venerdì 26 febbraio 2010

IL TEATRO DEGLI ORRORI: Un GRANDE 2° album!!!

IL TEATRO DEGLI ORRORI "A Sangue Freddo" (La Tempesta, 2009)
www.ilteatrodegliorrori.com

Tracklist:
Ti aspetto
Due
A sangue freddo
Mai dire mai
Direzioni diverse
Il terzo mondo
Padre Nostro
Majakovskij
Alt
E' colpa mia
La vita è breve
Die zeit

Bastano pochi minuti per cacciare gli spettri del “difficile secondo album”, infatti ci si rende subito conto di essere davanti ad un lavoro veramente all’altezza. “A Sangue Freddo” è un album in cui si parla di tematiche sociali, di religione e d’amore, con un linguaggio decisamente originale, attraverso sferzate rabbiose allungate con un filo di cinica ironia. Le metriche, poi, sono sempre molto particolari, decostruite e legate, se vogliamo, ad un certo modo “hardcore” d’intendere la melodia. Pierpaolo Capovilla è sempre più padrone del microfono, buttando enfasi sulle parole, riuscendo nell’impresa di rendere linee non melodiche in qualcosa di orecchiabile. È grande musica quella che attraversa Il Teatro Degli Orrori (www.soundsblog.it).

Difficile ripresentarsi dopo aver realizzato un capolavoro qual è stato “Dell'impero delle tenebre”. Il gruppo capitanato dagli ex One Dimensional Man Pierpaolo Capovilla e Giulio Favero conquistò, nel 2007, un vastissimo consenso di pubblico e critica con un album decisamente innovativo per la scena musicale indipendente italiana: chitarre violente e distorte, improvvise frenate, ma soprattutto un’interpretazione teatrale dei testi e l'uso geniale della lingua italiana non proprio congeniale al genere. Centinaia di concerti in cui hanno infuocato i palchi di tutta Italia, due anni che passano e rieccoli. Il secondo disco si intitola “A Sangue Freddo” e viene quasi paura ad avvicinarsi, paura di essere delusi, paura che la magia sia svanita, perchè si sa quanto sia difficile fare due album di altissimo livello, senza ripetersi ma senza rivoluzionare completamente il sound. Ed è proprio questo che Il Teatro Degli Orrori è riuscito a fare. Già, siamo ancora qui a parlare di un bellissimo album, inutile girarci attorno: Capovilla e soci hanno fatto di nuovo centro. “A sangue freddo” è caratterizzato da cambi di tempo, da chitarre meno violente dell'esordio ma sempre graffianti, da testi incentrati sull'amore che lacera e brucia, ma anche su questioni politico-sociali lucidamente analizzate, senza pietà alcuna, per nessuno (www.rockol.it).

E “A sangue freddo”, alla fine, è un lavoro denso, aggressivo, potente, ma anche ricco di strumenti e sfumature che conferiscono un suono rotondo ai pezzi, meno grezzi ed immediati rispetto a quelli dell’esordio. Certo, è molto più complesso sia negli arrangiamenti che nei testi. È un disco che, fondamentalmente, parla di amore e di solitudine, ma mira anche a qualcosa di più. Agli inossidabili immaginari della memoria collettiva, intendo: “I soffitti viola e gli alberi infiniti… Le pagine chiare e le pagine scure… La strada lunga e diritta che fa schiantare le persone… Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare”… alla grande Canzone Italiana, per farla breve. Le citazioni che si possono cogliere qua e là, tradiscono il desiderio di entrare a far parte della cerchia di quelli che hanno davvero lasciato un segno nella musica d’autore nostrana. E se lo meritano davvero di entrarci. È un album importante, di quelli che ti entrano sottopelle e che ricordi per anni, forse per sempre. Uno dei migliori gruppi del nostro triste, sconsolato e orribile Paese (www.rockit.it).

