbiamo giudicarli per la loro musica non c’è niente da dire, e poi non si arrabbiano se scarichi dal web il loro disco… o almeno: così hanno dichiarato!
Chitarre pulite, distorsione zero e suono cristallino. questa è la ricetta dei VAMPIRE WEEKEND.

(Carmine Tateo)

giovedì 4 marzo 2010

BRUISE VIOLET, concept album per la band salentina!


I BRUISE VIOLET, alternative rock band salentina composta da quattro elementi, si formano nel dicembre del 2001. Cercano di dar voce, grazie anche a testi ruvidi ed intimisti, ma fortemente realisti, a quel decadentismo sociale che impera negli ambienti giovanili. Non solo musica, ma anche forza di idee e voglia di credere nelle cose vere, anche a costo di sembrare folli ed eccentrici. I quattro si dedicano da subito alla composizione di propri pezzi dando vita ad uno stile musicale che è l’alchimia dei gusti e delle esperienze individuali di ciascun componente e quindi difficilmente catalogabile, ma di immediato impatto, quale involontario richiamo alla complessa e variegata etimologia del nome stesso. Nel luglio 2002 realizzano un demo denominato Bruise Violet e contenente sei pezzi inediti. Oltre ad esibirsi in diversi locali del salento, partecipano alla Giornata dell’Arte organizzata dal CTG di Melissano (Le), in seguito (giugno 2002) si esibiscono al “Galatina Live Shop Festival”. Nel Dicembre 2002 partecipano alla manifestazione musicale “Rock Against the War”, suoni per il disarmo, a Collepasso (Le). Recentemente partecipano agli eventi “Rock Wave” (Gallipoli) e “Jam Fest” (Casarano) entrambi importanti festival per band emergenti. Il gruppo viene inoltre selezionato insieme ad altri 3 gruppi salentini per partecipare a “Propagazioni/03” (23 agosto 2003) come supporter a Banda Bassotti. Nel mese successivo suonano alla rassegna musicale “Un pezzo per la vita” organizzata dall’Associazione Nazionale Tumori. Dal Novembre 2004 iniziano ad esibirsi in locali e su palchi all’aperto insieme ad altre bands facenti parte del progetto “U.D.E. Rock Fest” promosso dall’associazione culturale “Uscita di Emergenza”, dando vita ad un sodalizio artistico stabile e duraturo. Nell’ottobre 2005 esce “Calliphora Vicina”, ep autoprodotto contenente sei tracce inedite. I Bruise Violet contano tra l’altro alcune apparizioni televisive su reti locali ed articoli a loro dedicati su quotidiani e riviste quali “Qui Salento” e “Uscita di Emergenza”. Hanno suonato inoltre insieme a Negramaro, Karnea, TBH e Banda Bassotti.
Lunedì 8 marzo i BRUISE VIOLET saranno ospitati nel “My Radio Space Book” di “RADI@zioni / The next generation, su Ciccio Riccio, tra le ore 23 e le 24 per presentare il nuovo album "Ugly Little Girl".

OK GO, nuovo disco. Disco "flop" o "bel" disco?

OK GO “Of The Blue Colour Of The Sky” (EMI, 2009)

Dopo il clamoroso successo del loro 2° album “Oh, No” questa band era attesa al varco con questo nuovo 3° CD… la cosiddetta prova del difficile 3° disco… Ebbene, “Of The Blue Color…” lascia dell’amaro in bocca! Gli OK GO sperimentano più di quanto fosse lecito aspettarsi. L’album è veramente orecchiabile, però se da veri fans vi aspettate il solito disco alla OK GO temo che rimarrete delusi. Gli OK GO valorizzano più che mai la lezione ritmica a cercano costantemente il ritornello killer… e diciamo che ci riescono pure… Il 3° disco della band, alla fine, tiene la “cottura” perché l’orecchiabilità dei pezzi rimane invariata… A voi l’ardua sentenza: disco “flop” o “bel” disco? Postate pure un commento qua sotto…

(Carmine Tateo)

Gli SHEARWATER si avventurano attraverso il mare come in un viaggio partorito dalla fantasia di Jules Verne

SHEARWATER “The Golden Archipelago” (Matador, 2010)
www.shearwatermusic.com

Tracklist:
Meridian
Black Eyes
Landscape At Speed
Hidden Lakes
Corridors
God Made Me
Runners of the Sun
Castaways
An Insular Life
Uniforms
Missing Islands