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica CICCIO RICCIO di Brindisi – www.ciccioriccio.it

domenica 21 febbraio 2010

Si scrive FUKSTAR ma si legge, inequivocabilmente Lova!…


FUKSTAR “io e te col petrolio in gola” (Top Faiv Records, 2009)
Il nuovo progetto di Sandro Palazzo (chitarre e voce solista, al centro nella foto) gira a meraviglia! Abbiamo a che fare con un indie-rock abbastanza tradizionale, che punta forse più sulla brevità e l’impatto delle canzoni piuttosto che sulla corposità e la ricchezza dei suoni, distaccandosi un po’ da quanto fatto, dunque, inizialmente con il progetto Lova e poi con la più recente fugace parentesi dei Wimeke. Rispetto al pur recente passato torna ad essere più presente la sezione ritmica – Marcello Semeraro alla batteria (a sin. nella foto) e Mimmo Putignano al basso (ovviam. a destra nella foto) – mentre le chitarre si fanno più grezze e semplici. Passando sopra l’unica uscita ufficiale dei Lova (l’ottimo “21 giorni lunghi 21 anni”) e su un consistente numero di altre canzoni spalmate su vari demo cd realizzati tra la seconda metà dei ’90 e i primi 10 anni ’00 di questo nuovo millennio, “Io e te col petrolio in gola” si pone come la summa delle precedenti esperienze, e ci mostra un gruppo che ha raggiunto una maturità invidiabile e suona con una disinvoltura incredibile. I ritmi non sono sostenuti, ma i Fukstar hanno il merito di riuscire a creare melodie che ti si incollano nella testa, il tutto su trame sonore non banali. Ed è proprio questa la forza della band, ovvero quella di produrre canzoni che non stancano mai. Bravi Fukstar! Ma ad ascoltarli e riascoltarli mi monta su un magone… Anche se si scrive Fukstar, si legge inequivocabilmente Lova!… Sarà la nostalgia dei 21 giorni (lunghi 21 anni) passati tra le giostre di un luna park o semplicemente una nuova “emo-zione”?
Contatti:
www.myspace.com/fukstar

sabato 20 febbraio 2010

...all for BLUR... BLUR for all the people!

BLUR “Live At Hyde Park” (EMI, 2009)

I dischi da vivo, di solito, sono quelli che si dovrebbero evitare! Se vuoi davvero conoscere un artista dovresti andare ad un concerto per goderne in prima persona e per uscirne, a fine serata, con le orecchie che ti fischiano! Ma il live dei Blur è diverso! Diverso perché anzitutto è un concerto che celebra una “reunion”…, perché hai veramente la sensazione di essere là, in mezzo alla gente…, perché i brani suonano diversi dagli originali da studio e sorprendono in positivo…, perché (e questo sicuramente non è un punto a loro favore!) è diviso materialmente in due parti (essendo un doppio cd) separate tra loro… con l’inevitabile interruzione per cambio dischetto tra la prima e la seconda parte!

I brani li conosciamo tutti avendoli già mandati, a suo tempo, giù a memoria. Andava verificato giusto lo stato di salute della band che, da quanto possiamo sentire, è semplicemente strepitoso e devastante… in una parola “ottimo”! Quanto ci toccherà aspettare per il nuovo disco da studio?

(Carmine Tateo)

MASSIVE ATTACK - Il ritorno!

MASSIVE ATTACK “Heligoland” (Virgin, 2010)
www.massiveattack.com

Tracklist:
Pray for Rain (vocals by Tunde Adebimpe)
Babel (vocals by Martina Topley-Bird)
Splitting the Atom
(vocals by Grant Marshall, Horace Andy and Robert Del Naja)
Girl I Love You (vocals by Horace Andy)
Psyche (vocals by Martina Topley-Bird)
Flat of the Blade (vocals by Guy Garvey)
Paradise Circus (vocals by Hope Sandoval)
Rush Minute (vocals by Robert Del Naja)
Saturday Come Slow (vocals by Damon Albarn)
Atlas Air (vocals by Robert Del Naja)