Non si è mai capito bene se Jonathan Meiburg considerasse i suoi SHEARWATER un mero side-project degli Okkervil River, o se, semplicemente, sia riuscito nel miracolo di tenere in piedi due delle più emozionanti epopee musicali degli anni 2000 con eguale divisione di tempo e sforzi. Fatto sta che l’anno scorso è arrivata la sua decisione: gli Okkervil River restano la creatura di Will Sheff, lui invece dedicherà anima e corpo solo a questo strano progetto. Nati nel 2001 con l’effettivo intento di dare spazio ad una serie di brani sognanti che poco avevano a che fare il nuovo folk nervoso degli Okkervil River, gli Shearwater si sono guadagnati via-via uno spazio sempre maggiore grazie ad una costante maturazione. “The Golden Archipelago”, sesto capitolo della saga, è forse anche il più atteso, perché nel 2008 “Rook” aveva convinto tutti e aveva per la prima volta superato la band dell’amico Will in termini di riconoscimenti. E anche questa volta gli Shearwater non deludono le attese di chi si era innamorato delle atmosfere “liquide” della loro musica, eternamente sospesa in un immaginario marino (anche il nome della band è quello di un uccello di mare) che trova qui la propria apoteosi nella copertina, nel titolo, e nei testi a tema sulla vita in un’isola solitaria (Buscadero, Febbraio 2010).

“The Golden Archipelago” è, infatti, un viaggio attraverso la natura selvaggia e incontaminata di isole disperse nell’oceano, ognuna di esse rappresentate proprio da una traccia che ne fa l’omaggio: a partire dall’inno nazionale del Bikini Atoll in “Meridian”, passando poi per le acque della Micronesia, navigando fino all’oasi di pace delle Falklands e risalendo verso le Galapagos. Meiburg ci guida attraverso gli oceani a bordo della sua musica, senza dimenticarsi di aggiungerci aperture maestose, atmosfere epiche e struggenti, melodie che regalano le stesse emozioni provocate alla visione della bellezza della natura: il profumo del mare, l’avvistamento della terra dopo tanti giorni di navigazione, la sensazione della sabbia sotto i piedi nudi (www.panopticonmag.com).

A testimoniarlo è un ricco volume illustrato, concepito da Meiburg insieme al grafico Mark Ohe come un dossier da affiancare all'album, in cui immagini di aborigeni e progetti navali si accompagnano ad antiche mappe ed appunti di viaggio (le copie fisiche sono già esaurite, ma quelle digitali si possono scaricare gratuitamente in formato pdf dal sito ufficiale della band). Lo spirito selvaggio dell'oceano sembra incombere sui brani di “The Golden Archipelago”: lo si intuisce aleggiare sulle ombre del sinistro carillon che punteggia “Hidden Lakes” lo si vede emergere tra i versi di “Black Eyes”; lo si sente rintronare tra le schegge di tempesta della roboante “Corridors”. Le acque si innalzano minacciando di inghiottire ogni cosa, la natura rivendica il possesso della terra. Meiburg non la considera una visione apocalittica: «penso che la stessa nozione di apocalisse sia un'invenzione puramente umana - l'idea che quando cesseremo di esistere ogni cosa cesserà di esistere. Non riusciamo ad accettare l'idea che il mondo possa proseguire senza di noi». L'uomo si riscopre come un naufrago nel mondo che ha preteso di modellare: “un nuovo tipo di profugo”, come l'ha definito Meiburg nel recente articolo pubblicato sul blog “The Huffington Post”, in esilio su un pianeta che sta perdendo “la capacità di resistenza”. Gli Shearwater si avventurano attraverso il mare come in un viaggio partorito dalla fantasia di Jules Verne, alla ricerca della loro personale isola misteriosa: il luogo in cui uomo e natura possono sperare di ritrovare l'armonia (www.ondarock.it). Rino De Cesare

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiwww.ciccioriccio.it.

mercoledì 3 marzo 2010

AMERIGO VERARDI e MARCO ANCONA nel dvd degli AFTERHOURS "Il Paese è reale - Live and backstage" in edicola con XL di Repubblica di Marzo

A partire da lunedì 1 marzo sarà distribuito in allegato ad XL di Repubblica, il DVD Il paese è reale – Live and backstage”.
Il DVD racconta il progetto “Il paese è reale”, dalla genesi negli USA ai grandi eventi live, passando per l’esperienza del Festival di Sanremo.
Quasi due ore di interviste, contenuti speciali, backstage e fotografie inedite e live di
Afterhours, Roberto Angelini, Paolo Benvegnù, Calibro 35, Dente, Mariposa, Marco Parente,
Amerigo Verardi e Marco Ancona e Zu, commentati dalle parole di Manuel Agnelli e Giorgio Prette.

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