Sette anni! Tanti ce ne sono voluti allo storico ex-trio di Bristol per plasmare “Heligoland”. Il quinto album in studio dei Massive Attack (quarto, se si considera “100th Window” come un album solista di Robert Del Naja) viene alla luce dopo un periodo di gestazione immensamente lungo e travagliato. Problemi nella stabilità della formazione, un lavoro di produzione tribolato, il titolo che ha subito diverse modifiche prima di giungere a quello definitivo e gli innumerevoli rinvii hanno fatto di “Heligoland” uno dei dischi più attesi degli ultimi anni (www.havenforus.wordpress.com). E il sole, dopo una lunghissima attesa, ha rifatto capolino nello scorso ottobre, periodo coinciso con la pubblicazione di “Splitting The Atom”, E.p. che anticipava il nuovo lavoro sulla lunga distanza. Diciamolo subito: il rischio era quello della montagna che partorisce il topolino. Ma così, per fortuna, non è stato (www.ondarock.it)!
“Heligoland”,
che prende il nome da un piccolo arcipelago situato nel nord della Germania, è proprio un gran disco. Qui dentro ci sono i Massive Attack allo stato puro, le origini ed il presente, le paure e le speranze. Vi si possono ritrovare tutti gli elementi caratteristici della loro passata produzione ma è anche, probabilmente, un lavoro che metterà d'accordo sia gli amanti del lato più black e trip-hop dei Massive, che i fans delle loro creazioni più glaciali e claustrofobiche (www.rockol.it).
L’album è impreziosito dalle voci di Damon Albarn, Hope Sandoval (ex Mazzy Star), Martina Topley-Bird, Guy Garvey frontman degli Elbow e Tunde Adebimpe dei TV On The Radio. Horace Andy, padre spirituale della band ed indimenticabile voce “angelica” che apriva “Mezzanine”, ricompare al fianco dei membri fondatori Robert Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall interpretando, adagiandosi su una linea di basso devastante, l’ipnotica e meravigliosa “Girl I Love You”. Damon Albarn suona il basso su “Flat Of The Blade” e le tastiere su “Splitting The Atom”, mentre Adrian Utley dei Portishead accompagna con la sua chitarra il leader dei Blur su “Saturday Come Slow”. Per accostare delle immagini alle canzoni del nuovo album, i Massive Attack hanno commissionato e reso disponibili sul loro sito web ufficiale una serie di cortometraggi con personaggi di varia natura come protagonisti. Tra i corti, spicca un tributo alla pornostar Georgina Spelvin, divenuta celebre col film per adulti “The Devil In Miss Jones” del 1973. L’attrice, ora settantenne, racconta alla telecamera la sua esperienza sessuale più gratificante, avvenuta quarant’anni fa. La canzone che fa da sottofondo alla pellicola, girata dal regista Toby Dye e intitolata "Life Of A Pornstar", è “Paradise Circus”. Ci sono voluti sette anni per avere il piacere di sentire nuovamente i Massive Attack, è vero, ma si sa che per gustarsi le cose belle bisogna saper aspettare! (www.rockol.it)
Rino De Cesare

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisi – ciccioriccio.it.

domenica 14 febbraio 2010

FUKSTAR, il classico gruppo dei tre accordi in croce


Da Francavilla Fontana (Brindisi, Puglia, Italia) i FUKSTAR sono un'idea di Sandro Palazzo (voce e chitarra) e Marcello Semeraro (batteria), già compagni di merende prima con i LOVA e poi coi WIMEKE. Dopo essersi persi, ritrovati e poi persi di nuovo, si sono finalmente ri-ritrovati. Da sempre i due figuri (ora raggiunti dal bassista Mimmo Putignano), prediligono l'aspetto ludico ed emozionale del far parte di una r'n'r band, ma sarebbero disposti a vendere tranquillamente il culo se gliene fosse data l'occasione. E' una questione di qualità o una formalità... non ricordo più bene! "Io E Te Col Petrolio In Gola" è il titolo del cd di debutto su Top Faiv Records uscito sul finire dello scorso 2009.

Il disco al suo esordio è già finito tra i dischi dell’anno (2009) del periodico musicale mensile “ROCKSOUND” ed è stato pure ben recensito da Aurelio Pasini sulle pagine del “MUCCHIO” (www.ilmucchio.it/fdm_content.php?sez=scelte&id=1318&id_riv=72) lo scorso mese di gennaio 2010.

LUNEDI 15 FEBBRAIO FUKSTAR SARANNO OSPITI NEL "MY RADIO SPACE BOOK" DI RADI@ZIONI, SEMPRE E SOLO SU CICCIO RICCIO (www.ciccioriccio.it) A PARTIRE DALLE ORE 23. SINTONìZZATI !D

venerdì 12 febbraio 2010

THEM CROOKED VULTURES - Una "super band" che è un'odissea sonora

THEM CROOKED VULTURES “Them Crooked Vultures” (Interscope, 2009)
themcrookedvultures.com

Tracklist:
No one loves me & neither do I
Mind eraser, no chaser
New fang
Dead end friends
Elephants
Scumbag blues
Bandoliers
Reptiles
Interlude with ludes
Warsaw or the first breath you take after you give up
Caligulove
Gunman
Spinning in daffodils

Them Crooked Vultures è una nuova avventura musicale che vede coinvolti John Paul Jones, vecchia mezzala dei Led Zeppelin, e due compari che non avreste mai immaginato: il batterista Dave Grohl e il cantante/chitarrista Josh Homme. Sì, proprio loro: il fu Nirvana poi inventore dei Foo Fighters e il signor Kyuss, più avanti transfuga nei Queens Of Stone Age e negli Eagles Of Death Metal. (http://delrock.it). Una collaborazione in tal senso fu pubblicamente annunciata per la prima volta nel 2009 in un'intervista in cui lo stesso Grohl dichiarò: «Il prossimo progetto che ho intenzione di intraprendere coinvolge me alla batteria, Josh Homme alla chitarra e John Paul Jones al basso. Presto pubblicheremo un album… e non farà schifo!». TCV hanno poi debuttato al Metrò di Chicago il 9 agosto 2009 e il 19 in Europa, a Malkweg, in Olanda, prima di esordire in Gran Bretagna alla celeberrima Brixton Academy di Londra come band di supporto agli inglesi Arctic Monkeys il 26 agosto. Sulla linea dell’orizzonte sono apparsi tre lugubri ma illustri avvoltoi. Sarebbero l'ideale per riportare in alto il buon nome del rock! Si cibano dei generi musicali dai quali hanno preso vita. Poca novità, bisogna ammetterlo, ma molta carica elettrica (www.xtm.it). Stando a come la raccontano essi stessi, la cosa deve essere andata più o meno così: due fans famosi hanno l'opportunità di suonare con un loro idolo e ci si buttano. Quello che ne scaturisce fareste bene ad ascoltarlo, anche se raccontarlo, tutto sommato, non è impossibile. Rock solidissimo, molto meno cupo di quanto si possa pensare, giustamente psichedelico ma non per questo compiaciuto. Canzoni nate verosimilmente nel corso di lunghissime jams, come lasciano supporre gli interventi strumentali e le strutture non esattamente canoniche per il genere. Del resto, pare che proprio questo sia successo, visto che la gestazione e la produzione del Cd sono durate non più di qualche mese. È un album immediato, onesto e senza fronzoli, che a tratti sorprende, e che lascia pochissimo spazio al revival in favore di una ricerca sonora molto più interessante e divertente di quanto si possa pensare. Ma, attenzione, perché se quello che state cercando è una rappresentazione in stile presepe di quello che è stato il passato e di ciò che è il presente dell'hard rock, potreste rimanere delusi... (www.rockol.it). I Them Crooked Vultures sono l’ennesima superband che non avrebbe motivo di esistere ma che si fa subito perdonare appena ti spedisce in faccia tutta la potenza che sa tirar fuori. Praticamente è quasi un’odissea sonora tra stoner, heavy e punk rock (www.indieforbunnies.com). Tre ragazzoni che sono responsabili di aver scritto una buona fetta della storia del rock. Non degli ultimi 4 anni, ma degli ultimi 40! (www.indie-rock.it).

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì tra le ore 22 e le 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiwww.ciccioriccio.it.

MEMORY TAPES - Un nuovo nome da tenere d'occhio

MEMORY TAPES “Seek Magic” (Sincerely Yours, 2009)

Dalla scena indie-tronica un nuovo nome da tenere d’occhio: MEMORY TAPES! “Seek Magic” è un lavoro che contiene 8 tracce di elettronica… gentile nei modi quanto decisa nell’insediarsi nella mente…, e lo fa lentamente, ascolto dopo ascolto! La chitarra sbuca qua e là facendo da cornice ai suoni elettronici che dominano in un CD che potrebbe rifare il verso ad un qualsiasi lavoro dei ben più famosi Daft Punk. Potrebbero diventare gruppo di nicchia come potrebbero essere la solita meteora che attraversa il panorama. Solo il tempo potrà darci delle risposte… al momento gustiamoci questo “Seek Magic”…

(Carmine Tateo)

venerdì 5 febbraio 2010

TOBIA LAMARE & THE SELLERS: country-indie-rock made in Puglia!


È in distribuzione The Party, cd d’esordio di Tobia Lamare & The Sellers, prima produzione della Lobello Records. La band nasce in Salento, nel sud est dell’Italia, vive e cresce in una campagna che non è bagnata dal Mar Mediterraneo, ma confina con il Mississipi e il Tennessee.
Nella Masseria Lobello Tobia Lamare coltiva la terra, i suoi affetti, scrive e registra le sue canzoni. Un luogo che è casa, ma anche sala prove, teatro, spazio d’arte e residenze. È qui che prende forma The Party, un concept album che racconta una festa dove le persone si scontrano, parlano, si incrociano, scappano, si innamorano, suonano. Il disco nasce dall’esperienza di Stefano Todisco, alias Tobia Lamare, che dal 1993, come dj, fa girare i vinili più improbabili nei locali salentini e non solo. Tobia è la parte rock’n’roll del Salento, il punto di riferimento per le persone che vogliono ballare il soul, l’indie. E le feste sono gallerie di vite e personaggi capaci di raccontare le storie che compongono questo album.
Il nuovo progetto di Tobia Lamare, leader degli Psycho Sun, è fatto di ballate acustiche che uniscono il folk di Neil Young alle asprezze dei Violent Femmes, un progetto nato in campagna e ispirato, nel suono, dagli spazi aperti, dai camini, dall’autunno fatto di amici e tanti cani. Tobia Lamare & the Sellers omaggiano il grande folk, il country, il rock’n’roll (Bob Dylan, Elvis, Eagles, Johnny Cash) ma anche i Pavement e i Cure.
Tobia Lamare (chitarra e voce) è accompagnato da Osvaldo Piliego (batterista degli Psycho Sun), Alfonso Cannoletta (chitarrista storico della scena rock’n’roll leccese degli anni ’90), Marco Santoro (bassista che ha dato vita alle prime formazioni indie della provincia di Lecce e attualmente impegnato in vari progetti di world music) ed Antonio Candido (armonicista esponente della scena country-blues salentina). Gli ospiti sono Gianluca de Rubertis, Maurizio Vierucci, Fabrice Martinez e Marco Ancona.
Il cd è stato registrato e mixato tra ottobre 2008 e giugno 2009 allo studio Sud Est di Campi Salentina (Le) da Stefano Manca. “My Stormy Days” è stato mixato da Matilde De Rubertis. Molte registrazioni aggiuntive sono state fatte alla Masseria Lobello da Emiliano Murrone e Tobia Lamare. “Rimbaud” è stata registrata nel 2005 alla masseria Lobello. È la sonorizzazione dell’installazione di Alice Pedroletti e Osvaldo Piliego realizzata per la collettiva Blog on Rimbaud tenutasi a Torino nello stesso anno.
La grafica è di Erik Chilly, le foto di Lorenzo Papadia.
Ascolta Girl with pills su http://www.youtube.com/watch?v=MaexSOCkAKo.
Tobia Lamare sarà ospite nel “MyRadioSpaceBook” di RADI@zioni/TheNextGeneration, lunedì 8 febbraio per presentare il cd d’esordio “THE PARTY”, a partire dalle ore 23,00!
È da non perdere! SINTONIZZATI!!! Anche su www.ciccioriccio.it.

giovedì 4 febbraio 2010

Benvenuti nel regno di NaaM!

NaaM “NaaM” (Tee Pee Records, 2009)
www.myspace.com/naamdestroysfaces

Tracklist:
Kingdom
Stone Ton
Skyling Slip
Fever If Fire
Tidal Barrens
Icy Row
Westered Wash
Frosted Tread
Windy Gates
Black Ice

Il vento soffia sulle dune del deserto, in piena notte, mentre il canto dei grilli si ode in sottofondo: un arpeggio di basso gonfio di echi si presenta indolente, solitario, pronto ad accompagnare gli ascoltatori pellegrini nel regno di Naam (audiodrome.it). È così che comincia la titanica “Kingdom”, brano d’apertura di uno dei dischi rock più ricchi, densi ed entusiasmanti degli ultimi anni e sorprendente esordio del trio newyorkese, composto da Ryan Lugar (chitarra e voce), John Bundy ( basso e voce) ed Eli Pizzuto (batteria), dedito al più evoluto heavy-psych intriso di lisergico misticismo sapientemente alternato a sferzate hard-rock e stoner. L'intero disco è un ribollente calderone, un magma incandescente dal quale di volta in volta riemergono in superficie, esplodendo nelle orecchie dell'ascoltatore, bolle di grandissimo rock denso di scorie psichedeliche: ed è un gran bel detonare per i padiglioni auricolari! Un allucinato sabba nel quale vecchi malefici maestri (Hawkwind, Black Sabbath, Kyuss, Sleep) e nuovi sciamani (Earth, Ancestors, Om) vengono di volta in volta evocati in una vertiginosa girandola sonora che vi farà viaggiare. Una mescolanza di suoni, però, ben svincolata da ovvie citazioni e che ci consegna una band dalle solide basi per la quale è possibile prevedere un radioso futuro (debaser.it). Il potere evocativo della musica dei Naam ha dell'incredibile: come un film composto da immagini psichiche i brani si susseguono creando una storia nella mente di chi ascolta, rapito, i dieci microcosmi che compongono l'album. Gli svolazzi della pianola killer di “Fever If Fire” non lasciano scampo, il tempo si frantuma e si dilata – micidiali sono i quasi impercettibili rallentamenti, poco prima che entri il cantato – poi accelera e si placa all'improvviso, abbandonandoci negli spazi solitari della notturna “Tidal Barrens” che raffredda inesorabilmente l'atmosfera. Il clima iniziale solare, desertico ed arabeggiante diventa raggelante, nordico e rabbioso, e troverà il suo apice nella incredibile “Black Ice”, un tuffo/tributo nel/al miglior black metal scandinavo, giustamente posta in chiusura. Ma non si faccia l'errore di sottovalutare il resto dei brani dal titolo glaciale della seconda parte dell'album: “Icy Row” è una poderosa cavalcata stoner-metal che sfoggia uno dei riff più irresistibili dell'intero album, “Westered Wash” è il liquido intermezzo che ben presto lascia spazio alla mastodontica “Frosted Tread”, dieci minuti da pelle d'oca che si mangiano in un sol boccone una consistente fetta del nuovo rock metallizzato che imperversa in questi ultimi anni, con una parte cantata che discende direttamente dall'Ozzy del periodo d'oro. E dopo la già citata “Black Ice”, che non lascia scampo, non resta che andare a letto, vibranti, devastati ed appagati (audiodrome.it). Un bel viaggio distorto e lucido al contempo, un gorgo di profonda “trance”, una frenetica e ossessiva danza tribale, esplosioni e sferzate di pura cattiveria, un cosmico rituale dal quale vi sveglierete pienamente soddisfatti se quello che cercavate era un’ora di (mal)sana fuga dalla realtà. Questo sono i Naam (debaser.it)!

Rino De Cesare

a cura di: Camillo “RADI@zioni” Fasulo

“RADI@zioni” è un programma ideato, scritto e realizzato da Camillo Fasulo & Marco Greco, con la radio-attiva collaborazione di Rino De Cesare, Angelo De Luca, Fernando Falcolini, Antonio Marra, Angelo Olive e Carmine Tateo, in onda tutti i lunedì e venerdì dalle ore 22 alle 24 sull’emittente radiofonica Ciccio Riccio di Brindisiciccioriccio.it.

15 anni di attività per i FOO FIGHTERS

FOO FIGHTERS “Greatest Hits” (Sony/BMG, 2009)

Nati sulla scia dello scioglimento dei Nirvana, non hanno mai realmente entusiasmato questi Foo Fighters. La verità è che se nella band non ci fosse stato Dave Grohl (leader nonché voce e chitarra nei F.F., ma un tempo batterista proprio per la band di Kurt Cobain) la loro prima uscita sarebbe passata del tutto inosservata. E invece fu proprio grazie ai trascorsi del signor Grohl che i F.F. ebbero un buon riscontro di pubblico.

… Diversi anni di attività alle spalle! Ora, dopo 5 o 6 dischi all’attivo, è giunto il momento del fatidico “Greatest Hits”. Mossa azzeccata perché hanno saputo raccogliere da ogni disco le loro migliori canzoni facendo così diventare questa raccolta il loro miglior lavoro di sempre, tale da poterlo definire addirittura un nuovo CD. Se fosse questo il loro disco d’esordio lo si potrebbe definire “fantastico”… ma purtroppo così non è! La raccolta contiene anche due inediti che naturalmente scivolano via come se niente fosse, piena dimostrazione che per ogni loro CD fin ad oggi pubblicato bisogna proprio estrarne il succo!

(Carmine Tateo)

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